[Discussioni] Re: [Discussioni] Re: [Discussioni] "Il copyright è di destra, il copyleftè disinistra"

Christian Surchi csurchi a mclink.it
Lun 26 Nov 2001 12:39:41 CET


On Mon, Nov 26, 2001 at 12:16:07PM +0100, Carlo Strozzi wrote:
> Premetto che quanto segue è decisamente OT, e che lo scrivo una volta
> per non farlo più, promesso :-)

Non vedo perche' l'aspetto politico della battaglia per il software
libero debba essere OT.
 
> Innanzi tutto devo dire che sono contento che la discussione si stia
> riportando su binari più pacati. Qualche volta "punzecchiarsi" un pò
> fa anche bene, aiuta a confrontarsi con sè stessi e con le proprie
> convinzioni, però dopo un pò si rischia davvero si sprecare banda.

Quello che non e' piaciuto nemmeno a me e' che nessuno di quelli che la
pensano come me ha espresso nessun giudizio strettamente partitico, ed
ha ricevuto reazioni secondo me spropositate e fuori luogo. Non intendo
per questo smettere di "discutere" perche' credo in questa discussione e
non la ritengo assolutamente OT. Semmai e' spinosa proprio perche' e'
importante, se non necessaria.
 
> Ma certo, su questo non ho dubbi. Solo che io vedo la politica un pò a
> modo mio, tutto qui. Sarà che probabilmente ho, ahimè, qualche annetto
> in più della maggior parte degli altri "listaroli", nonchè l'aggravante
> (e ribadisco *aggravante*) di essere per natura un idealista, ma ho
> avuto a che fare in prima persona con le ideologie dell'una e dell'altra
> parte, e alla fine sono arrivato alla conclusione che per studiare i
> rapporti fra le persone è più utile la termodinamica che non la politica :-)

Come si applica le termodinamica al software libero? ;-)
 
> Se ci pensi, la democrazia è il più imperfetto dei sistemi, però proprio
> per questo è l'unico che funziona, pur con tutti i suoi limiti. Già
> Winston Churchill diceva che "la democrazia è il peggiore dei sistemi,
> eccettuati tutti gli altri".
> 
> C'era qualcuno, di cui ora non ricordo il nome, che teorizzava la
> repubblica "dell'elenco telefonico", nel senso che sosteneva che la
> probabilità di scegliere un buon governante in modo meditato è la stessa
> dello sceglierlo a caso da un nome dell'elenco telefonico.

Puo' essere vero, ma viviamo in un mondo "politico", "economico" e
"sociale" e non vedo come si possa provare a trovare spazio o a
cambiarne le regole se non affrontando anche questi contesti.
 
> IMHO, l'unica vera garanzia di democrazia è l'alternanza, e per
> il fatto stesso che una certa parte politica ha governato per una
> legislatura, o al massimo due, il default è che dovrebbe essere
> cambiata *a prescindere*. Il prorogarli ulteriormente dovrebbe essere
> l'eccezione, non la regola. Naturalmente questo è un discorso che parte
> dal presupposto che le parti siano entrambe moderate, che siano inserite
> in un sistema elettorale competitivo e che debbano contendersi i voti di
> centro, che sono la grande massa.

I presupposti sono quelli della societa' marziana? (bada bene, ho
scritto marziana e non marxiana) ;-)
 
> Ad esempio, in America questo bipolarismo c'è, e si vede: fintanto
> che c'era Clinton la Microsoft era messa in un certo modo di fronte
> all'antitrust. Poi è arrivato Bush e le cose sono radicalmente cambiate.
> Non che la cosa in sè mi faccia piacere, però è una dimostrazione di
> netta differenza fra le due parti, e quindi di poter far pesare il
> proprio voto spostandolo da una parte o dall'altra (è vero che i "ricchi"
> possono pagare per cercare di ottenere questo risultato, ma è anche vero
> che i "poveri" sono molto più numerosi :-).

Interessante, ma continuo a non capire cosa c'entri tutto questo. 
Tu continuo a parlare *solo* di politica e non di politica e software
libero.
 
> Da noi il bipolarismo è ancora giovane, e se a questo aggiungiamo
> che storicamente siamo un paese di corporazioni arriviamo ad avere
> una legge sull'editoria, che rappresenta palesemente interessi di
> bottega, varata dalla sx ma riaffermata dalla dx.

Verissimo ed infatti e' preoccupante.
 
> Personalmente ritengo che il varo di una simile legge e di quella sul
> bollino siano azioni ampiamente sufficienti per togliere il mio voto
> da una coalizione e portarlo all'altra, e poi di nuovo indietro se
> quell'altra non fa di meglio. Il "pendolo" della democrazia si mette in
> moto in questo modo, sempre IMHO.

Sentire di doveer votare alternando una e l'altra parte mi dice
semplicemente che non ti senti rappresentato.
 
> Ecco, non spenderò più una sola parola su questo argomento se non off-list.
> 
> Ancora le mie scuse.

Io non le accetto, perche' non vedo bisogno di scusarsi. :)

E comunque non hai risposto minimamente alle questioni che ho posto io
nei messaggi precedenti. Perche' non possiamo parlare di software
libero e politica, software libero ed economia, software libero e
societa'?

-- 
Christian Surchi, csurchi a debian.org, christian a firenze.linux.it |   ICQ     
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