[Discussioni] Re: [Progo] Ancora sulla Proposta legge sul SOftware libero

Simone Piccardi piccardi a firenze.linux.it
Mer 9 Gen 2002 19:48:17 CET


On Wed, 2002-01-09 at 16:21, Marco Ermini wrote:
> Secondo me presta molto i fianchi a far "trovare l'inganno". E' possibilissimo
> fare una licenza di distribuzione dei sorgenti limitata a condizioni non
> previste dalla proposta.
Ah si? E quali? MI faresti un bell'esempio pratico?

Le condizioni sono molto chiare, se la distribuzione dei sorgenti (o
megli la possibile redistribuzione) e` limitata hai qualcosa che non e`
libero ma e` a sorgente aperto. 

> Non e' questo il punto. Attenzione a non confondere la licenza GPL o una
> qualsiasi licenza che vogliamo considerare "libera" (che e' una cosa precisa e
> dettagliata come lo sono le licenze) e la definizione di "libero" per la
> proposta di legge, che e' forzatamente astratta e sintetica. La GPL - ne'
> qualsiasi altra licenza - non e' nominata nella proposta di legge. Nella
> proposta si da' una definizione di "libero" a cui potrebbero adattarsi, con
> qualche compromesso, tutti i produttori tranne Microsoft, proprio per il fatto
> che e' possibile abbastanza tranquillamente "gabbarla" per certi versi in
> quanto molto astratta. Ma sono convinto che sia anche difficile precisarla
> senza complicare la legge.
Attenzione anche a non confondere (o far dire agli altri) cose che non
hanno mai detto. La GPL e` una licenza per il software libero, e ne
esistono molte altre, e nessuno, a partire dalla FSF stessa, si e` mai
sognato di dire che GPL=software libero o di fare la confusione che mi
attribuisci.

La definizione della legge e` molto chiara, derivata (e non ci vuole
molto a vederlo) dalle 4 liberta` del software libero enunciate da FSF,
che non fanno nessun riferimento a nessuna licenza (GPL compresa).

Non mi risulta che nessuno dei produttori che citavi ci si possa
adattare senza cambiare di netto le condizioni di redistribuzione o
restando monopolista. 

Alcuni hanno adattato le loro condizioni di distribuzione (come IBM per
JFS, o SUN per star office o Netscape per Mozilla), rendendo il software
in questione libero, anche se non sempre GPL: ma dato che qui si parla
di software libero, non vedo proprio dove stia il problema. 

> 
> L'approccio migliore sarebbe stato chiedersi: cosa rende un software
> inequivocabilmente libero? e dare delle precisazioni dettagliate. Se non si
> vuole che la legge venga "gabbata" bisogna essere dettagliati.
Che e` appunto quello che e` stato fatto, almeno da me. Solo che la
conclusione non e` stata che non occorrono affatt precisazioni
dettagliate, ma criteri sintetici, chiari e discriminanti (dato che nei
dettagli ci si perde fin troppo facilmente, e gli avvocati in questo
sono degli assi).

Mi risulta infatti che le leggi molto dettagliate siano eluse non meno
delle altre, se non di piu` dato che nei garbugli legislativi e` piu`
facile trovare appigli, e trovo molto positico quello che ne e` venuto
fuori siano delle definizioni generali, ma precise. 

Francamente mettere le Debian Free Software Guidelines (o le definizioni
della OSI che sono la stessa cosa) la connoterebbe assai di piu` di come
iniziativa anti-Microsoft.

Inoltre nelle definizioni date io non vedo spazio per "gabbamenti", se
tu ne vedi fai qualche esempio concreto di come si potrebbe arrivare ad
una cosa del genere, (cosi` che possano essere eventualmente rese ancora
piu` chiare) altrimenti restiamo a discutere del sesso degli angeli.

Infine ti faccio notare piu` preciso e dettagliato sei nel definire
criteri, piu` ti avvicini allo scrivere direttamente una licenza. Cosa
che mi pare un po' contraddittoria con quanto affermavi prima.

Ciao
Simone
-- 
Cio' che contraddistingue l'uomo e' la capacita' di farsi domande,
cio' che contraddistingue il saggio e' il non accontentarsi delle
risposte.





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