[Diritto] Brevetto software e diritto d'autore

Marco Ciurcina diritto@softwarelibero.it
Sun, 05 Oct 2003 20:17:01 +0200


> Il dom, 2003-10-05 alle 17:18, Marco Ermini ha scritto:
> Se ci sfiniamo in una battaglia del "o tutto o niente" avremo niente, e
> aggiungerei io: giustamente. Se chi produce sw proprietario necessita
> dell'istituto del brevetto, probabilmente ha i suoi motivi e non credo che
> siano tutti pregiudizi, e comunque non posso sperare da perfetto ILLUSO che
> passino tutti dalla mia parte. Se è un male necessario avere questa
> istituzione bisognerà che venga costituita in modo da non danneggiare il sw
> libero per quanto possibile. Penserei che è una sconfitta, se venisse
> costituito unicamente ad uso e consumo del sw proprietario perché il sw
> libero non ha saputo trattare...

Qui sono un po' d'accordo.
Prendo atto del fatto che c'è gente che la pensa diversamente da me e
ritiene che il software vada brevettato.
Prendo anche atto che questa gente è riuscita ad operare tanto bene da
far presentare una proposta di direttiva sui brevetti di software in
Europa dal contenuto molto "orientato".
Tanto che il risultato dello straordinario lavoro del movimento, volto a
contrastare questa proposta, è una direttiva che, pur entro stretti e
rigorosi limiti, ammette i brevetti di "invenzioni attuate per mezzo di
elaboratori elettronici".
Io penso (come già scrivevo rispondendo a Simo) che per evitare ogni
problema ci vorrebbe una norma molto precisa e chiara nel dire:
"L'usodelsoftwarenonviolaMAIidirittidiprivativabrevettualediterzi".
In subordine non mi spiacerebbe affatto una regola che dice:
"L'usodelsoftwareLIBEROnonviolaMAIidirittidiprivativabrevettualediterzi".

m.c.




> Il dom, 2003-10-05 alle 17:18, Marco Ermini ha scritto:
> On Wed, 1 Oct 2003 18:41:24 +0200, Carlo Strozzi <carlos@linux.it> wrote:
> 
> > On Wed, Oct 01, 2003 at 06:29:20PM +0200, Giustino Fumagalli wrote:
> > > bè ognuno la vede a proprio modo, io credo che di geni
> > > che nventano alla archimede pittagorico ce ne siano
> > > pochi, di gente che perde tempo e soldi a inventare
> > > qualcosa per poi vederselo soffiare a vantaggio
> > > (economico) altrui non ne ho ancora conosciuti..G
> > 
> > Te ne presento solo una piccolissima parte: sono molti degli iscritti
> > a questa ML (fra cui il sottoscritto, che per inciso non si ritiene
> > certo un genio), che rilasciano il proprio codice (o alcuni propri
> > codici) come sw libero, e non certo perchè ci tengano a morir di fame,
> > ma perchè pensano che comunque ci siano vantaggi (in senso ampio,
> > talvolta anche solo di gratificazione personale) nel fare così. Ma non
> > mi dilungo su un argomeno sul quale mi pare che continuiamo a pensarla
> > in modo diverso.
> [...]
> 
> Forse però sarebbe più produttivo, anziché polemizzare gratuitamente con gli
> esponenti del sw proprietario - che tanto NON la penseranno MAI come noi -
> raccogliere i suggerimenti che ci lanciano.
> 
> Secondo me, se è produttivo o meno brevettare il sw è un argomento che non
> si può risolvere in queste due battute. io credo che si stiano confrontando,
> in due battute appunto, due modi di pensare il sw estremamente diversi, ma
> ugualmente rappresentativi e legittimi.
> 
> E' vero quello che dice Fumagalli, che oggi il sw è *sempre meno*
> l'ideazione romantica del genio, e sempre più un prodotto industriale. Ci
> sono aziende che creano sw tramite project management, prendono enne
> progettisti, enne sviluppatori, enne architetti di sistema, che producono
> seguendo degli standard di qualità (es. ISO) e delle metodologie codificate.
> Nulla da invidiare dunque al miglior prodotto industriale. E se viene
> prodotto qualcosa di davvero innovativo probabilmente c'è anche l'esigenza
> di salvaguardare i diritti di chi ha investito certi capitali. E chi dice
> che il sw ha costi di produzione molto inferiori rispetto ad altre branche è
> ancora, a mio parere, schiavo della prima idea romantica.
> 
> Esistono secondo me dunque entrambi gli aspetti, ripeto, esistono
> *entrambi*. Dato che mi appare molto improbabile che il sw possa diventare a
> breve (e manco a lungo...) imbrevettabile, ergo cercherei di non vanificare
> gli sforzi rivendicativi di chi produce sw libero in una battaglia di mulini
> a vento. Io cercherei di seguire i consigli di Fumagalli, quando dice di
> cercare di portare a livello europeo delle argomentazioni chiare e
> comprensibili e cercando di ottenere quanto più possibile, senza pretendere
> che chi investe notevoli capitali nel sw venga danneggiato.
> 
> Se ci sfiniamo in una battaglia del "o tutto o niente" avremo niente, e
> aggiungerei io: giustamente. Se chi produce sw proprietario necessita
> dell'istituto del brevetto, probabilmente ha i suoi motivi e non credo che
> siano tutti pregiudizi, e comunque non posso sperare da perfetto ILLUSO che
> passino tutti dalla mia parte. Se è un male necessario avere questa
> istituzione bisognerà che venga costituita in modo da non danneggiare il sw
> libero per quanto possibile. Penserei che è una sconfitta, se venisse
> costituito unicamente ad uso e consumo del sw proprietario perché il sw
> libero non ha saputo trattare...
> 
> 
> ciao