[Diritto] Domanda sul rilascio di software foss
Carmine Malice
instarvega_capitanlug at yahoo.it
Fri Jun 11 07:47:21 UTC 2004
Simo Sorce ha scritto:
> On Mon, 2004-06-07 at 17:08, Carmine Malice wrote:
>
>
>>L'uso della creazione e' necessariamente esclusiva dell'autore perche'
>>essa cade totalmente sotto l'imperio di lui: solo esercitando le proprie
>>facolta' e calando delle condizioni legali d'uso (nel caso appellate
>>"licenza") sulla propria creazione l'autore *concede* la stessa ai
>>fruitori, in ipotesi meri utilizzatori ma magari anche potenziali coautori.
>>Per il solo fatto di aver vergato le righe di "Guerra e pace" Leone
>>Tolstoj era il padrone assoluto di tutte le utilita' derivanti da quel
>>romanzo, in ipotesi il solo piacere della lettura: puo' sembrare strano,
>>ma se Tolstoj desiderava privare il genere umano del compiacimento di
>>quei racconti aveva il potere di farlo, non procedendo alla
>>pubblicazione dell'opera e perseguendo chiunque la diffondesse
>>indebitamente, anche se gratuitamente.
>
>
> Diffondesse appunto, non usasse, infatti non si può parlare di uso
> indebito dell'opera ai sensi della LdA.
Distribuire e' una forma d'uso.
Questo e' un concetto di linguaggio umano prima che di terminologia
giuridica.
Se non sei in grado di capirlo non posso farci alcunche'.
>
> Una volta trasferita l'opera, l'acquirente ha il diritto di usare
> l'opera come meglio crede e preferisce. Non c'è un "diritto esclusivo di
> utilizzo", ma solo diritti esclusivi che riguardano distribuzione di
> opere intere o modificate, diffusione al pubblico ecc..
>
> In questo senso la GPL dice che l'uso non è coperto, nel senso che esso
> non viene limitato in alcun modo attraverso le leggi sul diritto
> d'autore, ed è per questo che, nel caso di software proprietario per
> limitare l'uso (ad esempio limiti sul numero di CPU o potenza delle
> stesse) si ricorre a forme contrattuali vere e proprie.
>
Se si e' privi delle nozioni elementari di diritto e' impossibile e
superfluo discutere.
>
>>Per i programmi per elaboratore e' la medesima cosa.
>>Fra l'altro cio' dimostra pure come la tutela del diritto d'autore sui
>>programmi sia terribilmente piu' potente e tirannica di quanto sarebbe
>>quella derivante dal brevetto: in regime di brevettabilita' l'inventore
>>"arrivato secondo" puo' brevettare l'invenzione che sia stata tenuta
>>*segreta* dall'inventore "arrivato primo", e quest'ultimo non potrebbe
>>perseguirlo come invece *puo'* fare l'illustre romanziere (cioe' *anche*
>>se l'opera fu tenuta segreta).
>
>
> Questo è puro non senso.
> Il brevetto compre un processo, non un'espressione, tranne che per
> scritti banali (per cui non si applica protezione mancando originalità),
> è praticamente impossibile che due autori scrivano la stessa opera,
> l'espressione sarà differente anche se parlano della stessa cosa, mentre
> nel caso dei brevetti, l'espressione/realizzazione non conta, ed è
> quindi molto semplice "pestarsi i piedi".
> In regime brevettuale si può impedire di creare qualunque programma
> simile anche se l'espressione è di molto differente, col diritto
> d'autore vivadio no.
> Non mischiamo le pere con le banane per favore e dimentichiamo il
> discorso brevetti in questa sede, si parlava d'altro.
>
Se si e' privi delle nozioni elementari di diritto e' impossibile e
superfluo discutere.
>
>>>La licenza GPL non dice assolutamente che essa si piega a qualsiasi
>>>ordinamento a cui si sottopone, anzi dice che nella GPL si può
>>>aggiungere una clusola che ne vieta l'utilizzo in quei paesi che hanno
>>>legislazioni contrastanti con lo spirito della GPL.
>>
>>No.
>>Io leggo bene: "If the distribution and/or use of the Program is
>>restricted in certain countries either by patents or by copyrighted
>>interfaces,".
>>"use of the Program": "of the Program".
>>Il limite riguarda l'uso del programma (oltre eventualmente la
>>distribuzione).
>>Mi meraviglio, gli esempi sono sotto gli occhi di tutti.
>>Il piu' famoso e' il limite posto negli USA all'uso degli strumenti di
>>crittografia perche' sono equiparati alle armi: i vari programmi
>>"liberi" di crittografia continuano a giacere sotto il regime della GPL
>>ma ne e' vietata l'esportazione.
>
>
> Bel discorso, ma non c'entra nulla con quello che ho detto.
>
Se si e' privi delle nozioni elementari di diritto e' impossibile e
superfluo discutere.
