[Discussioni] Per un generale ripensamento sul supporto a *questa* anti-pirateria

Simone Piccardi piccardi a firenze.linux.it
Gio 24 Maggio 2001 23:21:20 CEST


> Nella mail di Giacomini si sostiene, nella sostanza, che bisogna essere
> acquiescenti con il ``terrorismo'' psicologico delle pubblicità pro
> software proprietario. Non particolarmente coraggiosa, la sua è però
> una
> opinione moderata, legittima e peraltro ben diffusa nella
> Comunità. Posizione espressa tanto per fare qualche esempio già da
> Paolo

Francamente io non l'ho letta nel senso che bisogna essere acquiescenti con il
terrorismo psicologico, o lasciare imporre alla BSA tutte le misure
terroristiche che vuole per scoraggiare le copie, ci ho solo letto l'opinione,
su cui sono sostanzialmente d'accordo, che probabilmente l'inasprirsi dei
controlli sul software proprietario renderà più probabile che qualcuno si
decida a usare del software libero piuttosto che la solita copia illegitima.

> Attivissimo sulla continuazione di un articolo scritto per la Gazzetta
> dello Sport (che si può leggere su
> http://ada2.unipv.it/mailing-lists/tilug/0266.html ) e che è stata per
> un po' di tempo all'ordine del giorno sui commenti di un articolo di
> Esko Woudenberg su OsOpinion
( http://www.osopinion.com/Opinions/EskoWoudenberg/EskoWoudenberg6.html
> ). Una posizione chiara, definita e ragionevole: ``E' importante aiutare
> (o almeno non contrastare) la Microsoft e la BSA nell'operazione di
> difendere i produttori di software proprietario dalla pirateria''. Una
> posizione da cui discende, tra l'altro, lo scetticismo della reazione di
> Daniele quando lo informai dell'azione contro la BSA. Una posizione
> peraltro che sembra mettere al sicuro dall'inevitabile attribuzione
> delle peggiori nefandezze dei pirati. Se non siamo contro
> l'anti-pirateria --credo che sia il riflesso di pensiero-- nessuno ci
> potrà dare dei pirati. Invece chi mette in dubbio questa cosa, già
> parte
> dalla posizione di svantaggio di dover giustificare la propria
> ``condivisione'' con i ``pericoli malviventi'' che sono i pirati.

Francamente fra l'essere contro e l'essere a favore delle attivita`
della BSA ci sono molte possibili posizioni intermedie, ed inoltre
bisognerebbe fare molta più chiarezza sull'essere contro cosa e in che
senso e in che termini.

> Di altro tenore invece le parole del lettore che invece si lamentava con
> me che ben pochi avessero compreso quanto fosse importante, per il
> ``free software'' porsi su un altro piano e distanziarsi tanto dalla
> pirateria quanto dall'anti-pirateria. Dalla prima perché evidentemente
> fa il gioco dei produttori di software proprietario, dalla seconda
> perché pure, ma tanto di più perché, diceva con toni molto rigidi:
> ``Io
> con questi non ci voglio fare affari!''. Una lettera arrivata in un
> periodo particolare e quindi degna di una mia particolare attenzione.

Appunto, allora francamente non capisco dove stia il problema. Mi pare
che tu fai l'equazione per cui chi si pronuncia contro la pirateria
sia immediatamente acquiescente alle posizioni della BSA. 


> Il tutto girava anche attorno ad una risposta che il lettore aveva
> ottenuto non so da chi all'interno di ASSOLI (persona importante, forse
> il presidente, poiché lui lo identificava con l'Associazione). Risposta
> che avrebbe dovuto suonare piu' o meno cosi': ``Non ci interessa
> proteggere chi si usa o traffica con software pirata''. Sembra una
> posizione ``logica'' e giusta, ma...

Detto fancamemente (a parte l'arbitrarietà di dedurre dall'intervento
di un singolo la posizione di assoli) mi pare altrettanto arbitrario
voler dedurre da questo che assoli sarebbe acquiesciente o addirittura
contenta delle campagne antipirateria della BSA.

