[Discussioni] W3C - Notiziario del 20-3-01 (fwd)

Franco Vite franco a firenze.linux.it
Mer 28 Mar 2001 15:48:30 CEST


[Wed, Mar 28, 2001 at 03:14:35PM +0200] - Marco scrive:
> > Niente con l'accessibilita', ho visto diversi siti girare su IIS ed
> > essere accessibili.
> > Infatti io mi riferivo all'uso di software libero e non
> > all'accessibilita'.
> > Mi dispiace che la PA sprechi denaro pubblico per un prodotto che
> > ritengo inferiore e rischi la sua immagine con una porta in piu' aperta
> > per il defacement (come gia' avvenuto per alcuni siti minori ad opera di
> > un gruppo Brasiliano di crackers), per non parlare di etica, di
> > diversificazione a scopo precauzionale e di promozione del mercato
> > libero che le PA dovrebbero considerare!
> 
> Anche a me dispiace che venga sprecato denaro pubblico. Comunque tieni di
> conto che le cose non funzionano sempre come pensi tu: non e' detto che Apache
> non abbia costi di manutenzione molto superiori ad IIS. Pensa soltanto al
> fatto che un idiota qualsiasi, quando ha davanti l'Enterprise Manager di
> Microsoft puo' comandare una pila di server IIS che fanno la stessa cosa di un
> PC con Apache, ma magari l'idiota cosa 100, e l'hacker che installa e
> configura Apache costa 1000. A me sembrava molto chiaro che il "signore" del
> sito del Governo avesse a disposizione gente che conosceva IIS ed ASP, quindi
> sicuramente gli costa meno usare gli impiegati che ha che pagare a peso d'oro
> un tot di consulenti per installare Apache e programmare in PHP.
> 
> Insomma, non lo voglio difendere per forza, ma non lo si puo' nemmeno accusare
> se non si conoscono tutte le variabili: un conto e' il PC di casa, un altro e'
> il budget per un grosso progetto Web, dove i costi delle licenze influiscono
> ben poco. E mi sembra che Linux lo abbia usato dove ha ritenuto giusto, quindi
> non vedo il problema: non mi sembra ne' ignorante ne' in malafede. I veri
> nemici sono altrove.

Mi trovo d'accordo con Marco (!!!! .... :). Purtroppo. Non perche' sia Marco
il problema, ovviamente, ma perche' il ragionamento che ha appena descritto
me lo sono sentito ripetere alla nausea.

Ma, nella mia ignoranza e nella mia iniesperienza, ho due dubbi:

1) quanto questo ragioamento, che ha ancora solide basi di "verita'", e'
   rappresetativo di una situazione reale, e quanto e' frutto di
   un'"abitudine"?

   Voglio dire; la situazione italiana e' quella descritta dagli analisti,
   cioe' mancano migliaia di "tecnici di IT" (la Cisco stima siano 90.000),
   e quelli che ci sono escono da universita' dove i prodotti microsoft
   dominano nonostante tutto (a Siena, per fare un esempio, solo dal 3o anno
   uno studente si puo' avvicinare ad uno *nix), e dove, soprattutto, i
   soldi spesi per la formazione (in senso lato, quindi non solo scolastica)
   incidono per il .... 1% sul PIL (cifra a memoria; potrebbe essere un po'
   di piu' o un po' di meno, ma siamo li'), da parte dello Stato; lasciamo
   perdere i privati. Dove, quindi, chi si vuole "formare" lo fa, se puo', a
   spese sue, e cerca di farlo in modo tale che gli costi il meno possibile
   e con i maggior benefici possibili. Questi ultimi, ovviamente, hanno
   anche a che fare col fatto che chi ti assume vuole un bel certificato che
   attesti che tu sai fare quella data cosa.
   Quindi, al 90%, se non di piu', i tecnici che ci sono in giro sono gente
   che sa (...) lavorare su prodotti M$, e' certificata per quelli, e quindi
   la maggiornanza delle aziende Italiane, compresa l'Azienda Italia (...),
   questo usa e cerca.

   Le aziende piu' "progredite", o con meno soldi, che cercano gente che
   lavori su linux, lo fanno a "loro rischio e pericolo", perche' devono
   avere a che fare con tecnici NON certificati, e se qualcosa va male al
   capo chi glielo dice??? E poi, spesso, i tecnici linux, proprio perche'
   sono pochi, costano assai di piu' che un quelsiasi MCSE (si scrive
   cosi'?).

   Ma: nonostante tutto, sono sempre di piu' la aziende che installano
   macchine linux, e lo vedo a Siena, provincia cosi' provinciale che qui
   la festa cittadina e' la commemorazione della battaglia di Montaperti, 
   in cui la Repubblica di Siena sconfisse Firenze ..... nel 1260 .... ;
   soprattutto piccole aziende, che non hanno i soldi, o la voglia di
   spenderli, per acquistare una (due, tre, quattro ...) licenze M$ per NT o
   2000, e che accettano il giovane spippolatore che gli installi il server
   linux. Immagino che in realta' piu' "moderne" la cosa sia un po' piu'
   avanti.

   Percio'? Percio', oltre ad una condizione reale, c'e' anche il vecchio
   approccio italiota alla materia, in cui l'innovazione tecnologica la si
   adotta ... sulle riviste e alle conferenze, o per fare i "belli" nelle
   situazioni "vetrina", e si spera sempre che qualcuno rischi il culo
   (scusate il francesismo) per tutt*.

2) nessuno riuscira' a togliermi dalla testa che nelle "alte sfere" ci siano
   forti pressioni perche' detrminate aziende siano .... avvantaggiate (l'ho
   visto capitare troppo spesso per cose di granlunga piu' banali).

Tutto cio' per dire 'i che'? Per dire che a certe affermazioni bisognerebbe
iniziare a rispondere, con garbo, ma con fermezza, sottolineando, dal punto
di vista non solo tecnico, iniziando a fare anche un'analisi della
situazione dell'IT italiana piu' vasta, che le cose possono cambiare.

-- 
ciao, Franco
"Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane,
 ora sappiamo che e' un delitto il non rubare quando si ha fame"
						Fabrizio De Andre'




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