[Diritto] Brevetto software e diritto d'autore

Carlo Strozzi diritto@softwarelibero.it
Sun, 5 Oct 2003 22:55:33 +0200


On Sun, Oct 05, 2003 at 05:18:03PM +0200, Marco Ermini wrote:
> 
> E' vero quello che dice Fumagalli, che oggi il sw è *sempre meno*
> l'ideazione romantica del genio, e sempre più un prodotto industriale. Ci

Lo stesso vale per la musica e per il cinema. Credo che sia facile
immaginarsi quale processo industriale ci sia voluto per fare il film
"Titanic". E allora che si fa ? Si brevettano anche cinema e musica ?
Sarebbe molto più coerente rispondere con un "si" piuttosto che
arrampicarsi sugli specchi per dimostrare come il processo industriale
di produzione della musica o del cinema siano diversi da quello di
produzione del sw.

> sono aziende che creano sw tramite project management, prendono enne
> progettisti, enne sviluppatori, enne architetti di sistema, che producono
> seguendo degli standard di qualità (es. ISO) e delle metodologie codificate.
> Nulla da invidiare dunque al miglior prodotto industriale. E se viene
> prodotto qualcosa di davvero innovativo probabilmente c'è anche l'esigenza
> di salvaguardare i diritti di chi ha investito certi capitali. E chi dice
> che il sw ha costi di produzione molto inferiori rispetto ad altre branche è
> ancora, a mio parere, schiavo della prima idea romantica.

Questo è semplicemente negare l'evidenza. Da una parte c'è Linux, per
il quale è stata spesa una quantità di ore-uomo che immagino non sia
molto diversa da quella che c'è voluta per sviluppare Windows XP. Eppure
nessuno inneggia ai brevetti per difendere gli investimenti fatti per
sviluppare Linux. Quindi vuol dire che questi investimenti si possono
ripagare benissimo anche senza i brevetti. Ma attenzione: se adesso
mi dici che questo è perchè Linux è stato sviluppato in modo "romantico"
allora ti ritrovi a casa mia, perchè ammetteresti che non occorre per
forza un processo industriale per fare un prodotto sw industriale.

> Esistono secondo me dunque entrambi gli aspetti, ripeto, esistono
> *entrambi*. Dato che mi appare molto improbabile che il sw possa diventare a
> breve (e manco a lungo...) imbrevettabile, ergo cercherei di non vanificare
> gli sforzi rivendicativi di chi produce sw libero in una battaglia di mulini
> a vento.

Non ho capito una cosa: secondo *te* è opportuno che il sw possa essere
brevettabile o no ?  Perchè la questione è tutta qui.

> cercare di portare a livello europeo delle argomentazioni chiare e
> comprensibili e cercando di ottenere quanto più possibile, senza pretendere
> che chi investe notevoli capitali nel sw venga danneggiato.

Che ne investa di meno, visto che pare che le stesse cose si possano
ottenere anche gratis. Quella dei "grandi investimenti necessari per
fare del sw" è pura retorica (le evidenze sono sotto gli occhi di tutti).

> Se ci sfiniamo in una battaglia del "o tutto o niente" avremo niente, e

E perchè non tutto ? :-)

> passino tutti dalla mia parte. Se è un male necessario avere questa
> istituzione bisognerà che venga costituita in modo da non danneggiare il sw
> libero per quanto possibile. Penserei che è una sconfitta, se venisse
(...)

Guarda, se hai un'idea per fare in modo che, brevetti o non brevetti,
il sw libero ne "esca illeso" tirala fuori, son tutt'orecchi. Sarebbe
davvero troppa grazia, perchè vorrebbe dire che il sw proprietario
andrebbe definitivamente a farsi benedire, e quello libero "prenderebbe
tutto il banco". Ma proprio perchè sarebbe troppo bello la vedo dura,
questa si.

Carlo
-- 
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