> Quello che non suonava strano al lettore, ma certamente a me sì, è che
> proprio chi è in prima fila nello stigmatizzare quella violazione che
> sembra a molti inaccettabile della privacy che è lo spam tanto da
> invocare a gran voce, oltre qualche pena divina, l'intervento censorio
> del Garante della Privacy, invece poi, di fronte a queste, piu' evidenti
> e subdole minacce dice: ``No grazie non ci interessa, facciano pure
> quello che vogliono''. Nella specifica questione del software pirata,

Scusami ma non ho capito a chi ti riferisci e cosa c'entra con la faccenda
precedente).

> però, quella assunta (io non so se e' *veramente* cosi' riporto solo una
> cosa che mi e' stata detta, ma e' verosimile che il Presidente di ASSOLI
> abbia preso questa posizione, peraltro assolutamente giustificabile) da
> questa associazione è una posizione che sembra essere la diretta
> conseguenza della precedente considerazione di Giacomini (o Attivissimo
> e gli altri) sul buon occhio con il quale si dovrebbe guardare a queste
> attività, qualunque cosa facciano perché, tanto, ``farebbero il gioco
> del Free Software''.

Verosimile un accidente, ne` io ne` l'associazione abbiamo mai preso posizioni
del genere, e personalmente vedo la BSA e tutto quello che ha fatto finora
tutt'altro che di buon occhio (questione anti pirateria o meno). E francamente
non vedo come dalle cose che ha fatto l'associazione e dai documenti che ha
pubblicato (leggiti in particolare quello sul bollino siae e il diritto
d'autore) si possa dedurre una cosa del genere.

> Nulla di male in questo, ovviamente. Ma lo si dica chiaramente: ``Siamo
> dalla parte di *questa* anti-pirateria, di *questi* metodi e di *questi*
> protagonisti: e quindi viva la BSA e i suoi spot!''. Non si viva
> nell'equivoco del non-visto/non-sentito/non-detto.

Allora tanto per chiarire non sono (il siamo su una cosa del genere ha
poco senso) dalla parte di questa anti-pirateria con questi metodi e
con questi protagonisti. Ma francamente men che meno credo che
l'associazione debba mettersi in alcun modo a "difendere i pirati o lo
scambio illegale di software" qualunque sia la forma.  Personalmente
considero la copia illegale del software deprecabile, e trovo anche
che questo ragionamento, portato alle sue estreme conseguenze,
implicherebbe pure la difesa di chi viola la GPL.

Ma bada bene, questo non c'entra nulla con l'essere dalla parte della
"anti-pirateria" della BSA, ed personalemente se sono contrario alla
copia illegale del software non è certo non per i motivi tattici che
citavi tu.

Io continuo a considerare negativa la cosiddetta pirateria non tanto
perchè viola i "diritti commerciali" & C di qualcuno, ma perché è uno
dei mezzi principali che continua a sostenere la diffusione del
software proprietario, fornisce un bel paravento di langnanze ai
produttori dei medesimi, e dà una serie di buone scuse (strumentali
quanto vuoi, ma efficaci) per permettegli di cercare di imporre
appunto concezioni sempre più allargate della proprietà intellettuale
a discapito anzitutto dei diritti dei diritti dei consumatori e poi
con rischi pure per il software libero (vedi bollino SIAE), ma
soprattutto vedo fra gli aspetti negativi il fatto che la diffusione
dei programmi copiati illegalmente è spesso la ragione principale per
cui tanta gente non fa neanche quel minimo sforzo che ci vorrebbe per
usare le alternative libere quando ci sono, dato che il programma non
lo paga lo stesso.

Se da tutto si vuole dedurne acquiescenza nei confronti delle campagne
antipirateria della BSA allora significa che si vuole fraintere
intenzionalmente.

> Non è mio interesse giudicare o commentare la strategia di 
> associazioni importanti come ASSOLI o ILS, le loro tattiche d'azione e i
> propri "budget" d'attività, come quindi intendono utilizzare le risorse
> -poche o tante- di cui hanno a disposizione. Qualunque cosa fatta è
> buona -purche' qualcosa sia fatta. E ogni discussione generata è
> altrettanto buona se poi serve a qualcuno per "fare qualcosa". Da
> esterno non sono nella posizione ne' di poter esprimere giudizi
> sull'operato di quanti si stanno attivamente dando da fare ne' di poter
> pensare di orientarne l'opera.

Le risorse sono poche, e credo le investiremo principalmente nella
promozione del software libero, ma la difesa di quest'ultimo conporta
anche la difesa di un cancetto corretto del diritto d'autore.

