[Diritto] Segnalazione testo su brevetto software

Simo Sorce diritto@softwarelibero.it
Sun, 21 Sep 2003 10:33:21 +0200


On Fri, 2003-09-19 at 18:49, Massimiliano Nicotra wrote:
> **** Se proprio devo essere sincero ritengo sia molto difficile desumere=20
> le intenzioni dell'autore dal semplice titolo di un paragrafo. Magari =E8=
=20
> solo descrittivo di una situazione proprio relativa all'inquadramento=20
> tra le opere letterarie.

Dipende dai casi, a volte i totoli sono estremamente espliciti, concordo
che non =E8 il caso, ma ho sfruttato quei titoli solo come spunto per una
riflessione.

> > Quindi mi chiedevo se anche altri ravvedono questa affinit=E0 tra opere
> > musicali e software che toglie terreno a chi usa l'argomento della
> > doppia natura del software per dire che il diritto d'autore =E8 uno
> > strumento inadeguato per la sua tutela.
> >=20
>=20
> **** Vuoi la verit=E0. Secondo me non =E8 l'argomento della "doppia natur=
a"=20
> ad essere il pi=F9 rilevante per la tesi sull'inadeguatezza del diritto
> d'autore.=20

Certamente non lo =E8, ma l'ho visto pi=F9 di una volta nel calderone :)

> Il problema =E8 forse un p=F2 pi=F9 ampio e riguarda ci=F2 che pu=F2 esse=
re
> considerato espressione artistica e ci=F2 che con tale espressione non ha
> nulla a che fare. Sicuramente si tratta di attivit=E0 creativa in
> entrambe i casi, ma tra il mero lavoro intellettuale e quello che si
> concreta in vera e propria creazione artistica qualche differenza ci
> dovrebbe pure essere.

Ottima imbeccata, =E8 proprio uno dei punti che mi piacerebbe discutere.
Ora =E8 indubbio che parte del software venga creato in maniera molto
distaccata e asettica, ma non v ale forse lo stesso per certi instant
book o per le musiche e musichette di pubblicit=E0 stacchetti vari?
E anche quando si scrivono musica o testi con ispirazione artistica, non
ci sono poi comunque passaggi molto meccanici e asettici che fanno parte
del processo di creazione dell'opera finale? Impaginazione e stampa per
esempio per i libri, alcuni arrangiamenti, certe esecuzioni totalmente
elettroniche per la musica, correzioni in studio ..., soltanto per fare
esempi.
Quindi mi chiedo, quanto =E8 importante distinguere se oltre alla parte
creativa ci sia anche una buona parte di duro e noioso e poco creativ o
lavoro?
Se questo deve squalificare il software come opera artistica, non
dovrebbe allo stesso modo squalificare gli stacchetti da 30 secondi? Le
siglette, ecc... ?

> Poi so benissimo che il discorso viene strumentalizzato ad altri fini, e=20
> si accentua il carattere industriale del software per farlo rientrare=20
> nell'ambito delle invenzioni.

Esatto, ma io rimango sempre molto confuso quando si parte di "carattere
industriale" del software.
Mi piacerebbe capire cosa si inetnde esattamente con questa dicitura.
Io personalmente, nei metodi di creazione, anche i pi=F9 assistiti, non ci
vedo proiprio nulla di industriale.
Si intende forse il fatto che poi il software si d'uso industriale?
Ma allora quando usiamo le musichette nei cellullari (o altro) dovremmo
pensare alla brevettazione della musica perch=E8 se ne fa un uso
"industriale"?

> Forse la soluzione corretta, come diceva Aristotele, sta nel mezzo;=20
> sarebbe forse ora di creare un tertium genus??

=C8 un bel problema aperto. Poniamo per assurdo che domani la Commissione
Europea decida di esporre un bando per la presentazione di lavori che
definiscano questo "tertius genus", secondo te (e la lista tutta), quali
dovrebbero essere i punti cardine di questo ? Quali gli strumenti
legislativi principali di regolazione del fenomeno ?


Simo.

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