>
>>Il processo e' palese:
>>1) il programma e' sotto GPL;
>>2) il programma sotto GPL non e' esportabile;
>>3) se il programma sotto GPL non e' esportabile e se fosse valido il
>>discorso di S. Sorce il siffatto programma una volta esportato sarebbe
>>sottratto all'imperio della GPL e cosi' non si potrebbe piu' agire a
>>tutela in virtu' delle condizioni di licenza, ma e' evidente che il
>>trasgressore e' perseguibile proprio in forza della GPL che allora vige
>>anche in quegli altri contesti: solo che li' ha valore negativo.
>
>
> non sequitur
> non vedo relazione tra quello che ho detto e questa conclusione.
>
> Ho detto che l'autore originale ha facoltà di ecludere le nazioni che
> hanno legislazioni contrarie alla GPL.
> Ovvero se l'autore vuole può inserire una clausola nella GPL che dice:
> "Negli Stati Uniti d'America questo software non è distribuibile, perchè
> le leggi di questo stato pongono restirizioni alla libertà di
> distribuzione del programma".
>
> Punto e basta, questa è l'unica cosa che ti concede di fare la GPL ed è
> opzionoale, ovvero non sei obbligato a farlo.
>
Se si e' privi delle nozioni elementari di diritto e' impossibile e
superfluo discutere.
>
>>In verita' mi potevo risparmiare l'esempio appena fatto e limitarmi a
>>rilevare che S. Sorce ha appena enunciato un assurdo giuridico, ovvero
>>un concetto impossibile.
>
>
> S. Sorce ha ragionato prima di aprir bocca.
>
Se si e' privi delle nozioni elementari di diritto e' impossibile e
superfluo discutere.
>
>>Analizziamo la frase:
>>"La licenza GPL non dice assolutamente che essa si piega a qualsiasi
>>ordinamento a cui si sottopone, anzi dice che nella GPL si può
>>aggiungere una clusola che ne vieta l'utilizzo in quei paesi che hanno
>>legislazioni contrastanti con lo spirito della GPL."
>>cioe':
>>"La GPL non accetta e non accoglie come vigenti norme inderogabili
>>dell'ordinamento statale contraddicenti le sue disposizioni"
>>e
>>"la GPL dispone che essa non e' applicabile negli ordinamenti statali
>>che non consentono la validita' delle sue statuizioni".
>>Ora:
>>1) un accordo fra privati puo' derogare solo alle norme statali che non
>>siano cogenti (forzose, inderogabili), e questo e' un principio presente
>>in tutti gli ordinamenti statali (senno' cesserebbero di esistere), per
>>cui la frase "La licenza GPL non dice assolutamente che essa si piega a
>>qualsiasi ordinamento a cui si sottopone" e' un'assurdita' ed e'
>>impossibile;
>
>
> No è possibilissimo.
> Perchè non ho detto che la GPL ha la forza di andare contro alle leggi
> di uno stato, ma di annichilirsi se le leggi dello stato ne prevaricano
> lo spirito e non in maniera automatica ma sempre e comunque per atto
> volontario dell'autore originale.
>
> Stai costruendo un castello sulle nuvole.
>
Se si e' privi delle nozioni elementari di diritto e' impossibile e
superfluo discutere.
>
>>2) "anzi dice che nella GPL si può aggiungere una clusola che ne vieta
>>l'utilizzo in quei paesi che hanno legislazioni contrastanti con lo
>>spirito della GPL" e' proprio l'affermazione che la GPL riconosce (e non
>>potrebbe essere diversamente) la superiore forza e validita'
>>dell'ordinamento statale, rilevando l'inapplicabilita' di essa stessa in
>>quei casi, ragion per cui la prima frase del periodo e' in
>>contraddizione con la seconda frase del medesimo periodo;
>
>
> Non vedo alcuna contraddizione procediamo con ordine:
>
> A) Una legge dello stato contrasta con lo spirito della GPL.
> B) L'autore può decidere di vietare la distribuzione del programma sotto
> GPL in quello stato scrivendolo nella licenza.
>
> Dove sta la contraddizione?
>
Se si e' privi delle nozioni elementari di diritto e' impossibile e
superfluo discutere.
>
>>3) la seconda frase e' lapalissiana, e' una petizione di principio,
>>infatti dice "la GPL e' inapplicabile negli ordinamenti dove e'
>>inapplicabile la GPL", ragion per cui e' una frase che non ha senso o
>>per lo meno non ha rilevanza (anche grammaticale, oltre che giuridica)!
>
>
> Se dicesse quello concorderi, siccome ho detto altro ti stai solamente
> inalberando in una discussione senza senso dove te la fai e te la canti.
>
>
>>Non mi pare si stia assistendo ad un problema di opinioni.
>
>
> No solo ad un problema di comprendonio. :-)
>
Se si e' privi delle nozioni elementari di diritto e' impossibile e
superfluo discutere.
>
>>>Lungi dal piegarsi all'ordinamento di un paese, la GPL permete il
>>>divieto di utilizzare il programma nei paesi in cui l'ordinamento
>>>snaturerebbe la licenza stessa.
