[Diritto] reverse engineering e open source

Nicola Larosa nico at tekNico.net
Thu Apr 1 10:47:17 CEST 2004


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[Parlare con un anonimo non è piacevole, potresti cortesemente fornire una
qualche denominazione? Grazie.]


> Carmine, queste liste sono frequentate da persone che hanno una scarsa
> preparazione giuridica (avvocati compresi, per lo meno su certe materie
> specifiche):

Giudizio collettivo generalizzato, poco simpatico, pessima apertura.


> Così può capitare, ed anzi capita spesso, che il tuo approccio metodologico
> venga scambiato per saccenza, avvocatese, fumo (fumus mali iuris potremmo
> dire :-)),

E diciamolo anche forte.


> cavillume denso della più fangosa noia: è tipico degli ignoranti e di chi
> preferisce farsi un mondo facile a sua immagine somiglianza.

Come non giurista, e cittadino di questa Repubblica, mi sento profondamente
colpito nei miei diritti, in una parola reso di nuovo "suddito", dalla coltre
di fumo impenetrabile (almeno per i non addetti ai lavori) che avvolge il
nostro ordinamento giuridico, con le sue 150.000 e passa leggi, decreti e
regolamenti, conditi di contraddittori cavilli, che ne consentono spesso le
più opposte interpretazioni.

"La legge non ammette ignoranza", e almeno in Italia non ammette neanche di
essere compresa, né tantomento di realizzare la famosa, utopica, certezza del
diritto.

Mi piacerebbe (molto ingenuamente, lo so) che le Camere dedicassero almeno il
50% del loro tempo al riordino delle leggi esistenti e all'abrogazione di
quelle ritenute inutili, e non soltanto a continuare quotidianamente ad
aggravare la situazione.

Mi chiedo se almeno una parte di addetti ai lavori riesca a superare il
riflesso corporativo e l'abitudine all'esistente, e abbia voglia di
migliorare la situazione, che appare indecente.

D'altro canto, visto che l'accesso al sistema giudiziario presenta costi
elevati, e purtroppo favorisce sostanzialmente chi quei costi può permettersi,
gli addetti ai lavori, o aspiranti tali, che si trincerano dietro un forbito,
paludato, e arrogante, sì, eloquio, vanno a ricadere nella categoria, e
perdonatemi il vocabolario vetero-comunista, di "servi del padrone", in buona
o cattiva fede che siano.


- --
Nicola Larosa - nico at tekNico.net

"Every [programmer] should ask himself periodically 'Toward what end,
toward what end?' - but do not ask it too often lest you pass up the
fun of programming for the constipation of bittersweet philosophy."
 -- Alan J. Perlis, SICP


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