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Alceste Scalas
tjoad a gmx.it
Mer 12 Dic 2001 02:50:35 CET
On Tue, Dec 11, 2001 at 12:19:35AM +0000, Marco Ermini wrote:
> On Sun, 9 Dec 2001 19:11:02 +0100
> Alceste Scalas <tjoad a gmx.it> wrote:
>
> [...]
> > Quando un qualunque utente/sviluppatore decide di usare il Software
> > Libero, _ha_ la possibilita` di usufruire di queste liberta`.
> > Quindi, _non_ si puo` dire che il Software Libero non permetta di
> > ottenere queste liberta`.
> >
> > Poi, il fatto che il contesto economico/politico/sociale agevoli o
> > meno la possibilita` di ottenere queste liberta` e` un altro
> > discorso. Personalmente, credo di essere d'accordo con la tua
> > opinione su cio` che c'e` "a monte" (sempre che l'abbia compresa
> > correttamente). Ma non ritengo che questo sia un buon motivo per
> > dire "il Software Libero non serve a niente, pensate ad altro".
>
> Sono d'accordo con te. Infatti non mi sentirei di porre la cosa in questi
> termini: per capirci la frase che hai messo tra virgolette non la firmerei
> affatto. Direi piuttosto (che e' quello che ho sempre detto e che ripeto
> ancora) che bisogna parlare di quello che c'e' "a monte".
Si`, ma... Bisogna farlo per forza _anche_ quando si parla di
qualcosa di specifico come il _Software_ Libero?
Personalmente, come ho gia` detto, credo di essere d'accordo con le
tue considerazioni su cio` che c'e` "a monte". Ma ci sono luoghi e
contesti molto piu` indicati (e vasti) per discutere a proposito di
esse.
Non credo che infilare a tutti i costi, in un concetto specifico
come il Software Libero, anche anche una disanima sull'apparato
socio/politico/economico del pianeta possa essere utile. Non si
farebbe altro che aggiungere delle opinioni che si possono gia`
associare dal punto di vista personale. E, alla fin fine, il
concetto ultimo di Software Libero resterebbe ne piu`, ne meno, cio`
che e` gia` adesso: condividere la conoscenza, seguendo un modello
di liberta`.
> > E il punto della discussione, infatti, non e` crocefiggere le tue
> > opinioni, in quanto piu` o meno diverse dalle mie. Il punto e` che,
> > molto spesso, tu sostieni le tue argomentazioni svuotando di
> > significato certi termini (come "Software Libero"), o attribuendo a
> > qualcuno delle intenzioni o dei pensieri non suoi.
>
> Quello che tu vedi come "svuotare" o "attribuire male" per me e'
> "interpretare" andando anche solo un attimino oltre la lettera,
> cosa che evidentemente riesce difficile a chi e' gia' "schierato"
> a priori (e non mi riferisco a te).
Il problema e` che l'interpretazione dovrebbe essere fedele
all'interpretato --- e qui si parla di "filologia". Quando invece,
andando "oltre la lettera", si arriva a conclusioni opposte, direi
che e` legittimo dubitare della validita` dell'interpretazione...
Sarebbe invece corretto dissentire dall'idea, ma senza doverne per
forza alterare in vario modo il senso.
> > Come volevasi dimostrare: stai attribuendo a qualcuno delle idee a
> > lui aliene, basando su questo i tuoi ragionamenti.
> >
> > Qui stai dicendo che la mia visione del mondo (e non solo la mia)
> > parte dal concetto Software Libero, per poi estendersi in altri
> > campi.
>
> Qui stai ri-commettendo lo stesso errore di cui sopra ;-)
>
> Io non stavo parlando di te (dimmi dov'e' che mi riferivo a te ;-). Stavo
> parlando in generale. Ma tu non puoi fare a meno di appiccicarti addosso
> (stavolta lo fai su te stesso) quello che io dicevo.
Uhmm... Qui serve una spiegazione...
E` proprio con il ragionamento "in generale" che non sono d'accordo:
personalmente, non ho mai incontrato _nessuno_ che interpreti il
mondo attravarso il Verbo di Stallman, o semplicemente adattando il
concetto di Software Libero ad altri contesti. Semmai, cio` che
avviene e` proprio il contrario: il Software Libero finisce per
essere compatibile con le propria (piu` o meno forte) visione etica,
applicandola in un campo (l'informatica) in cui una visione etica,
forse, sarebbe altrimenti introvabile.
