[Discussioni] Siti PA e formati "commerciali"

Francesco Potorti` pot a gnu.org
Lun 23 Apr 2001 13:58:49 CEST


   > Per il pdf, che io sappia, è la stessa cosa.  Allora il formato
   > com'è?  Proprietario perché è stato inventato da una ditta invece
   > che da un comitato?  Non ha senso.  Commerciale?  Non ha senso
   > neanche, perché con un formato ci posso fare qualunque cosa,
   > commerciale o meno.  Libero?  Cosa significherebbe?  Forse che ci
   > si possono fare modifiche?  Ma non credo che sia proibito fare
   > modifiche ad un formato, in generale.  A me pare che l'unica
   > distinzione possibile per un formato sia fra aperto e chiuso.
   
   Non mi piace dirlo, ma aperto in questo caso puo' essere un sinonimo
   di libero. Un formato libero e' IMHO un formato di cui conosci le
   specifiche e sul quale puoi implementare un interprete/editor/quel che
   e' libero. Inclusi i brevetti sullo stesso. 

Secondo me, "libero" mal si attaglia  ad un formato, ammesso che le cose
che  ho  scritto  sopra  siano  corrette,  cosa  della  quale  non  sono
minimamente certo.   Il formato o  è disponibile (ne  sono pubblicamente
note le specifiche), cioè aperto, oppure no, cioè è chiuso.

Un programma libero può usare un  formato chiuso, cioè un formato le cui
specifiche sono  ovviamente note, ma non  dichiarate esplicitamente, per
cui chi  le usa non si impegna  a mantenerle invariate o  usarle in modo
coerente.  Straparlo?




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