[Copywhat] Re: [Diritto] Fwd:[Cc-it] siae

Nicola Bernardini nicb at miu-ft.org
Tue Feb 17 07:51:11 CET 2004


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Scusate la lentezza delle reazioni.

Le considerazioni di Leandro sono interessanti, ma più che dare risposte
alle domande che da sempre mi pongo provocano ancora più domande.

Il 10/02/04 alle 07:43, Leandro Noferini scrisse:

[snip]
> > Se io *distribuisco* (in  cambio o meno di una  somma di denaro) della
> > musica i cui  detentori dei  diritti d'autore relativi  esplicitamente
> > permettono  la distribuzione (come nel    caso delle licenze  Creative
> > Commons) ho bisogno del bollino SIAE?
>
> Sì perché il bollino è il certificato di originalità di quella copia.

Alessandro  Rubini  mi  ha  fatto  giustamente  notare  che  il  termine
"bollino"  genera  confusione.  Da  qui  in   poi   userò   il   termine
"vidimazione", sperando che sia adatto.

Ok. Poniamo caso che io, come autore, abbia desiderio o interesse di far
proliferare la mia musica (o i miei testi, o i miei film, o quant'altro)
nella maniera più rapida possibile, e  che  quindi  del  certificato  di
originalità della copia del supporto sulla quale essa si trova  sia  del
tutto irrilevante. Per questo motivo, non mi iscrivo alla  SIAE  (né  ad
altra società collegata),  non  deposito  i  miei  pezzi,  non  riscuoto
diritti. Ho ancora bisogno della vidimazione dei dischi che *io*  stampo
(del tutto incidentalmente - poiché ne promuovo la  copia  a  tutti  gli
effetti ecc.)? perché?

Se pensate che questo sia un esempio limite di me  che  sono  matto,  vi
posso dire che nell'ambito della musica contemporanea (musica che ha  un
mercato discografico del tutto esiguo, bisogna dirlo) sono  in  tanti  a
pensarla nello stesso modo. E  poi  ci  sono  altri  esempi:  adesso  mi
vengono in mente il gruppo rock tedesco che ha venduto il proprio  primo
CD con allegati, in copertina, 5 CD-W da masterizzare, oppure dell'ormai
mitologico  Tony  Tammaro  che  vendeva  nelle  bancarelle   le   "copie
originali" delle cassette delle sue musiche (sì  vabbene  Tammaro  è  un
comico - ma ha colto l'assurdità della faccenda più  di  quante  persone
serie lo sappiano fare).

> > Faccio la domanda  perche` dalla tua ultima  frase non ho capito se la
> > necessita`  di    sottoscrivere  un accordo    con   la  SIAE  dipenda
> > dall'esistenza di supporti fisici come i CD-ROM.
>
> La SIAE ha proposto anche una licenza apposita per la distribuzione di
> musica senza supporti fisici (i cori angelici dovrebbero essere esclusi
> quindi.... va bene, la pianto subito), accordo che dovrebbe essere
> sottoscritto dai gestori dei server di distribuzione.
>
> La cosa risale ad almeno un paio di anni fa e da allora non ho più
> saputo niente di questa cosa.

ma il problema qui non è supporto o non supporto (a parte il fatto che,
come nota giustamente Leandro, la cosa è del tutto assurda). Il problema
è quello di ammettere licenze che consentano una migliore diffusione dei
contenuti.

> > Continua a sfuggirmi, per altro, a  quale titolo possa la SIAE imporre
> > ad una  persona un qualsiasi  tipo di  accordo se  questa persona *non
> > vuole* essere tutelato dalla SIAE.
>
> Perché la SIAE è un ente obbligatorio che ha la delega da parte dello
> Stato per quanto riguarda il diritto d'autore.
>
> Non so scriverlo meglio.

Ma questo cosa significa? Lo chiedo senza intento polemico: non capisco
e non sò cos'è un ente obbligatorio. E` un ente che riscuote tasse per
conto dello stato? eroga un servizio? cosa fa?

grazie ciao

nicb


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Nicola Bernardini
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