[Diritto] Costituzione Europea e Proprieta' Immateriale

Carlo Strozzi diritto@softwarelibero.it
Fri, 10 Oct 2003 11:35:57 +0200


Onorevole Deputato,
come tutti sappiamo uno dei temi cruciali negi attuali lavori del
Parlamento Europeo è la stesura della bozza costituzionale della futura
Europa. La realtà attuale è sempre più caratterizzata dalla cosiddetta
"produzione intellettuale" e da un'economia che ruota in misura sempre
maggiore intorno al risultato delle "opere dell'ingegno" legate a
produzioni di "beni astratti". Un esempio per tutti è costituito dai
programmi software per elaboratori elettronici, i quali permeano
ormai, e sempre più, ogni aspetto dell'esistenza quotidiana, e senza i
quali è ormai impossibile immaginare lo sviluppo di qualunque settore
dell'economia, e perfino della stessa cultura e della comunicazione
scritta fra gli individui.

Ciò premesso, fra i punti che nella bozza costituzionale suscitano
dibattito e divergenze di opinioni mi permetto quindi di aggiungerne
uno. Salvo recenti modifiche alla bozza del documento, mi riferisco
all'articolo II-17 comma 2, e ad alcuni degli articoli della parte
III, ove si utilizza l'espressione "proprieta` intellettuale". Tale
espressione viene usata in senso generico, senza darne una migliore
definizione e senza precisarne gli ambiti di applicazione. Può sembrare
una questione di poco conto, specie per i "non addetti ai lavori", ma
non lo è, ed il recente accesissimo dibattito sulla "brevettabilità
delle invenzioni realizzate per mezzo di elaboratori elettronici", o
"direttiva McCarthy", ne è stata una recente dimostrazione.

Il termine "proprietà", ancorchè qualificata di tipo "intellettuale",
contribuisce a generare un confine impreciso fra ciò che costituisce un
bene materiale e ciò che materiale non è, e si presta a travisazioni e
ad impostazioni strumentali frutto di interessi di parte. Beni materiali
ed immateriali hanno caratteristiche marcatamente differenti, ed è
oggi più che mai pericoloso accomunarli in un generico concetto di
"proprietà", al quale poi applicare le stesse leggi e le medesime regole
di mercato.

E` per questi motivi, che mi rendo conto di avere espresso in maniera
sommaria e frettolosa per non invadere il Suo tempo oltre misura, che
molti di coloro che già si sono attivati per il miglioramento della
direttiva McCarthy propongono di sostituire il termine di "proprietà
intellettuale" con quello di "proprietà immateriale", allo scopo di
disambiguare i concetti e di permettere una loro più appropriata
trattazione in sede legislativa.

Resto a Sua disposizione per eventuali ulteriori approfondimenti su
questo tema.

Con l'augurio di buon lavoro porgo distinti saluti.

Carlo Strozzi
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