[Discussioni] Proposta per pubblicizzare il softwarelibero
Christian Surchi
csurchi a mclink.it
Mer 12 Set 2001 02:55:58 CEST
On Wed, Sep 12, 2001 at 12:41:39AM +0200, Marco Ermini wrote:
> Mi pare, a propisito di questo, che nel mondo del free software italiano ci
> siano delle posizioni ultra-intransigenti (si veda cosa e' successo
> recentemente sulla ML dei LUG di ILS circa il "LinuxDay") che secondo me sono
> da una parte controproducenti *per tutti*, da un'altra ipocrite per il motivo
> suddetto del piatto, di chi ci mangia e di chi ci sputa. Chissa' perche',
> quando si dice nella comunita' del "free software" che gli sviluppatori di
> software "free" piu' importanti sono pagati dalle distro di Linux, c'e' una
> reazione generalizzata a dir poco isterica!!!, eppure e' un dato di fatto...
Scusami se cito solo questa parte del tuo lungo messaggio. L'ho letto
tutto, ma non mi sembrava il caso di riportare tutto, per non
appesantire il messaggio. Non voglio riaprire qui il thread in
questione, ma credo che non sia per nulla tarscurabile alla luce di
tutto cio' che vogliamo fare.
Quello che penso io e' che tu stia semplificando troppo quello che e'
successo e di cui sono stato, almeno in parte, protagonista. Non si
tratta di ultra-instransigenza, secondo il mio modesto parere, ma di
coerenza per quanto riguarda un profondo principio "ideologico".
Ci sono approcci diversi (e l'ho ripetuto anche in quel thread) a linux,
sia da parte dei singoli che da parte dei vari lug. E questo e' un dato
di fatto, qualcosa di innegabile. Non ha senso quindi suggerire
posizioni moderate. Chi parte dal presupposto che il software libero sia
un presupposto per una battaglia di liberta', che coinvolga aspetti
sociali, economici e politici, non potra' *mai* scendere a compromessi
con chi ha una visione puramente (anche parzialmente) tecnicistica della
questione. Potranno esserci iniziative comuni, certamente (al di la'
delle sterile polemiche e dei flame di quel thread), ma non ci sara' mai
modo di convincersi a vicenda, questo perche' la mia coerenza non ha
niente di fondamentalista quando sostengo che io credo nel *software
libero* e *non* in linux in quanto
bello/buono/potente/stabile/chipiunehapiunemetta.
E questo, Marco, non significa che io debba demonizzare chi lavora. Non
lo faro' mai, figuriamoci se lo faccio con chi lavora pagato da una
azienda che fa una distribuzione. Ma chi ha mai detto questo?
Linux sta diventando *famoso*, e nessuno di noi potrebbe impedirlo, ma
sta a noi guidare questo processo e puntare su quelle che per noi sono
elle priorita'. Sono profondamente sicuro che non ci si possa piu'
accontentare di *parlare* di linux, ormai dobbiamo pretendere di piu',
molto di piu'.
Ed e' per questo, io credo, che stiamo parlando di queste cose su questa
lista. Non a caso!
--
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