Pillole di saggezza (!) (Era Re: [Discussioni] Software libero ??)

Marco Ermini flug a markoer.org
Mar 5 Feb 2002 10:46:23 CET


On Tue, 05 Feb 2002 02:52:09 +0100, Andrea Glorioso <sama a aglorioso.com>
wrote:

> >>>>> "me" == Marco Ermini <flug a markoer.org> writes:
>     me> On Mon, 04 Feb 2002 15:43:20 +0100, Andrea Glorioso
>     me> <sama a aglorioso.com> wrote:
> 
>     me> Se "non c'e'  interesse  economico" allora puoi  ritirarti  in
>     me> partenza. Niente  in  questa  societa' si  afferma  se non  e'
>     me> economicamente conveniente (con  "economia"  inteso  nel senso
>     me> piu' ampio).
> 
>     me> Il punto e' proprio questo ;-) il software libero *e'* *anche*
>     me> economicamente conveniente. 
> 
> Perche` rispondi ad una mia mail ripetendo cio` che ho gia` detto?
> Giusto per autocitarmi:
> 
> "Il punto e` che i vantaggi commerciali ci sono, ma non sono quelli
> solitamente associati con il mercato del software."

Ah scusa, ci hai messo il copyright? devo pagare qualcosa? ;-)



>     >> Personalmente  punto  alla   divulgazione  della  cultura   del
>     >> software libero in settori piu` o meno illuminati,
> 
>     me> Questo   livello e'  gia' stato   superato  da un  pezzo :-) I
>     me> settori "illuminati"  che  potevano essere  coinvolti lo  sono
>     me> gia' stati  da    mo'! Siamo  gia',  palesemente,  alla   fase
>     me> successiva :-)
> 
> Il "palesemente" io proprio non lo vedo, ma forse se mi dici quali
> sono per te i settori illuminati potrei pure capirlo.

Chi lavora nel settore IT e si occupa in qualche modo di Unix e SO in
generale, servizi web ecc. conosce gia' Linux e probabilmente a grandi linee
anche GNU. Chi lavora in questi ambiti ha gia' la possibilita'/dovere di
documentarsi, se non l'ha fatto, e' perche' non gli interessa o non gli serve
e sono affari suoi. In questo campo c'e' rimasto poco proselitismo da fare.

Chi non conosce certe cose ma "dovrebbe" e' proprio la categoria a cui si
riferisce Guglielmo, come i giornalisti.



> E`  piena anche   di esempi di   "divulgazione"  che per essere  tanto
> divulgativa alla fine ha  perso il senso e  il contenuto del messaggio
> originario.   Che so, il marxismo tagliato  con l'accetta  di Pol Pot,
> tanto per restare in tema. [0]
[...]
> [0]:  DISCLAIMER: non  discutero`  di marxismo,  pol  pot, crimini  di
> destra o di  sinistra, revisionismi  storici e  meno storici legati  o
> meno al concetto di software libero su questa mailing list.

Per fortuna, anche perche' confondi Marx col marxismo, che sono due cose ben
diverse :-)

E comunque, non e' che rispondendo con un esempio (poco azzeccato) ad un altro
esempio rispondi alla mia argomentazione.


> 
>     me> Qui siamo   di  fronte a   concetti  *una  magnitudine*   piu'
>     me> semplici,  perche' pensi che  non si possano  rendere in forma
>     me> piu' divulgativa?
> 
> Non credo che concetti come copyright, paternita` dell'opera, capitale
> intellettuale,  diritti di  sfruttamento, bilanciamento   tra onori al
> singolo ed oneri verso la societa`, il tutto in un panorama nuovo e in
> costante evoluzione,  con meccanismi  socioculturali ed  economici non
> ancora del tutto  sviscerati siano  molto  piu` semplici dei  concetti
> marxiani.

