[Discussioni] Re: [Discussioni] "Il copyright è di destra, il copyleftè disinistra"

Carlo Strozzi carlos a scriptaworks.com
Lun 26 Nov 2001 12:16:07 CET


Premetto che quanto segue è decisamente OT, e che lo scrivo una volta
per non farlo più, promesso :-)

Innanzi tutto devo dire che sono contento che la discussione si stia
riportando su binari più pacati. Qualche volta "punzecchiarsi" un pò
fa anche bene, aiuta a confrontarsi con sè stessi e con le proprie
convinzioni, però dopo un pò si rischia davvero si sprecare banda.

On Mon, Nov 26, 2001 at 10:43:58AM +0100, Christian Surchi wrote:
> 
> Carlo, ho l'impressione che tu abbia paura di affrontare tematiche
> politiche e che tu sia restio a discuterne. Nessuno sta tentando di
> escludere chi non la pensa come lui dal contesto del software libero. Il

Ma certo, su questo non ho dubbi. Solo che io vedo la politica un pò a
modo mio, tutto qui. Sarà che probabilmente ho, ahimè, qualche annetto
in più della maggior parte degli altri "listaroli", nonchè l'aggravante
(e ribadisco *aggravante*) di essere per natura un idealista, ma ho
avuto a che fare in prima persona con le ideologie dell'una e dell'altra
parte, e alla fine sono arrivato alla conclusione che per studiare i
rapporti fra le persone è più utile la termodinamica che non la politica :-)

Se ci pensi, la democrazia è il più imperfetto dei sistemi, però proprio
per questo è l'unico che funziona, pur con tutti i suoi limiti. Già
Winston Churchill diceva che "la democrazia è il peggiore dei sistemi,
eccettuati tutti gli altri".

C'era qualcuno, di cui ora non ricordo il nome, che teorizzava la
repubblica "dell'elenco telefonico", nel senso che sosteneva che la
probabilità di scegliere un buon governante in modo meditato è la stessa
dello sceglierlo a caso da un nome dell'elenco telefonico.

IMHO, l'unica vera garanzia di democrazia è l'alternanza, e per
il fatto stesso che una certa parte politica ha governato per una
legislatura, o al massimo due, il default è che dovrebbe essere
cambiata *a prescindere*. Il prorogarli ulteriormente dovrebbe essere
l'eccezione, non la regola. Naturalmente questo è un discorso che parte
dal presupposto che le parti siano entrambe moderate, che siano inserite
in un sistema elettorale competitivo e che debbano contendersi i voti di
centro, che sono la grande massa.

Ad esempio, in America questo bipolarismo c'è, e si vede: fintanto
che c'era Clinton la Microsoft era messa in un certo modo di fronte
all'antitrust. Poi è arrivato Bush e le cose sono radicalmente cambiate.
Non che la cosa in sè mi faccia piacere, però è una dimostrazione di
netta differenza fra le due parti, e quindi di poter far pesare il
proprio voto spostandolo da una parte o dall'altra (è vero che i "ricchi"
possono pagare per cercare di ottenere questo risultato, ma è anche vero
che i "poveri" sono molto più numerosi :-).

Da noi il bipolarismo è ancora giovane, e se a questo aggiungiamo
che storicamente siamo un paese di corporazioni arriviamo ad avere
una legge sull'editoria, che rappresenta palesemente interessi di
bottega, varata dalla sx ma riaffermata dalla dx.

Personalmente ritengo che il varo di una simile legge e di quella sul
bollino siano azioni ampiamente sufficienti per togliere il mio voto
da una coalizione e portarlo all'altra, e poi di nuovo indietro se
quell'altra non fa di meglio. Il "pendolo" della democrazia si mette in
moto in questo modo, sempre IMHO.

Ecco, non spenderò più una sola parola su questo argomento se non off-list.

Ancora le mie scuse.

ciao,
carlo
-- 
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