[Discussioni] Il GOLEM gioca d'anticipo su Bill Gates :-P

Hal hal a linux.it
Gio 26 Dic 2002 01:33:58 CET


Ciao a tutti i sostenitori del Software Libero,

Il GOLEM - Gruppo Operativo Linux Empoli sta organizzando per 
gli ultimi giorni di gennaio 2003 (da mar 28 a gio 30) un 
incontro sulla migrazione al Software Libero.

Stiamo organizzando questo evento insieme al Vicesindaco di
Empoli Massimo Marconcini, che ci legge per conoscenza, stiamo
invitando quanti piu' politici e amministratori conosciamo.

Alessio Papini ha gia' dato la sua disponibilita' a intervenire
Fiorello Cortiana e' stato invitato. Non ha ancora risposto.

Stiamo contattando deputati e senatori della nostra zona.
Stiamo contattando le universita' toscane.

L'incontro servira' ad accendere (speriamo) la Resistenza 
Culturale. Si uscira' dal convegno comunque con un documento 
che dichiara precisi intenti politici, sociali, culturali.

Chiediamo personalmente a tutti voi e ufficialmente ad AsSoLi
opinioni, consigli, supporto.

Lo scopo e' invitare quanti piu' politici e amministratori 
che possiamo. Descrivere loro, con chiarezza, cosa intendiamo 
per Resistenza Culturale e perche' la riteniamo necessaria e
urgente. Ottenere una risposta in cambio (anche il silenzio 
sara' una risposta eloquente).

Di seguito riporto un messaggio che e' gia' passato in alcune 
liste (e quindi me lo trovo gia' pronto... :)


Empoli, 7 dicembre 2002.

L'informatica e' piu' strategica di quanto possa sembrare anche
dopo un'attenta valutazione. Si tratta di una meta-tecnologia
ovvero una tecnologia che serve a crearne altra: ogni oggetto
servizio che utilizziamo contiene massicce quantita' di
software, gli abiti che indossiamo, un bicchiere d'acqua, le
vacanze, un buon libro, i trasporti, la cultura, 
il divertimento.

Chi controlla il software oggi controlla gran parte 
della nostra vita.


Oggi i nostri strumenti (programmi e software in generale) di
produzione, diffusione, fruizione della cultura sono
controllati da altri.

Gli strumenti di formazione (culturale, sociale, personale)
delle giovani generazioni sono controllati da altri. Sono
pensati, progettati, costruiti da altri. Sono conosciuti, nel
loro funzionamento, da altri.

Per altri si intendono alcune (pochissime) multinazionali che
progettano e producono praticamente tutto il software
utilizzato da noi.

La forma e la logica di funzionamento degli strumenti di studio
e di crescita dei giovani e' decisa altrove, dal consiglio di
amministrazione di potenti societa' straniere.

Noi non sappiamo come funziona la tecnologia che usiamo. Loro 
lo sanno. E ce la danno solo in uso.

Il software e le tecnologie proprietarie sono inconoscibili
a chiunque.


Siamo sottomessi a una oppressione culturale.


Oggi e' ancora aperta una via d'uscita. La via di salvezza si
chiama Software Libero.


Col Software Libero e' possibile conoscere la tecnologia che
usiamo, e' possibile essere padroni delle proprie scelte,
creare i propri modelli culturali, e' possibile che il sapere
rimanga un bene legato alla comunita' che lo usa e lo sviluppa.

Oggi e' ancora possibile utilizzare il software Libero perche'
l'hardware e' ancora "aperto", ovvero se ne conosce la
struttura e il modo in cui lavora.


Trust di livello mondiale si stanno organizzando per bloccare,
chiudere, nascondere anche il funzionamento dell'hardware: mai
piu' standard aperti e pubblici.

Le porte della stalla si stanno per chiudere e i buoi non si
stanno ancora apprestando a fuggire: presto iniziera' la
mungitura economica e soprattutto quella culturale.


Utilizzeremo tecnologia che non comprendiamo e che PER LEGGE 
non potremo comprendere. Gli strumenti per creare, diffondere,
fruire l'informazione saranno noti e controllati soltanto da
poche amministratori delegati sparsi chissa' dove nel mondo.

Il progresso e l'obsolescenza tecnologica saranno amministrati
da pochi individui e non siamo sicuri che questi pochi
individui siano nostri amici...


Ancora c'e' speranza. Utilizziamo immediatamente e diffusamente
il Software Libero. Iniziamo adesso, iniziamo a Firenze,
iniziamo in Toscana. La resistenza culturale e' oggi possibile,
e' possibile in Toscana, e' possibile ancora per poco.


Diventa da oggi necessaria la totale migrazione al Software
Libero su vasta scala, in modo da creare un mercato Libero, in
modo da creare conoscenza legata al territorio e alla nostra
societa', in modo da autodeterminare i modelli di sviluppo del
pensiero e della societa' in cui viviamo.


I passi sono tre, semplici ma non facili: migrazione
all'utilizzo del Software Libero per l'universita' e la scuola
di ogni grado, successiva migrazione della Pubblica
Amministrazione, migrazione dei privati (aziende e singoli
cittadini) con l'aiuto tecnico delle universita' e delle scuole


Detto cosi' sembra facile. In realta' e' quasi impossibile. Nel
'quasi' e' contenuta tutta la speranza per un futuro
culturalmente libero. Il nostro futuro.


Esistono esempi in cui questo e' diventato realta': il Governo
do Estado do Rio Grande do Sul ha migrato da poco tantissimo
software da proprietario a Libero, nel settore pubblico e nel
settore privato (le banche sono ritornate finalmente all'ovile
degli stabili sistemi di tipo Unix, pero' oggi con interfacce
grafiche facilissime da usare).
http://www.softwarelivre.rs.gov.br/index.php?menu=3Dprojeto


Diffondete.
-- 
Ciao
Hal   :o)



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