[Diritto] Segnalazione testo su brevetto software

AvvMaX diritto@softwarelibero.it
Sun, 21 Sep 2003 19:39:16 +0200


Dato che ho dato l'imbeccata e l'argomento è molto interessante risponde
anche da casa (sono appena tornato :)
Mi scuso fin d'ora del quoting orrendo ma è colpa di Outlook.

From: "Simo Sorce" <simo.sorce@xsec.it>
[cut]
Ottima imbeccata, è proprio uno dei punti che mi piacerebbe discutere.
Ora è indubbio che parte del software venga creato in maniera molto
distaccata e asettica, ma non v ale forse lo stesso per certi instant
book o per le musiche e musichette di pubblicità stacchetti vari?
E anche quando si scrivono musica o testi con ispirazione artistica, non
ci sono poi comunque passaggi molto meccanici e asettici che fanno parte
del processo di creazione dell'opera finale? Impaginazione e stampa per
esempio per i libri, alcuni arrangiamenti, certe esecuzioni totalmente
elettroniche per la musica, correzioni in studio ..., soltanto per fare
esempi.
Quindi mi chiedo, quanto è importante distinguere se oltre alla parte
creativa ci sia anche una buona parte di duro e noioso e poco creativ o
lavoro?
Se questo deve squalificare il software come opera artistica, non
dovrebbe allo stesso modo squalificare gli stacchetti da 30 secondi? Le
siglette, ecc... ?

*******[MN] Sul fatto che ci siano parti meccaniche, ripetitive e poco
artistiche anche nelle opere tradizionali sono d'accordo.
Purtroppo però non mi sembra un argomento idoneo a risolvere il problema una
volta per tutte sul "carattere artistico" del software. Infatti, anche nel
caso delle invenzioni vi sono casi in cui si opera creando in maniera
meccanica e ripetitiva (mi viene da pensare a tutti i prodotti
farmaceutici), ma ciò non le rende assimilabili alle opere protette dal
diritto d'autore.

From: "Simo Sorce" <simo.sorce@xsec.it>

Esatto, ma io rimango sempre molto confuso quando si parte di "carattere
industriale" del software.
Mi piacerebbe capire cosa si inetnde esattamente con questa dicitura.
Io personalmente, nei metodi di creazione, anche i più assistiti, non ci
vedo proiprio nulla di industriale.
Si intende forse il fatto che poi il software si d'uso industriale?
Ma allora quando usiamo le musichette nei cellullari (o altro) dovremmo
pensare alla brevettazione della musica perchè se ne fa un uso
"industriale"?

******** [MN] Esatto. E' proprio la capacità dell'opera ad essere adottata
nell'ambito di processi industriali (carattere comune con ciò che può essere
oggetto di invenzione). Alcuni parlano di "creazioni utili" proprio per
cercare di individuare quel famoso tertium genus di cui parlavamo più sotto.
La differenza tra le musichette dei cellulari ed il software è che mentre le
prime possono essere indifferenti per il funzionamento del cellulare il
secondo ne diventa un requisito imprenscindibile. E' quello il carattere di
industrialità.


> Forse la soluzione corretta, come diceva Aristotele, sta nel mezzo;
> sarebbe forse ora di creare un tertium genus??

From: "Simo Sorce" <simo.sorce@xsec.it>

È un bel problema aperto. Poniamo per assurdo che domani la Commissione
Europea decida di esporre un bando per la presentazione di lavori che
definiscano questo "tertius genus", secondo te (e la lista tutta), quali
dovrebbero essere i punti cardine di questo ? Quali gli strumenti
legislativi principali di regolazione del fenomeno ?

***********[MN] Il problema, come dici tu, oltre a essere bello è anche di
enorme portata. Potremmo pensare ad un criterio un pò più rigido del
requisito di "creatività" oppure di originalità, riuscendo a tutelare, nei
casi degni di nota, anche l'idea che sta al di sotto del software creato.

Ciao

MN