> Quello che solo intendo sottolineare, pubblicamente, è che questo
> approccio se può essere superficialmente interessante apre una gran
> quantità di problemi ed interrogativi che soverchiano la semplice
> contrapposizione Microsoft/Linux - software proprietario/libero, e
> portano in gioco elementi che costituiranno una evidente barriera
> proprio contro l'open-source/free-software quand'anche e se si dovesse
> vincere la guerra (non-nostra) contro la pirateria. Primo tra tutti
> > quello della proprietà intellettuale ``allargata''. Ostacoli che
> inoltre, una volta presenti, saranno tanto più difficili da sorpassare
> proprio perché la Comunità del Free-Software dovrà mostrare un
> generale
> ripensamento, e dei distinguo tardivi e difficili da motivare. Sia
> Daniele che Alessandro a questo punto dovrebbero essere ben avvertiti
> della argomentazione completa avendo avuto modo di leggere i primi
> capitoli del libro.

Quale libro scusa? Mi/ci siamo persi qualcosa? 

Comunque la guerra contro la pirateria non è una cosa che ci interessi, e di
certo a me non piace che spesso la si usi come arma anche per colpire il
software libero, ma di questo l'associazione è sempre stata ben consapevole e
le attività intraprese sulla questione del bollino SIAE mi paiono un buon
esempio.

[...]

Taglio che fin qui siamo sostanzialmente d'accordo. Nel seguito no.

> Io dico che ``Proteggere chi usa o traffica con software pirata'' è
> invece oggi proprio il compito principale di chi vuole fare una scelta
> di libertà, nel software come nell'informazione. Proteggerlo
> innanzitutto dalle conseguenze dei propri stessi atti, tra le quali lo
> spauracchio della galera agitato dalla BSA è proprio la meno
> grave. Proteggerlo dal pericoloso inquinamento della vita civile che sta
> realizzando sia che si trovi nella posizione di anello della catena di
> distribuzione del software pirata sia trovi nella parte teminale come
> utente, trattenuto dal collare di software proprietario e pirata.
> Proteggere lui proteggendo noi stessi e la nostra società.

Questo modo di esprimersi è pericolosamente ambiguo. È vero che le
sanzioni, specie quelle dell'ultima legge sono assolutamente
sproporzionate, e andrebbero riportate al semplice illecito
amministrativo, e che per citare Stallman bisognerebbe pure piantarla
di usare la stessa parola pirateria, che è altrettanto sproporzionata
rispetto al banale atto della copia non autorizzata del software; ma
fra questo e dire che « ``Proteggere chi usa o traffica con software
pirata'' è invece oggi proprio il compito principale» c'è un abisso,
tanto più che non è "proteggendoli" dalle sanzioni dei produttori che
si renderebbero gli utenti meno schiavi del software proprietario, e
comunque non vedo perché mai l'associazione dovrebbe difendere degli
atti illegali che vanno comunque a scapito del software libero.

> Proprio non capisco la gioia di alcuni altri ``uomini liberi'' quando
> vedono che quell'esercito inasprisce l'arbitrarietà delle pene per i
> propri soldati. Un puro piacere sadico che non condivido affatto. Anzi
Scusami ma non capisco di chi stai parlando e cosa ti riferisci.

[...]
> Io forse sbaglio, come mi è stato più volte fatto notare
> ``stategicamente'' ci farebbe maggior comodo non contrastarli. Ma io di
> strategie e tattiche non mi sono mai fidato: solo di azione. Non mi
> sembra sia mai capitato nella storia che ``non facendo'' si sono
> cambiate le cose.

Scusami ma faccio un po' fatica a seguire il filo del discorso ma non
vedo dove e come dal fatto di considerare negativamente la copia
illegale del software dovrebbe discendere la volontà di non
contrastare la BSA, specie quando "sforano" come han fatto con il
famoso spot.

Ma ti ripeto che da questo a dire che bisogna ``Proteggere chi usa o
traffica con software pirata'' secondo me ce ne corre, anche sul piano
del significato immediato dell'espressione, sulla quale dissento
completamente.

Ciao
-- 
Simone Piccardi
Microsoft is NOT the answer. Microsoft is the Question.
The answer is: "NO!"




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