Tornando al discorso di sopra: qualcuno che le legge cio` che scrivo
potrebbe erroneamente pensare che tutta la mia "filosofia" parta dal
Software Libero --- mentre esso, in realta`, e` solo uno dei punti
di arrivo. E, in questo modo, il senso delle cose (ovvero, il mio
pensiero) viene completamente ribaltato e falsato.
Ma tu dici, giustamente, che non potresti mai congetturare questo,
dato che non mi conosci. Un giudizio di questo tipo sarebbe basato
su un aspetto (molto) parziale del mio pensiero. Mancherebbero,
diciamo cosi`, i "dettagli" per farsi una opinione corretta.
E, allo stesso modo, mi sembra che la tua generalizzazione sulla
"visione del mondo attraverso il Software Libero" sia, appunto...
una generalizzazione, che, basandosi su aspetti parziali e mancando
di "dettagli" (una vasta conoscenza dei singoli casi), finisce per
ribaltare e falsare lo stato delle cose (ovvero, il pensiero di un
gran numero di persone).
Ed io, prima, ho girato il discorso in prima persona per
sottolineare il parallelo tra il caso "personale" e "generale": in
ambedue i casi, si sta congetturando qualcosa che, per carenza di
"dettagli", finisce per essere l'opposto della situazione reale.
> > Questo e` completamente sbagliato. Ci sono piu` o meno un milione
> > di cose che ritengo piu` importanti del Software Libero. La mia
> > visione etica e morale parte da esse, per _poi_ identificarsi in
> > modo piu` o meno simile _anche_ nell'idea di Software Libero. Il
> > Software Libero, per me, e` stata una scoperta relativamente
> > recente. E sono sicuro che questo non e` solo il mio caso.
>
> Ne sono sicuro, e non mi permetterei mai di asserire qualsiasi cosa su di te
> personalmente, visto che non ti conosco. Quello che volevo dire e': fai la
> stessa cosa tu con me ;-)
>
> Magari, quando riesci a "spersonalizzare" la discussione questa
> puo' portare anche a qualcosa, non credi? la priviamo dei piccoli
> rancori e delle alzate di diti e magari si comincia a parlare
> davvero dei concetti, non di chi li propone (passo minimo da fare
> per cominciare una discussione).
Vedi sopra: nessun rancore --- l'uso della prima persona serviva
solamente ad evidenziare il concetto anche nel caso "impersonale"
(ma evidentemente questo l'ho capito soltanto io --- mea culpa).
> > Pensa un po`, credevo che questo della "liberta` che si estende
> > finche` essa non lede il prossimo" fosse il modello su cui si basa
> > la liberta` civile, e la convivenza e la collaborazione in una
> > societa`.
> >
> > A questo punto sono curioso di sapere cosa intendano per "liberta`"
> > i tuoi professori filosofi (dato che io, come dici giustamente, non
> > sono uno di loro).
>
> Secondo me il concetto di "liberta` che si estende finche` essa non lede il
> prossimo" e' tipico della societa' borghese. E' il principio che consente ai
> piu' forti di sopraffare le classi piu' deboli, lasciate libere di morire di
> fame... e' il principio in ultima ratio del libero mercato capitalistico...
> vallo a dire in Sudafrica in un villaggio in cui il 60% delle persone ha
> l'AIDS che sono libere di fare quello che vogliono purche' non infastidiscano
> i ricchi...
...ma a questo punto, secondo lo stesso modello della "liberta` che
si estende finche` essa non lede il prossimo", le classi piu` deboli
ed i malati di AIDS che citi potrebbero giustamente pensare che c'e`
qualcosa che non quadra, e che la "liberta`" di altri sta limitando
la loro liberta` di vivere. E magari potrebbero decidere di
perseguire un'altra "applicazione" del modello di cui sopra, che
garantisca piu` liberta` a piu` persone.
Questo modello di liberta`, insomma, non mi sembra "tipico", per
esempio, della societa` borghese/capitalista in particolare. Al
contrario, la societa` borghese/capitalista non e` che una delle
interpretazioni (o "applicazioni") di questo modello.
> come puoi immaginarti e' un concetto insufficiente a rendere
> l'uomo "libero" se si ha una idea un po' "alta" (e/o "altra") di
> "libero". Ovviamente questa e' solo la mia opinione.
>
> Come rilevava giustamente Vico, e' tipico di ogni societa' storica
> ("societa'" non nel senso dello Zanichelli, qualcosa di un
> attimino piu' profondo ;-) credere che le proprie idee siano
> universali ed eterne. Invece non e' cosi', anche i concetti che ci
> paiono piu' scontati, comuni e "civili" in altri
> luoghi/tempi/ecc. possono essere stati non scontati, non comuni e
> non civili.
