[Diritto] La proprieta

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Fri Apr 2 19:21:11 CEST 2004


> Circa un mese fa inviai alla discussioni @ softwarelibero una mail in cui riassumevo le tre fondamentali scuole di pensiero sul diritto d'autore:

> 1) considerando che il diritto d'autore sorge dalla creazione intellettuale, esso appartiene ai diritti della personalita'
> 2) considerando che il diritto d'autore attribuisce  diritti esclusivi patrimoniali validi erga omnes, esso è una particolare espressione del diritto di proprietà
> 3) considerando che il diritto d'autore comprende sia facoltà di ordine personale che di ordine patrimoniale e che ha un proprio originale ordinamento giuridico, esso è un diritto soggettivo a sé stante, ovvero "sui generis".


> Tralasciando il commento sulla prima tesi, che ci porterebbe forse fuori tema, 

--- Invece potrebbe essere interessante, visto che alla base del copyleft c'è l'etica e non l'economia.


ricordo che l'opinione prevalente è ancor oggi la terza, cui personalmente aderisco. 

--- Io invece aderisco alla prima, perché, lungi dal negare l'aspetto patrimoniale, vi antepone
il diritto personale, che non può stare sullo stesso piano del diritto patrimoniale.



Tuttavia, dietro la spinta dei moderni difensori del copyright di derivazione anglosassone, si sta in qualche modo riproponendo la seconda tesi, che mediante il concetto di "proprieta' intellettuale" tenta sostanzialmente di equiparare ogni diritto su beni immateriali al tradizionale diritto di proprietà sui beni materiali.

--- Secondo me poggia piuttosto sul fatto che nell'aspetto patrimoniale sono comprese tutte le cose atte a soddisfare bisogni umani, materiali o anche spirituali, siano esse dotate o prive di valore economico.


> A mio avviso la tesi dev'essere respinta - sul piano sistematico - perché troppe sono le differenze fra il diritto d'autore e quello di proprietà (che noi abbiamo ereditato dal diritto romano), essendo diversi i modi di acquisto e di estinzione del diritto, diverse le facoltà attribuite al titolare del diritto e diverse le azioni giudiziarie per la sua tutela. 

--- Secondo me il nocciolo della questione sta invece nel fatto che l'americano il diritto morale può cederlo come se si trattasse di un diritto patrimoniale: per noi non è così... e allora ci sembra che l'americano stia equiparando diritto di proprietà e diritto d'autore, quando in realtà, sta semplicemente
svilppando un percorso in linea con il proprio ordinamento giuridico. Se non si distinguono i contesti si finisce per cadere in affermazioni poco oggettive.

 
> Certamente, nel linguaggio comune, il termine "proprietà intellettuale" può fungere da metafora per indicare brevemente non tanto il diritto, ma *l'oggetto* del diritto stesso, cioè per intenderci quel bene che è frutto dell'intelletto creativo, come un brano musicale o un software.

Se per linguaggio comune si intende l'italiano, sarà ben difficile. 

> La metafora è però assai criticabile se riferita al diritto, soprattutto ove si voglia estenderla non solo a ciò che è opera creativa dell'umano ingegno, 

Saprebbe indicarmi opere creative umane non dell'ingegno od opere dell'ingegno umano non creative od opere umane ingegnose non creative od opere umane creative non ingegnose? :-)



ma più generalmente a tutto ciò che è *immateriale*, che abbia carattere creativo o meno. Quest'ultima tendenza - recentemente espressa anche su questa lista - ha in realtà un fondamento apprezzabile, nella misura in cui tutela non tanto la creatività ma *gli investimenti* fatti dall'industria per produrre beni immateriali utili, anche se per ipotesi privi di valore creativo. 


Non è che lei confonde *creatività* ed *originalità*?
Se lei vede nascere due gemelli sostiene che la madre abbia partorito una volta sola? 
Si spieghi meglio per favore.


Tuttavia chi ha interesse al progresso del software libero, pur comprendendo tali motivazioni di ordine economico-sociale, in base ad analoghe e altrettanto degne motivazioni non può acriticamente avvallarla, perché ciò potrebbe avere l'effetto di estendere a dismisura i diritti dei produttori di software c.d. "proprietario", anche riguardo a soluzioni tecniche che - pur essendo certamente immateriali e utili  - non hanno nulla di creativo e originale,!

Ecco, qui invece usa entrambi i termini, ma come sinonimi? Mi faccia capire...


>   per esempio perché sono ormai parte dell patrimonio collettivo della conoscenza, e questo potrebbe impedire o limitare il riutilizzo delle soluzioni stesse per glii sviluppatori di software libero.

> Almeno, questa è la mia opinione.

Beh, se è solo un'opinione, la possiamo anche accettare. 
Però è superflua, insomma, non è niente di succoso.
Almeno, questa è la mia opinione. :-)



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