[Discussioni] [m.lusini a palazzochigi.it: Re: Articolo sulla tecnologia Open Source]

Simo Sorce simo.sorce a tiscalinet.it
Dom 1 Apr 2001 13:40:53 CEST


Alessio Bragadini wrote:
> 
> Per prima cosa, mi scuso del messaggio precedente: l'ho riletto ed i
> toni erano troppo sopra le righe. Ma nel rileggerlo continuo pure a
> sostenere che tra le righe di quello che scrivi ci sono dei problemi
> molto seri.
> 
> Infatti, ripeto, tu scrivi:
> 
> > io avendo un budget virtualmente infinito non userei mai Linux, ne'
> > _tantomeno_ (se il problema e' il "tantomeno"...) un software
> > opensource o non opensource come firewall.
> 
> Dunque, budget scarso: soluzione aperta/libera, budget infinito:
> soluzione proprietaria.
> 
> Da cui deduciamo che uno dei vantaggi (forse il principale, in questo
> caso) del software libero e` il fatto che non costi nulla. Correggimi
> se questo sillogismo ti sembra errato.
> 
> Questo e` *grosso* problema per il movimento (sempre IMHO, credo non
> ci sia bisogno di ripeterlo): infatti il battere sul tasto della
> gratuita` (free as in beer) come elemento caratterizzante da` sempre e
> comunque l'idea della soluzione da ragazzino e/o smanettone e/o
> tirchio o tutte queste cose insieme. Anche tu butti li` "ma se devo
> fare una cosa a casa", dove intendi che qualcosa sub-optimale come il
> software libero (per il firewall) puo` anche essere usato.
> 
> Altro punto:
> 
> > mi fidero' sempre di piu' della configurazione di default
> > dell'ultimo Cisco [...] che delle regole ipchains scritte da Tizio
> > o da Caio
> 
> In pratica, ti fidi della grossa corporation anche se non puoi
> verificare in profondita` il loro lavoro, ma non della soluzione
> aperta di cui (avendo tempo) puoi conoscere tutti i dettagli e in cui
> lo sviluppo viene fatto alla luce del sole.
> 
> Di nuovo: passa l'idea che "per i problemi seri bisogna fidarsi della
> grossa azienda e non degli smanettoni", mentre quello che viene
> nascosto e` che con la soluzione aperta sei *tu* al controllo di ogni
> dettaglio. Se sei all'altezza, ovviamente, il che poi ci porta alle
> considerazioni finali su quali sono le soluzioni adottate dalla PA e
> perche`. :-)
> 
> Con questo paio di considerazioni "en passant", minimizzi l'idea di
> base del software "free as in speech": quella cioe` di riprendere in
> mano il controllo degli strumenti e non prendere per oro colato le
> imposizioni di una societa` esterna. O di Linus Torvalds, o
> dell'Apache Group, o quanti altri, per questo - l'importante e` che il
> lavoro sia verificabile e modificabile se necessario. Tutto il resto,
> dalla gratuita` alla capacita` di mantenersi all'avanguardia, e`
> figlio di questo processo.
> 
> Io credo che la cosa piu` importante sia questa, far capire che "con
> il software libero ritorni libero di scegliere". Capisco che in ambiti
> burocratici questo enpowerment sia poco meno che una calamita`...
> 
Grande, e' quello che ho cercato di dire fin dall'inizio,
concordo in pieno.
Aggiungerei pero', che oltre a tutto questo, software libero non vuol
dire comunque nessuna garanzia, per chi e' affezionato al concetto di
"Grande corporazione dietro se no non mi sento tutelato" (anche se in
realta' le grandi corp. di solito te lo mettono li' , altro che
tutela... M$ EULA insegna....), ci sono anche grandi dietro sw come
Linux, Samba o Apache: RedHat, SuSE, IBM, VA Linux, SGI, etc... etc...

Quindi in realta' dal sw libero si possono ottenere TUTTI i vantaggi!
Chiaramente i vantaggi del sw libero sono anche gratuiti, mentre le
garanzie delle corporazioni, come per il sw proprietario, si pagano in
termini di assistenza, packaging, etc....

Simo.
-- 
Simo Sorce
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Linux IS user friendly, it is just selective about who his friends are.




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