R: [Discussioni] Parliamo di Software Libero

Simone Piccardi piccardi a firenze.linux.it
Mar 20 Nov 2001 20:08:20 CET


On Tue, 2001-11-20 at 18:51, nulspace a libero.it wrote:
> Sono a conoscenza del fatto che si sia cominiciato ha parlare di software libero molto
> prima. Mi pare però che, almeno in Italia, non aveva mai avuto una così ampia cassa di
> risonanza anche su mezzi di informazione non propriamente del settore. Inoltre ho notato
> come alcune grandi aziende informatiche (come IBM) abbiano preso a cuore una filosofia di
> concezione del software in ogni caso opposta a quella del software proprietario solo
> quando a preso forza il termine Open Source (sicuramente più come strategia commerciale
> che come sincera convinzione ideologica). 
Sul fatto che una ditta come IBM punti su linux per motivi di strategia
commerciale non ho mai avuto dubbi. E non nego certo che questo abbia
delle ricadute positive sul piano anche di chi promuove il software
libero per altri motivi. Stanno facendo una scelta che reputo
intelligente, ma di certo non lo fanno per motivi etici o filosofici.

La stessa IBM e` pure uno dei maggiori detentori dei brevetti sul
software e non ha certo una storia di esemplare correttezza commerciale
(il FUD l'hanno inventato loro), ed io non ho intenzione mettere in
letargo le mie capacita` critiche solo perche` adesso sostengono linux.

> E qui sta il punto. Anzi il dilemma. Perché probabilmente ci si trova
di fronte prima di
> tutto, credo, ad una scelta etica e morale. Si può sacrificare in parte il concetto di
> libertà che in fin dei conti è alla base del movimento della FSF per conquistare più
> spazio di manovra e più simpatie da un mondo vasto ed importante come quello delle
> aziende, spazio che poi permetterebbe anche di raggiungere più facilmente l'utente? E'
Non vedo perche` mai dovremmo sacrificare il concetto di liberta` in
nome di una maggiore diffusione presso gli utenti finali per dare una
mano a chi persegue (anche legittimamente) esclusivamente i propri
interessi, e che tra l'altro ha risorse in abbondanza e non ha certo
bisogno del nostro aiuto.

Anzi, proprio perche' gli scopi delle grandi aziende sono diversi ed
esse mirano principalmente ai loro interessi (senza voler dare a questo
connotazioni per forza negative), e` ancora piu` importante mantenere
saldi e promuovere con forza certi principi e valori etici che non
saranno di certo loro a tirar fuori. 

Questo non vuol dire disprezzare o sottovalutare la rilevanza e le
ricadute positive che le loro attivita` possono portare anche al
movimento del software libero, ma essere consapevoli che si hanno scopi
diversi, e che anche se si possono percorrerre tratti di strada insieme
e collaborando, la differenza resta. 

> lecito essere usati come un arma strategica che alcune grandi aziende informatiche
> vogliono usare contro i loro nemici? Si può ottenere lo stesso risultato senza privare il
> movimento di forti componenti ideali? L'Open Source porta con sé il rischio che si passi
> da un tiranno all'altro? O permette comunque di avere un po' più di libertà, anche se non
> la Libertà?

Qui non e` questione di essere usati o di approfittarsi, il fatto e` che
il software libero ha la sua forza nelle radici ideali che lo han fatto
nascere. L'idea che queste radici siano una cosa scomoda da mettere da
parte perche' se no stiamo antipatici al mondo degli affari non mi piace
e non mi convince. 

Ciao
-- 
Cio' che contraddistingue l'uomo e' la capacita' di farsi domande,
cio' che contraddistingue il saggio e' il non accontentarsi delle
risposte.





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