[Discussioni] "Il copyright è di destra,ilcopyleftè disinistra" (pippone...)

Marco Ermini flug a markoer.org
Lun 3 Dic 2001 15:26:37 CET


On 02 Dec 2001 17:32:18 -0500
b&f team <bfteam a gnu.org> wrote:

> Marco Ermini <flug a markoer.org> writes:
> 
> > [...] personalmente sostengo che
> > [...]
> > 5) Stallman non ha inventato nulla, perche' l'atteggiamento tipicamente
"mind
> > sharing" e' sempre stato tipico di internet ed il free sw e' nato da
internet.
> > In estrema ratio, tutta la faccenda del "free software" nasce,
> > paradossalmente, solo ed unicamente dalla nostalgia di Stallman verso il
suo
> > vecchio ambiente di lavoro. Il free software si impone giammai perche' le
idee
> > di Stallman sono valide anche "eticamente", ed e' lontanissimo dalla
realta'
> > il fatto che Stallman abbia avuto una "intuizione geniale" o abbia intuito
> > qualche "formula vincente". Piuttosto, indipendentemente dalla volonta' si
> > Stallman, si sono verificate una serie di circostanze che hanno fatto si'
che
> > il software GNU avesse un grande successo, [...]
> 
> questa interpretazione, in IOHO, ci sembra sufficientemente generale e
> generica da applicarsi a qualsiasi evento che caratterizzi lo sviluppo
> di qualsiasi sistema: la si ripulisce ancora un po' ed otteniamo un
> passe-partout euristico :) la si collega alle altre affermazioni e
> alle altre e-mail e si può diagnosticare un 'appagante' caso di 'mind
> sharing' ricorsivo :) Ma il traffico e l'elaborazione interpretativa
> generati in questo modo porterà mai a risultati 'spendibili' !? :)


La "mia" (non, non solo) interpretazione non e' "generale e generica" a meno
che non si voglia denigrarla evitandola nel merito - sicuramente un modo piu'
raffinato che dire "vaccate" ma in ogni caso non e' un modo di discutere.

E' una interpretazione piu' o meno legittima, ma estremamente *concreta* di
quello che e' accaduto. Non era mia volonta' voler trovare la formula
"deus-ex-machina" che spiegasse tutto senza spiegare nulla. E' effettivamente
quello che e' successo. Per essere piu' precisi: Stallman ha inventato una
formula che gli consentisse di fare "del business", cioe' di sopravvivere come
programmatore, facendolo nel modo che riteneva piu' corretto per se' e per
"gli utenti"; nel farlo ha razionalizzato una cultura diffusa che ho definito
"mind-sharing" ma non nasce con la rete, e' lo spirito del circolo Platonico,
e' la mentalita' della comunita' scientifica, e' quello che dovrebbe essere
questa ML, ovvero "discutere" fino a "tendere alla verita'". Con la diffusione
di internet il FS e' "esploso" perche' internet, rete di scienziati nata da
scienziati, e' nata con un certo spirito, sicuramente per molti aspetti
collimante con quello che Stallman, programmatore e scienziato, ha riversato
nel FS. Tutto questo non e' stato un *progettato* quanto *auspicato* da
Stallman.

Voler dare un tono "politico" (o *stupidamente* politico) al Platonismo
defininendolo "di destra" o "di sinistra" e' IMHO *idiota*. Allo stesso modo,
lo e' dare lo stesso tono alla "filosofia" di Stallman. Le vecchie categorie
di dx e sx funzionano male persino per descrivere la politica di oggi,
figuriamoci a volerle appiccicare a Stallman (partendo poi con l'idea del
parlamento italiano di dx e sx!) o al FS. Certamente Stallman ha delle idee
politiche, ma questa e' un'altra cosa - ma qui sto gia' parlando troppo
complicato forse...


> Più in generale: e se passassimo da questo livello di analisi
> 'politica', ad un livello di analisi culturale ?

Buona idea ;-) e' quello che sto provando a fare, ma, sicuramente per colpa
mia, con scarsi risultati. L'analisi "politica" IMHO serve, se la "politica"
e' affrontata con categorie un po' meno stantie.

Purtroppo, i miei interlocutori sembrano piu' impegnati a trovare una 
collocazione parlamentare a Stallman - oppure a screditare le cose che dico,
in questo, da una parte dandomi troppa importanza, dall'altra evitando
accuratamente di discutere delle questioni esseziali.


> Constatato quanto sia
> 'difficile' confrontarsi sulla base degli esistenti partiti,
> politiche, politici, interpretazioni ideologiche, vecchie culture, dal
> momento che risultano inadeguati alle trasformazioni in atto (cosa per
> altro storicamente sempre accaduta ;), perché non provare a rileggere
> ed elaborare le 'grandi questioni' che sembra ci 'dividano' nei
> termimi di una 'nuova cultura' della libertà e della responsabilità,
> per poi sulla base di questi risultati confrontarsi con l'esistente ?

Purtroppo, da una parte la vecchia forma mentis sopravvive (come saprete, il
fatto che si sia sempre in ritardo - storicamente - sull'analisi
dell'esistente e' sicuramente dovuto al fatto che pensiamo con il cervello che
e' nato ed ha formato le sue categorie ieri) e come, dall'altra bisogna vedere
qual e' lo scopo di elaborare una "nuova cultura", quali sono i tuoi punti di
riferimento, qual e' il tuo orizzonte, da cosa parti e per arrivare dove... e
chiedersi se il contesto e' fecondo


> dalle cattedrali 'ideologiche' al bazaar culturale ?!  ;)
> 
> e qui le posizioni 'filosofiche' di RMS sono un fecondo punto di
> partenza ...

Ripeto: il problema IMHO non e' metterle come "punto di partenza", cosa che e'
gia' stata ampiamente fatta, piuttosto quello di partire *prima* delle
opinioni "filosofiche" di RMS e criticare pure quelle. Sempre che non si
abbiano preconcetti in proposito. Continuare a citare i testi sacri non serve
a molto.


ciao

-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
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