>>
>>Cioe': la GPL permette all'autore di vietarla in quegli ordinamenti dove
>>e' vietata?
>
>
> No, ho detto snaturata non vietata, sai cogliere la differenza?
> Ripeto la GPL permette di aggiungere esclusioni alla distribuzione su
> base geografica, ok?
>
Se si e' privi delle nozioni elementari di diritto e' impossibile e
superfluo discutere.
>
>>E' la GPL che permette il divieto, non l'ordinamento statale?
>
>
> La GPl non solo è una licenza, ma anche un testo posto sotto diritto
> d'autore la cui modifica non è permessa. Questa specifica esclusione (e
> altre) alla modifica del testo della GPL serve a permettere all'autore
> di apportare alcune modiifiche al testo della licenza i cui diritti sono
> della Free Software Foundation.
> La modifica della licenza GPL non è normalmente permessa eccetto per le
> esplicite esclusioni in essa stessa permesse.
>
> Se all'autore non sta bene la GPL, non può cambiarne 3 clausole e
> dichiarare ancora che essa sia la GNU GPL della Free Software
> Foundation, devee prendere e riscriversi da capo la licenza e chiamarla
> con un'altro nome, nel tuo caso la chiamerai "Licenza Generica Pubblica
> di Carmine Malice".
Se si e' privi delle nozioni elementari di diritto e' impossibile e
superfluo discutere.
>
>
>>E se la GPL non avesse avuto quella clausola (beninteso: quella che *tu*
>>dici esistere), cosa sarebbe successo? La GPL avrebbe avuto validita'
>>negli ordinamenti che ne proibivano la validita'?
>
>
> Ma di che stai parlando?
>
Se si e' privi delle nozioni elementari di diritto e' impossibile e
superfluo discutere.
>
>>>A volte può essere, ma dipende sempre da qual'è l'obbiettivo, non si può
>>>sempre fare un trattato di giurisprudenza per dare due consigli pratici.
>>>
>>
>>Infatti ne vediamo le conseguenze.
>
>
> Già a furia di arrovellarsi a contraddire a tutti i costi ci si fuma il
> cervello e ci si inerpica in voli pindarci senza senso e fondamento.
>
S. Sorce e' fra i moderatori della Lista.
Il suo modo di argomentare e le sue forme verbali, buon ultima "ci si
fuma il cervello", manifestano palesemente agli occhi di tutti i
frequentatori di questo luogo virtuale la levatura morale del
personaggio, l'inaudita attivita' forviante, fallace, convulsa e
virulenta e l'inadeguatezza al ruolo.
Mi pare chiaro a tutti, e straordinariamente scandaloso, come la lista
di posta diritto at softwarelibero.it anziche' informata ad azione di
moderazione sia soggetta a censura arbitraria e faziosa.
L'arrivo di questa lettera in Lista dimostra orrendamente la
parzialtita' e la partigianeria dei moderatori.
Personalmente sono disgustato, ma anche terribilmente sollazzato: questa
Lista offre a disposizione di tutti via rete gli archivi delle missive,
esponendosi al pubblico ludibrio.
Sappi, caro S. Sorce, che ho la fortuna di frequentare avvocati, notai,
magistrati e cattedratici delle scienze giuridiche, e che uno dei miei
passatempi preferiti da quando sono investito dalle tue invettive e da
quelle di certi tuoi degni compari e' diventato il sottoporre
all'attenzione di questi durante le nostre pizzate tali deliri
pseudogiuridici, con incommensurabile spasso di tutti.
Riuscire a far scompisciare dalle risa un magistrato della Repubblica
senza nemmeno presentarsi al suo cospetto effettivamente non e' cosa da
tutti, complimenti.
>
>
> Riconfermo ciò che ho gia detto a Sciabarrà.
>
> La GPL non richiede che l'utente accetti esplicitamente con un click o
> con una firma la licenza per poter _usare_ il programma.
> Ma in virtù della Legge su diritto d'Autore nessuno, tranne l'autore,
> può distribuire, modificare o diffondere al pubblico il programma senza
> accettare i termini di licenza posti dalla GPL.
>
> Questo era il succo del problema, e il consiglio era corretto.
Altro complimento: per l'imperturbabile stentorieta' delle tue ieratiche
pontificazioni, degne di miglior oracolo.
>
> Simo.
>
Se su questa mia calera' la mannaia della censura, agitata da individui
che abbiamo potuto ben conoscere, provvedero' immediatamente a
rispedirla a tutti gli indirizzi individuali che posso riconoscere
appartenenti a questa Lista: ho gia' scaricato *tutti* gli archivi di
diritto at softwarelibero.it e "grep" mi puo' aiutare...
Questo non e' abuso del mezzo: e' diritto alla difesa, che' a quanto
pare da parte di alcuni c'è l'abitudine all'offesa.
A proposito: io le banane le mangio, tu con le pere che ci fai?
Ciao!
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