[Diritto] Segnalazione testo su brevetto software
Francesco Potorti`
diritto@softwarelibero.it
Tue, 23 Sep 2003 11:57:54 +0200
Giovanni Biscuolo:
>Invece io speravo proprio che il carattere artistico del software fosse
>un assunto storico indiscutibile al giorno d'oggi ;-)
Non esageriamo. Io stesso ho detto e ho scritto che il software si può
vedere, e molti programmatori la vedono, come un'attività creativa. Ma
da qui al carattere artistico c'è un passo non piccolo. E dal proporlo
come materia di discussione e riflessione al prenderlo come un «assunto
storico indiscutibile» c'è un abisso!
>Il software ha carattere di creatività.
Ecco, su questo concordo pienamente. Ma non bisogna dimenticare che, da
ingegnere, ritengo che buona parte delle opee ingegneristiche, in
particolar modo a livello progettuale, abbiano carattere di creatività,
così come i lavori artigiani.
Simo Sorce:
>2. Dove sta la creatività nel campo farmaceutico?
Sono certo che un chimico sarebbe in disaccordo con te.
>Non c'è nulla che si possa creare attraverso un processo creativo (in
>effetti non c'è nulla che si possa "creare" si può solo "scoprire"
>qualcosa di già esistente nel campo biologico-fisico)
Il Viagra non esisteva, nessuno l'ha scoperto, è stato creato, una
invenzione che è praticamente la pietra filosofale dei rimedi
farmaceutici, la pillola cercata per millenni. È da diversi decenni che
i chimici sono in grado di sintetizzare sostanze inesistenti in natura,
e da un paio di secoli sono in grado di combinarne di esistenti in
maniera originale.
AvvMax
>> La differenza tra le musichette dei cellulari ed il software è che
>> mentre le prime possono essere indifferenti per il funzionamento del
>> cellulare il secondo ne diventa un requisito imprenscindibile.
Questo è interessante.
Simo Sorce:
>Beh in realtà non è vero, i telefoni analogici esistono da moltissimo e
>anche radio. Il software non è indispensabile, solo molto, molto, molto
>comodo, perché riduce i costi di produzione potendo modificare il
>comportamento dell'hardware senza dover cambiare di volta in volta l'hw
>stesso.
Un telefono cellulare GSM è impossibile da realizzare senza software,
più o meno come è impossibile realizzare una petroliera senza metallo:
in teoria si potrebbe fare, ma avrebbe costi enormi e prestazioni molto
più scadenti. Inoltre è facile trovare esempi di attrezzi impossibili
da realizzare senza software (una calcolatrice tascabile, ad esempio).
>Inoltre classicamente il brevetto è sem pre stato nei fatti il (C) dei
>processi meccanici/chimici. Ciò che si brevetta è il prodotto
>invenzione, non l'idea che sott'intende tale prodotto.
Questo è quel che leggo dappertutto, eppure ne ho trovato almeno due
controesempi, senza cercare e senza cultura sull'argomento:
- negli anni '50 in Francia furono brevettati numerosi giochi da tavolo,
fra cui quello che poi divenne il Risiko: quel che veniva brevettatto
era il concetto alla base del gioco, cose tipo «un gioco con una
plancia che rappresenta ... e in cui si tirano due dadi il cui
risultato viene interpretato ... in modo che i giocatori ...».
- negli anni '60 viene brevettato dalla Falck un metodo per piegare le
cartine topografiche (geniale e comodissimo) e l'idea di stampare la
cartina a scala variabile, più dettagliata al centro e meno in
periferia; non so se il brevetto di quest'ultima cosa prevedeva i
dettagli del metodo di proiezione o no.