Come spero di aver spiegato, il modello che citavo prima non e` per
niente scontato, o legato ad un luogo/tempo particolare.
> > > Mi astengo da ogni ulteriore commento, ripeto che certe
> > > discussioni qui IMHO non hanno vita facile. Vorrei soltanto
> > > proporre uno spunto di riflessione per te, Alceste, il piu'
> > > coraggioso di tutta la ML (e ne hai di fegato e qui non
> > > scherzo!!!)
> >
> > Anche qui, sono curioso di sapere cosa avrei fatto di
> > "coraggioso"...
>
> Scherzi? io non mi azzarderei mai a dare una definizione di
> "liberta'". Dovrei prima definire com'e' un "uomo (nel senso di
> essere umano non di genere) libero" ma temo di non averne mai
> visto alcuno nemmeno sui libri...
Neanche io ho definito cos'e` la liberta`, mi sembra. Quello che
citavo era un modello che ho gia` definito "complesso e molto
vasto". Qualcosa a cui tendere, o, come direbbe qualcuno,
un'utopia... (che, come direbbe qualcun altro, proprio in quanto
tale va ricercata).
> > > "la propria liberta` personale si estende finche` essa non lede la
> > > liberta` di altre persone" e' pari pari il modello di Bill Gates
> > > ;-)
> >
> > E` vero. Il modello della "liberta` che si estende finche` essa non
> > lede la liberta` del prossimo" e` vasto e complesso, come tutte le
> > cose non banali. Se ci pensi, _tutti_ i modelli di liberta`
> > proposti da diversi fronti possono essere ricollegati a questo
> > modello.
>
> Come ho detto, non sono affatto di questa opinione. Dovrei
> indagare meglio (i libri li ho a Firenze purtroppo) ma ho la netta
> sensazione che questo modello sia nato non prima del
> settecento. Non mi pare che ci sia da nessuna parte nei Greci o in
> Machiavelli, per capirci, mentre non mi stupirei di vederlo
> scritto da Voltaire.
Rettifico l'imprecisione: ovviamente, mi riferivo a tutti i modelli
_moderni_ di liberta` (e i "fronti" a cui mi riferivo sono
essenzialmente quelli delle ideologie degli ultimi secoli).
> > Tu stai dicendo, insomma, che il concetto di "liberta`" proprio del
> > Software Libero e` banale e limitato, perche` non affronta le
> > tematiche della liberta` legate al contesto socio/economico, ma si
> > limita alla "liberta` di modificare e distribuire liberamente un
> > software" (che per molti potrebbe essere assai poco importante).
>
> Non e' il concetto di fondo, e' solo uno spunto di riflessione che
> ho buttato li'.
Cosa dovrei dire? Le quattro liberta` a cui si riferisce il
concetto di Software Libero sono scritte chiaramente. Potrei
vederle come condivisibili da sole, o come parte di una mia visione
piu` ampia, che puo` comprendere o meno gli aspetti che tu citi. Si
parla comunque di un ambito limitato (il Software Libero), che, pur
essendo basato su motivazioni etiche, nessuno ha mai preteso di
eleggere a sola ed unica "Filosofia di Vita(TM)".
> > Anche per gli stessi utenti, il software spesso sarebbe piu` libero
> > se fosse gratis, piu` che modificabile.
> >
> > Su questo si puo` essere piu` o meno d'accordo.
>
> Farei notare che, al di la' che si sia d'accordo o meno, in pratica e' cosi'.
> Mi spiego: ormai il software *e'* gratuito, in pratica.
> [...]
> La vera differenza tra Linux e Windows (in ultimissima, ma -issima
> -issima ratio) e' che Linux abolisce la "OS tax" (e questi
> argomenti sono la grandissima forza del softwre libero: il
> software libero e' l'estrema ratio della "new economy", scusatemi
> la terminologia di m***a ma e' per farmi capire, e' il software
> rampante dei rampanti, si pagano i servizi e si aboliscono le
> "tasse" stupide sul software e gli stupidi limiti di chiusura dei
> sorgenti che ostacolano la diffusione dei servizi).
Questa, per la cronaca, e` esattamente la visione propria del fronte
OSI...
