[Discussioni] ["/\\/" <treponemanichols a tin.it>] [cyber~rights] Altri deliri sul copyright [ meno tetri... ]
Leandro Noferini
lnoferin a cybervalley.org
Mar 13 Mar 2001 16:34:09 CET
[Il precedente lo taglio perché poco interessante al pubblico]
Alessandro> Riprendo:
>> spiegami come sia accettabile una legge
>> che limita il diritto di autore del software per _70_ anni,
Alessandro> Il problemadella durata e` un problema (secondo me) serissimo per le
Alessandro> altre cose, meno (secondo me) per il software. Se fosse trent'anni
Alessandro> cosa cambierebbe? Che me ne faccio del sw di trent'anni fa? Dei libri
Alessandro> si (quelli che non sono piu` stampati e nemmeno posso fotocopiare), ma
Alessandro> del software?
Alessandro> Certo, potresti volere una durata molto breve, tipo 5 anni. Nessuno
Alessandro> (secondo me) accetterebbe una cosa del genere, ma vediamo cosa
Alessandro> succederebbe. Ricorda che se l'autore perde i diritti sul suo
Alessandro> software altri lo possono utilizzare in qualunque modo. Bene, io
Alessandro> allora posso fare tutte le copie che voglio di windows-3.1. Ok, per il
Alessandro> vecchio pentium mi serve visto che roba piu` nuova e` troppo
Alessandro> pesante. E zio bill puo` fare quello che vuole col kernel 2.0. Ha un
Alessandro> ottimo unix nelle sue mani, ci aggiunge due stronzate, il suo
Alessandro> copyright per 5 anni e lo vende senza sorgenti come windows 2001. Bel
Alessandro> guadagno.
Alessandro> Il problema (secondo me) e` che il software senza sorgente non serve a
Alessandro> niente (per riutilizzarlo). E se cadono i diritti sul sorgente
Alessandro> chiunque puo` proprietarizzare, mentre se cadono i diritti sul
Alessandro> propietario non puoi liberalizzarlo.
In questo senso la gpl sfrutta pesantemente le leggi che proteggono
il diritto d'autore, giusto?
E proprio perché costringe a pubblicare i sorgenti del software.
Si può vedere allora come migliorare la legge preesistente in modo da
"favorire" ancora di più le licenze che piacciono a noi?
E che senso ha allora il discorso di Stallman sul "copyleft"?
>> che non prevede niente
>> che riguardi la diffusione per studio
Alessandro> Si, questo (secondo me) puo` essere considerato sbagliato. Ma devi
Alessandro> essere tu a dirmi perche`, visto che tu critichi la cosa. Ricorda
Alessandro> pero` che (secondo me) non puoi togliere il diritto d'autore in genere
Alessandro> per scopo di studio, perche` alcune opere vengono scritte solo per
Alessandro> farci studiare la gente. Non dico che il prezzo esorbitante dei libri
Alessandro> di scuola sia giusto (e qui il discorso (secondo me) va da altre
Alessandro> parti, sui comportamenti commerciali delle grosse case eccetera, ma
Alessandro> questo (secondo me) e` al di fuori del discorso sulla legge). Certo
Alessandro> non puoi (secondo me) pretendere che i libri di sucola siano gratuiti
Alessandro> o liberamente fotocopiabili in grande scala.
Per quanto mi riguarda io credo che la libera diffusione delle opere
dell'ingegno per scopi di studio dovrebbe essere contemplata ma qui
non stiamo parlando di quello che penso io.
>> e per scopi non di profitto
Alessandro> profitto o lucro? Guarda che ogni uso e` per profitto (non fare come
Alessandro> l'altra volta che dici "lo so", se lo sai devi esprimerti coon termini
Alessandro> corretti).
Dai, non siamo davanti ad una corte che ci deve giudicare per le
nostre parole. Stiamo chiacchierando per capire meglio le cose e
quindi io proporrei di cercare di capire cosa voglia dire l'altro.
Questione personale: purtroppo non ho sempre molto tempo per misurare
le parole, le quali quindi a volte possono essere poco appropriate.
Cambio la frase con: per scopi di lucro, cioè di guadagno "in avanzo".
>> che infine, non dimentichiamocelo, ha prodotto l'aberrazione del
>> bollino contro il quale tutti ci siamo scatenati, e l'ha prodotta
>> perché già allora individuato per la SIAE, ente privato, non
>> dimentichiamocelo mai, un ruolo centrale.
Alessandro> Certo. Non e` giusto (secondo me). Non ho mai detto che la siae
Alessandro> pre-bollino era una santa donna benemerita della nazione.
Alessandro> Ci sono (secondo me) tante cose nella legge che sono oppressive per il
Alessandro> cittadino e succubi delle grandi potenze economiche. Visto che ho
Alessandro> mille altre cose da fare e che avresti dovuto essere tu ad esprimere
Alessandro> le critiche circostanziate (vedi in testa a questo messaggio), non mi
Alessandro> metto certo ad elencare le cose che non mi piacciono della legge.
Alessandro> Non esprimo la mia approvazione incondizionata per la normativa
Alessandro> vigente, ma certo non ha nemmeno senso condannare tutto senza capire
Alessandro> perche` esiste e a cosa serve.
E no, invece qui dobbiamo capire perché possiamo proporre il software
libero al posto di quello proprietario, e proprio partendo dalla
legge sul copyright, che, secondo me ma mi pare abbastanza
condivisibile, è la vera chiave di volta di tutto il problema.
Quello che voglio dire è: quando, se mai succederà, ci troveremo
davanti al mitico assessore a promulgare le ragioni del software
libero dovremmo avere tante ragioni, non solo tecniche. Dirò di più:
visto che l'assessore è carica politica, ricoperta quasi sempre da
politici, le ragioni che dovremmo addurre (?) dovranno essere
principalmente politiche.
Assoli vuole fare azione politica, ce lo siamo sempre detti, ma per
poterla fare, dobbiamo creare un ragionamento che esiste solo fra
pochi, troppo pochi linuxari, creare questo ragionamento, renderlo
pubblico e sottoporlo a verifiche.
--
Ciao
leandro
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