Ti assicuro che sono una magnitudine di volte piu' semplice del concetto di
lavoro alienato, di materialismo storico e di valore di scambio. Ci puoi
scommettere tutto quello che hai, che 5 leggi ed un sito internet sono una
magnitudine di volte piu' semplici della filosofia che ha (nel bene e nel
male) cambiato tutto il 900...



>     me> l'importante e' partire dalla comprensione di cio' che si vuol
>     me> dire, poi si puo' adattarla.
> 
> Visto che difficilmente una sola persona  ha la comprensione totale di
> un  concetto, perche` non partire  da cio` che   e` gia` stato fatto o
> contribuire a quello?

Di certo! Di sicuro e' una buona idea, la giro volentieri a chi ha proposto
questa cosa delle "pillole".



>     me> Il punto, se ho capito bene, e'  questo: creare un sito dove i
>     me> concetti del "movimento" siano riportati in  una forma per cui
>     me> un    giornalista   possa trovare  la   risposta  alle proprie
>     me> domande. Un  giornalista non vuole  leggersi gnu.org magari in
>     me> inglese,  vuole  porre   domande semplici  ("il  software free
>     me> significa che e' gratis?")
> 
> http://www.annozero.org/nuovo/pages.php?page=Software+libero%3A+faq
> http://www.gnu.org/licenses/gpl-faq.it.html
> 
> tanto per citarne un paio.

Bene! Guglielmo, puoi cominciare da qui ;-)



>     me> Nessun giornalista leggera' mai www.gnu.org/cippalippa.
> 
> E leggera` www.softwarelibero.it/cippalippa?  Perche`?

Perche' e' sistematizzato in un modo piu' consono a lui. Anziche' trovare cose
scritte per uno che lavora nell'IT, le trova scritte per uno che lavora nella
stampa (immagino).



>     me> Il   sign.  Panerai,  per fare    un  esempio, anziche'  farsi
>     me> raccontare  le  favole  da chissa'   chi  (come ha sicuramente
>     me> fatto) avrebbe potuto trovare  delle "pillole" di saggezza che
>     me> quanto  meno le   c@**ate  piu' grosse  gliele   avrebbe fatte
>     me> "scremare".  Le  "pillole"  non  creano   uomini migliori,  ma
>     me> evitano ai peggiori di falsificare (troppo) palesemente.
> 
> Perche` lo evitano?  Se ho interesse a scrivere il falso, non ci sara`
> FAQ che tenga.  Se sono  un imbecille e  scrivo Lynux invece di  Linux
> (spero nessuno mi dira`  che ci vuole una FAQ  per trovare lo spelling
> giusto) non c'e` FAQ che tenga.
> 
> Questo senza ipotizzare che Panerai  avesse altri motivi rispetto alla
> cialtroneria per scrivere cio` che ha scritto.   Anche in questo caso,
> non c'e` FAQ che tenga.

Su questo siamo d'accordo. Come hai detto tu?

"Perche` rispondi ad una mia mail ripetendo cio` che ho gia` detto?"

ti rigiro la tua stessa domanda...



>     me> Comunque, l'unico modo e' vedere cosa viene fuori ed osservare
>     me> se serve a qualcosa...
> 
> Continuo a ritenerlo tempo che sarebbe meglio spendere altrove (se e`
> per "la causa") o al limite migliorando le risorse che gia` ci sono,
> organizzandole, integrandole, pubblicizzandole.

Beh, e' la tua opinione, benvenuta, immagino.



> Sono il  primo a capire che integrarsi  in progetti  gia` esistenti e`
> molto meno "cool" che lanciarne di nuovi.  Questo senza nulla togliere
> alle ottime intenzioni di chi ha lanciato il progetto delle "pillole";
> semplicemente  ritengo  che tali  pillole gia` esistano   e gli sforzi
> vadavano concentrati nell'aiutarli.

Presumo che Guglielmo ti abbia letto. Trarra' le sue conclusioni.


ciao

---
Marco Ermini
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