...e infatti manca qualche considerazione importante: se, al di la`
del prezzo, una azienda puo` fare con il software quello che vuole,
in segreto, senza lasciar vedere i sorgenti a nessuno, non stara`
assumendo troppo potere? Il potere di fare cio` che vuole con i
dati degli utenti? Il potere di monitorare e controllare il flusso
delle informazioni? Le assurde condizioni di certe licenze di
software proprietario non fanno forse presagire il peggio?
L'informatica sta pervadendo ogni aspetto della nostra vita.
Quindi, col tempo, non sara` mica che questi poteri, attraverso il
software, si estenderanno, appunto, al controllo della nostra stessa
vita? Qualcuno ha detto "1984"?
Solo se a quello che tu dicevi qui sopra si aggiungono queste
considerazioni, si puo` _veramente_ parlare di Software Libero, e
capirne l'importanza.
Tu magari dirai che, per sventare veramente questi pericoli, il
Software Libero non basta. Questa e` un'ipotesi. Anche il
contrario e` un'ipotesi. E il fatto che comunque il Software Libero
possa essere utile, mi sembra sufficiente per impegnarsi.
> Ovviamente e' solo un modo di vedere e non e' esclusivo
Il problema e` che questo modo di vedere e` basato su un concetto di
Software Libero decisamente incompleto.
> > Ma bisogna
> > ricordare che qui si sta parlando di _Software_ Libero. L'ambito
> > della discussione e` limitato a priori: si prendono dei concetti di
> > liberta` e giustizia "generali", e li si "implementa" nell'ambito
> > del software.
>
> E qui sta l'arcano... hai un concetto "borghese" di liberta',
Sbagliato --- il modello che citavo non e` "tipicamente borghese",
come dicevi poco sopra.
> lo applichi ad argomenti "borghesi"...
Sbagliato --- il concetto di Software Libero non comprende solamente
i concetti di marketing e "new economy" che citavi poco fa.
> e ti scandalizzi se uso la
> parola "business" invece di "liberta'"?
Si` :-) Decisamente, parlare di business al posto di liberta` non
rispecchia per nulla il mio pensiero, ne` il concetto di Software
Libero. Il sillogismo che stai facendo non funziona.
> > Qualcuno potrebbe pensare che il mercato debba essere modificato,
> > per garantire _veramente_ alle persone delle liberta` che il
> > Software Libero, da solo, non puo` garantire.
>
> Beh io sono uno di questi ;-) ma non dico altro! mi sono sbilanciato anche
> troppo
Beh, ora mi sbilancio anche io, e ti dico che anche io sono uno di
questi... Ma, ripeto, dato che il Software Libero e` una cosa che
considero giusta, e portatrice di risultati positivi, mi sembra
giusto impegnarmi.
> > Ma queste questioni, per quanto importanti, sono contingenti.
> > Parlare di Software Libero significa stare, appunto, nell'ambito del
> > software. Questo puo` essere una sorta di "minimo comun
> > denominatore" per differenti visioni, e questo amplifica enormemente
> > l'efficacia e gli effetti positivi dello stesso Software Libero.
>
> Traduzione (dal mio punto di vista): il nostro concetto di
> liberta' e' limitato e contingente, ma d'altronde ci serve
> unicamente a "ricompattare" il fronte dei "militanti" del software
> libero, quindi ci e' pienamente sufficiente. Anzi, piu' stiamo sul
> generico, piu' gente si aggrega...
Io, invece, l'ho detto in un altro senso: stiamo applicando dei
principii etici in un campo specifico (il software). Quando si
limita il campo, e` piu` facile trovare la collaborazione di persone
che, su altri argomenti, possono avere opinioni diverse dalle mie.
E la loro collaborazione non mi dispiace, anzi: e` preziosa e
produttiva. Non c'e` nessuna intenzione di far "aggregare" la gente
semplificando ad arte le proprie opinioni.
> > Quello che e` sbagliato, pero`, e` pensare non vi sia nessuna etica
> > alla _base_ del Software Libero. Ed e` sbagliato pensare che,
> > quando si condivide questa etica, le proprie visioni (per quanto
> > piu` larghe, o innovative, o quel che di vuole) non possano essere
> > compatibili con il Software Libero.
>
> Io la vedo cosi': l'"etica", se c'e' qualcosa degno di tal nome, sono due
> concetti raffazzonati da un hacker frustrato dal fatto che non poteva piu'
> condividere il software con i propri "vicini di laboratorio".
Oh, bene, per lo meno siamo d'accordo che "qualcosa" c'e`. Adesso,
la domanda e`: questo qualcosa e` condivisibile? E` "giusto"
secondo i propri criteri? Puo` portare risultati utili?...
