[Discussioni] Re: Embedded free software

Giovanni Biscuolo giovanni.biscuolo a libero.it
Mar 16 Ott 2001 23:30:08 CEST


Leggo i messaggi di questa lista in digest.
Piuttosto che rispondere singolarmente, ho deciso di
fare un piccolo riassunto degli ultimi letti con qualche
mio commento.
Il messaggio e` mediamente lungo, siete avvisati.

--------------------------------------------------- Inizio

> From: Stefano Maffulli <stef a zoomata.com>
> Date: Sun, 14 Oct 2001 13:05:44 +0200

[omissis]

> Nel caso del firewall certificato non e` possibile rilasciare il Programma su
> supporti ri-scrivibili. Vuol dire che in tal caso non hai la liberta` 0 su
> quel Programma? Azz, Alessa`, hai beccato un baco grosso come l'Everest! Si
> tratta di un caso limite, che va trattato con la dovuta attenzione.

Come non hai la libertà 0?!?
Cito:
" The freedom to run the program, for any purpose (freedom 0).
...
The freedom to use a program means the freedom for any kind of person
or organization to use it on any kind of computer system,
for any kind of overall job, and without being required to communicate
subsequently with the developer or any other specific entity."

Quindi via le licenze d'uso per utente/macchina/installazione/sito/ ecc.

Chiunque può utizzare il sofwtare del firewall (avendo il firewall
si intende).
Per poter utilizzare un programma, è sottinteso che condizione
preliminare è che tu sia
in possesso di "any kind of computer system" e che il sw sia
per quel tipo di piattaforma (altrimenti dovresti fare un porting,
e non avresti bisogno del permesso di nessuno).

> E` un problema di semantica serio, molto serio.

Secondo me no, almeno non per la libertà 0.

[omissis]

> corrente) ci si ritrova tra le mani un mattone da 200US$. Quindi la liberta`
> di modificare il Programma della GPL non e` sempre utile, ma e` sicuramente
> importante poter vedere i sorci, poterli modificare per poter implementare
> prodotti (hard/software) competitivi e poter avere vera concorrenza.

Quello della *vera* concorrenza è un'altro dei positivi effetti
collaterali
delle 4 libertà del free software.
Ma guarda un po' cosa ruesce a fare la libertà ;-)

[omissis]

> Nel caso di prodotti con GPL incorporata le caratteristiche di eticita`
> vengono mantenute a prescindere se si possa o no "bruciare" in casa una nuova
> versione: non ci sono grosse barriere all'ingresso di concorrenti sul mercato
> (hai il software, puoi re-implementare l'hw --evitando brevetti), il software
> puo` essere studiato e modificato e distribuito... e per l'hw abbiamo bisogno
> delle specifiche di hw libero, tenendo bene a mente che per la riproduzione
> di hw i costi marginali sono alti?

Un ottimo argomento da "modello economico del software libero".

> Date: Sun, 14 Oct 2001 14:11:25 +0200
> From: Simo Sorce <simo.sorce a tiscalinet.it>

[omissis]

> Qualche pensiero buttato li'(qualcuno ha voglia di svilupparli?):
> 
> Il fatto di non poter utilizzare del sw GPL modificato su un hardware, va contro lo
> spirito della GPL?

Non direi proprio.
Se qualcuno modificasse sw GPL, o lo scrivesse
da zero, per una scheda inventata in proprio non infrangerebbe nessuno
dei punti della GNU GPL.

> In fondo il codice si puo' studiare, modificare (e anche riutiliazzare pur se non
> sullo stesso hw)

Che non è poco!

Poter studiare il software offre una possibilità stupenda:
l'interoperabilità con altri software e/o hardware.
Pensate che bello fosse poter coprare apparecchi come scannner o
stampanti con firmware con licenza GNU GPL!!!
Addio reverse engineering???

[omissis]

> Message: 4
> Date: Sun, 14 Oct 2001 15:36:12 +0200
> From: Claudio Cicali <c.cicali a mclink.it>
 
[omissis]

> >, questo pero' vuol dire che la GPL dovrebbe restringere
> >l'uso (da parte del produttore) di software libero, imponendo di rivelare
> >caratteristiche hw del proprio prodotto?
> 
> Lo "spionaggio industriale" puo' essere recriminabile PRIMA che il prodotto sia
> sul mercato. Una volta che questo e' sul mercato, penso sia inutile e ipocrita
> vietarne lo studio ! 
[omissis]
> Ma ripeto, secondo me e' tutto un giochino, che spesso intrappola persone che
> non hanno la forza per difendersi, o che sono troppo ingenue per non vedere
> il potenziale "pericoloso" (per loro) delle loro brillanti scoperte (mi
> riferisco al reverse engineering).

