[Discussioni] ["/\\/" <treponemanichols a tin.it>] [cyber~rights] Altri deliri sul copyright [ meno tetri... ]

Alessandro Rubini rubini a gnu.org
Mar 13 Mar 2001 14:06:25 CET


>     Alessandro> Se si vuole aprire  una discussione civile sul diritto
>     Alessandro> di autore,  anche con critiche esplicite  e motivate a
>     Alessandro> quello  che  ho detto  (e  non  stupide frecciatine  e
>     Alessandro> allusioni), credo sia il caso di aprirla. 
> 
>  Te sei  un tesoro  però ti accendi  sempre troppo facilmente  per cui
>  diventa effettivamente difficile gestire una discussione. 

Si, mi incazzo. Ma lo faccio quando l'attacco e` gratuito e generico
(senza basarsi su niente di concreto). E mi incazzo ancora di piu`
quando viene da persone o gruppi di cui avevo una certa stima o
fiducia (o, peggio, entrambe le cose).

>  Dai, fammi un sorrisone e poi spiegami come sia accettabile una legge 
>  [...]

Vedi, questa non e` una critica alla mia posizione. Poiche` non mi
sono dichiarato completamente contrario alla legge (che mi sono
studiato con una certa attenzione prima di esprimere giudizi) voi me
la girate come se avessi espresso un'approvazione incondizionata.

E` questo che mi fa incazzare, in particolare quando alla mia
richiesta di critiche circostanziate si risponde "con te non si puo`
parlare".  Visto che mi fai delle domande sulla base della mia
supposta posizione sulla legge, ripeto prima la mia posizione.
Cito dal mio messaggio del 25 gennaio:

  > La  mia posizione, non va interpretata come
  > 
  >         la legge originale e tutte le sue successive revisioni sono
  >         state completamente positive, solo l'ultima revisione ha
  >         introdotto delle cose criticabili.
  > 
  > Ma piuttosto come:
  > 
  >         la legge specifica in maniera chiara e (secondo me) positiva
  >         i vari diritti esclusivi dell'autore e i campi di applicabilita`
  >         degli stessi, le storture sono state introdotte in particolare
  >         con le modifiche della 248/2000, che trovo particolarmente
  >         negativa.
  > 
  > Avevo citato, infatti, come per le opere di architettura si faccia
  > un'eccezione all'immodificabilita` dell'opera, ai fini della
  > sicurezza. Avevo anche notato come a senso la stessa regola si
  > dovrebbe applicare al software, mentre non ha ha senso per le opere
  > letterarie. Anche in questo caso, non approvo incondizionatamente che
  > la ``modificabilita` ai fini della sicurezza'' non sia estesa al
  > software. Lodavo, pero`, questa attenzione nella formulazione della
  > legge.
  > 
  > Ritengo che i diritti fondamentali dell'autore siano ben espressi, e
  > in questo senso la legge e`, _secondo_me_, positiva.  Non si trattava
  > di un'approvazione incondizionata di tutto il testo di legge, era solo
  > l'approvazione della struttura di base della legge. Infatti di quello
  > ho parlato: di quali sono i diritti dell'autore, di come la
  > modificabilita` dell'opera sia considerata separatamente dal diritto
  > di sfruttamento economico, di come si faccia un'eccezione per
  > questioni di pubblica sicurezza o realizzabilita` pratica, di come
  > anche il progetto GNU non ceda i diritti di modifica sui testi
  > non-tecnici e sulle sezioni non-tecniche dei testi tecnici (che
  > devono, invece, essere modificabili per essere aggiornati alla materia
  > descritta).

L'unica risposta che ho avuto in quella sede e` stata "non sei sano di
mente". Spero che in questa sede si possa avere un confronto di
opinioni e non la semplice eliminazione della controparte -- non che
sia diverso: entrambe sono liste pubbliche; spero solo che
l'associazione s.l. gestisca un canale costruttivo e non distruttivo.
Vorrei ricevere del pirla per cose speficiche che dico, non per altri
motivi, politici o personali che siano. Se succede me ne vado (non e`
una minaccia, e` una rassicurazione che non staro` qui a litigare).

Vorrei farti notare come anche il tuo modo di aprire il discorso e`
fondamentalmente sbagliato. Invece di dire "tu sbagli a dire cosi`
perche` invece e` cosa`" oppure "la legge sbaglia a dire cosa` perche`
invece e` cosi`" dici "tu sbagli perche` la legge sbaglia". Continuo a
non trovare dove stia l'errore, mio o della legge.