> Saro'
> esigente... ma non ci leggo nulla di nuovo o particolarmente brillante in
> stallman.org.
...continuando le domande di prima: e` fondamentale che
l'"iniziatore" di tutto si chiami Richard Stallman o Luigi Rossi?
Che la pensasse cosi` o cosa`? In modo piu` o meno originale?
E comunque, nessuno ha mai sostenuto che su stallman.org ci fosse
chissa` quale verita` rivelata... Ci sono semplicemente i pensieri
di una persona che, per il mondo del software, ha fatto molto.
> [...+
> > Mah, il vocabolario dice che il "militante" e` colui che si impegna
> > e partecipa attivamente ad una organizzazione o ad un movimento di
> > idee. Il fatto che questa persona sia "acritica" non rientra nel
> > significato del termine.
>
> Un suggerimento per tutta la ML: cominciate a comprarvi un dizionario
> "filosofico", qualcosa che vada oltre lo Zanichelli. "Militante" non e'
> evidentemente spregiativo in se' ma, come diceva il Bianconiglio, le parole
> hanno il significato che io voglio dargli ;-) io intendevo "militante" come
> contrapposto a "maitree a penser": in una "corrente di pensiero e di azione"
> c'e' chi e' l'uno e chi l'altro. Il problema e' che se ti manca una delle due
> cose l'altra non serve.
Bene, volevo sentire proprio questo chiarimento (dato che, usando in
quel modo il termine "militante", poteva sembrare che per te valesse
l'equazione "persona che si schiera" == "persona acritica").
> [...]
> > Ne vale sempre la pena. Il punto sta nel partire da basi solide. E
> > il dibattito, finora, si e` concentrato molto spesso nel correggere
> > le tue interpretazioni sbagliate di pensieri e/o persone. Senza
> > chiarire questi punti, e` impossibile discutere.
>
> Certo, ma *anche* per carenze degli uditori, se mi permetti ;-) ed
> ho la seria impressione di dire cose che risultino "scomode" o
> "poco comprensibili" per qualcuno.
Puo` darsi, ma anche no...
> [...]
> > Come ho gia` detto, Stallman aveva le sue opinioni etiche e
> > filosofiche, e su quelle era basato il suo lavoro anche nel campo
> > del software.
>
> Stallman aveva delle *sensazioni* piacevoli, come le hanno gli hacker che
> stanno di fronte ad un computer. Le ha razionalizzate dopo... quando si e'
> accorto di perderle.
Puo` darsi. D'altronde, e` difficile razionalizzare qualcosa prima
di averne chiaramente distinto le fattezze (lo diceva anche Galileo
riguardo le forme di vita su altri pianeti).
Sicuramente, pero`, Stallman non ha passato settimane a masturbarsi
mentalmente alla ricerca di un motivo etico per condannare il
software proprietario. Il motivo etico ce l'aveva gia` prima, in
forma piu` o meno compiuta. E non penso che, se qualcuno gli avesse
chiesto: "Hey, Richard, che ne diresti di lavorare per una azienda
che produce software proprietario?", lui avrebbe risposto "Figo,
credo di si`, quanto pagano?".
> [...]
> > Quello che e` importante sottolinare, comunque, e` che Stallman non
> > formulo` il concetto di Software Libero semplicemente perche` "gli
> > stava sulle palle il software proprietario" (oops! Si puo` dire
> > "software proprietario"? :-). In questo modo gli si appiccica
> > addosso una intenzione ed una idea non sue. E questo e` sbagliato,
> > e non puo` essere usato come base per una discussione.
>
> E' assolutamente vero che se non gli avessero smembrato il team al
> MIT non sarebbe stata la stessa cosa.
E chi lo sa?
> Dipingere come un "pensatore" uno che proprio non ne ha la statura
> e' fare un torto ai "pensatori"... Stallman e' tuttalpiu' un
> "leader" di un "movimento" ma di sicuro le sue idee non hanno lo
> spessore di una "etica" o di una "filosofia" e non vanno certo
> oltre i pregiudizi della sua epoca e del suo contesto
> sociale. Mettilo solo accanto a Noam Chomski... e vedrai la
> differenza tra il gigante e la formica
Verissimo --- e infatti nessuno ha mai considerato Stallman un
"Pensatore Universale(TM)". Proprio come nessuno ha mai considerato
Chomsky un pensatore del mondo del software. In questa discussione,
ognuno ha cercato di dare a Stallman la sua importanza nel campo del
software (libero).
Ciao,
Alceste
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