Parlo per il software, non saprei dire per i pezzi di ferro.
Il reverse engineering in Europa non è vietato, per ora?!?
In particolare, la direttiva relativa alla tutela giuridica dei
programmi per elaboratore (sembra che conosca solo quella ;-) )
all'art. 6 (Decompilazione) recita:
"...non è necessaria l'autorizzazione del titolare dei diritti 
(d'autore n.d.r) qualora l'esecuzione di tali atti al fine di modificare
la forma del codice (es. da macchina a assebler n.d.r.) sia
indispensabile
per ottenere le informazioni necessarie per conseguire
l'interoperabilità
con altri programmi ..." (seguono le condizioni per questa eccezione).
Questo deriva dal fatto che la direttiva recita:
"..uno degli obiettivi di tale eccezione è di consentire
l'interconnessione
di tutti gli elementi di un sistema informatico, compresi quelli di
fabbricanti
differenti, perchè possano _funzionare insieme_."


Visto che questo è "uno degli obiettivi", sarebbe stato più efficace (e
aderente ai principi del libero mercato) rendere obbligatoria la
pubblicazione delle informazioni necessarie ad ottenere 
l'interoperabilità con altri programmi (cioè le specifiche tecniche).


> Message: 7
> From: Francesco Potorti` <pot a gnu.org>
> 
> Forse il discorso di può semplificare così:
> 
> Se ti  vendo un televisore  e sono un  produttore serio, ti do  anche il
> foglio con lo schema elettrico (non  tutti lo fanno, alcuni sì).  Fino a
> una ventina  di anni fa  era sufficiente.  Oggi  ti dovrei dare  anche i
> sorgenti del  software che c'è dentro,  o un indirizzo di  un posto dove
> prenderli.  Se questo software è GPL, sono obbligato a farlo.
> 
> Che poi tu sia in grado di riprogrammare le eprom sono affari tuoi, come
> sono affari tuoi se vuoi costruirti un altro televisore da zero copiando
> lo schema elettrico.
> 
> Mi pare che il ragionamento di cui sopra turi tutte le falle del
> discorso "embedded", o sbaglio?

Porca vacca hai detto in esattamente 8 righe quello che io non sono
riuscito a spiegare in 350 schifosissime mail ;-)
Concordo pienamente.

> Message: 10
> Date: Mon, 15 Oct 2001 13:04:19 +0200
> From: Paolo Molaro <lupus a debian.org>

[omissis]
 
> Se distribuisco un programma GPL su CDROM non violo la GPL perche'
> il mio cliente non puo' modificare la copia sul CD: 
[omissis]
> situazione non e' diversa da un programma inserito in una agenda
> elettronica su ROM.

Bello! CD-ROM <----> [pr|epr]ROM

Anche se c'è da dire che un programma non è mai pensato per essere
eseguito da un CD-ROM ;-)

[omissis]
 
> >    The source code for a work means the preferred form of the work for
> >    making modifications to it.  For an executable work, complete source
> >    code means all the source code for all modules it contains, plus any [...]
> > 
> > Quindi io devo essere autorizzato a ricompilare il programma. Ora, che
> > me ne faccio del ricompilare se non posso mettercelo dentro? Per
> > esempio se e` scritto su prom (piuttosto che eeprom o flash)?
> 
> Questa e' una questione che non riguarda la GPL, almeno che anche l'hw
> non sia basato su lavori GPL, nel qual caso dovresti poter ottenere le
> informazioni per fare un _copia_ dell'hw. E' piu' un problema di
> 'consumatore responsabile' che di licenza del sw.

Una situazione in cui i "consumatori" hanno a disposizione dispositivi
con software libero embedded è *molto* migliore di una in cui i
consumatori hanno a disposizione dispositivi con software proprietario
embedded. Nella prima è possibile che una terza parte (p.e. un
concorrente o una istituzione) sviluppi un dispositivo compatibile,
o altri dispositivi interoperanti, magari pure programmabile. Tra
l'altro, non deve nemmeno chiedere "il permesso".
Nella seconda situazione che citavo... no.

[omissis]

> > In particolare, nel caso del sistema industriale, chi installa le
> > macchine in genere non permette all'utente di riprogrammarle (anche
> > dove fisicamente possibile) o anche solo di sapere cosa c'e` dentro. A
> 
> Questa e' una violazione della GPL (se non ci sono le info o se, potendo
> fisicamente riprogrammare il sistema non viene permesso).

Impedire di riprogrammare un dispositivo non credo sia una violazione
della
GPL. Auspicherei si possa configurare la violazione di qualche altra
legge:
limitazione della libertà di possesso?!?

[omissis]

> Date: Tue, 16 Oct 2001 00:42:45 +0200
> From: Simo Sorce <simo.sorce a tiscalinet.it>

[omissis]
 
> Non credo che sia necessario essere in grado di modificare il software della
> prom di un dispositivo embedded, e per i dispositivi che utilizzano memorie
> riprogrammabili penso che il produttore e' "scortese" se non rilascia informazioni
> su come riprogrammare queste memorie, ma poiche' l'oggetto hw una volta acquistato
> e' nostro, non dato su licenza, ci possiamo giocare su finche' non lo distruggiamo
> o non troviamo il modo.

...compreso quello di "convincere" il produttore a dirci come si fa a
sbloccare la "protezione" sulla riprogrammazine del dispositivo ;-)
... comunque questo è tutto un'altro discorso.


------------------------------ Fine

...bella discussione! 

CiaoG.
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