Riprendo:

>                                spiegami come sia accettabile una legge 
>  che limita  il diritto di autore  del software per _70_  anni,

Il problemadella durata e` un problema (secondo me) serissimo per le
altre cose, meno (secondo me) per il software. Se fosse trent'anni
cosa cambierebbe? Che me ne faccio del sw di trent'anni fa? Dei libri
si (quelli che non sono piu` stampati e nemmeno posso fotocopiare), ma
del software?

Certo, potresti volere una durata molto breve, tipo 5 anni. Nessuno
(secondo me) accetterebbe una cosa del genere, ma vediamo cosa
succederebbe.  Ricorda che se l'autore perde i diritti sul suo
software altri lo possono utilizzare in qualunque modo. Bene, io
allora posso fare tutte le copie che voglio di windows-3.1. Ok, per il
vecchio pentium mi serve visto che roba piu` nuova e` troppo
pesante. E zio bill puo` fare quello che vuole col kernel 2.0. Ha un
ottimo unix nelle sue mani, ci aggiunge due stronzate, il suo
copyright per 5 anni e lo vende senza sorgenti come windows 2001. Bel
guadagno.

Il problema (secondo me) e` che il software senza sorgente non serve a
niente (per riutilizzarlo). E se cadono i diritti sul sorgente
chiunque puo` proprietarizzare, mentre se cadono i diritti sul
propietario non puoi liberalizzarlo.

>                                                                 che di
>  fatto non riconosce protezione alcuna all'autore _reale_ del software
>  ma lascia tutto in mano alle grosse compagnie,

Peccato che la legge definisca i diritti esclusivi dell'autore reale.
Dice, e` vero, che i diritti di sfruttamento economico dell'opera di
un dipendente sono del datore di lavoro. Nota, *solo* i diritti di
sfruttamento economico. E la legge considera la modifica come separata
dallo sfruttamento economico. Il fatto che il dipendente non abbia
alcun diritto sul suo sw credo dipenda da quello che le aziende
scrivono sui contratti di assunzione.

>                                                 che non prevede niente
>  che riguardi la  diffusione per studio

Si, questo (secondo me) puo` essere considerato sbagliato. Ma devi
essere tu a dirmi perche`, visto che tu critichi la cosa. Ricorda
pero` che (secondo me) non puoi togliere il diritto d'autore in genere
per scopo di studio, perche` alcune opere vengono scritte solo per
farci studiare la gente.  Non dico che il prezzo esorbitante dei libri
di scuola sia giusto (e qui il discorso (secondo me) va da altre
parti, sui comportamenti commerciali delle grosse case eccetera, ma
questo (secondo me) e` al di fuori del discorso sulla legge). Certo
non puoi (secondo me) pretendere che i libri di sucola siano gratuiti
o liberamente fotocopiabili in grande scala.

>                                           e per scopi  non di profitto

profitto o lucro? Guarda che ogni uso e` per profitto (non fare come
l'altra volta che dici "lo so", se lo sai devi esprimerti coon termini
corretti).
                                                                      e
>  che  infine,  non dimentichiamocelo,  ha  prodotto l'aberrazione  del
>  bollino contro  il quale  tutti ci siamo  scatenati, e  l'ha prodotta
>  perché  già  allora  individuato  per  la  SIAE,  ente  privato,  non
>  dimentichiamocelo mai, un ruolo centrale.

Certo. Non e` giusto (secondo me). Non ho mai detto che la siae
pre-bollino era una santa donna benemerita della nazione.

Ci sono (secondo me) tante cose nella legge che sono oppressive per il
cittadino e succubi delle grandi potenze economiche.  Visto che ho
mille altre cose da fare e che avresti dovuto essere tu ad esprimere
le critiche circostanziate (vedi in testa a questo messaggio), non mi
metto certo ad elencare le cose che non mi piacciono della legge.

Non esprimo la mia approvazione incondizionata per la normativa
vigente, ma certo non ha nemmeno senso condannare tutto senza capire
perche` esiste e a cosa serve.

-- 
Quello che scrivo rappresenta solo il mio personale punto di vista,
non rispecchia l'opinione di organizzazioni di cui faccio o ho fatto parte.




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