Idee dalla proposta inglese [Was: Re: [Discussioni] Proposta di legge e formati]
Simo Sorce
simo.sorce a tiscalinet.it
Gio 10 Gen 2002 13:44:21 CET
On Thu, 2002-01-10 at 13:14, Marco Ermini wrote:
> A parte questo, nella proposta inglese ci sono degli spunti interessanti che
> potrebbero essere presi in considerazione, se ritieni corretto, per questa
> proposta (traduzioni un po' veloci, spero si capiscano).
>
> - Innanzitutto essa pero' parla di OSS, software OpenSource, e non libero. Per
> molti versi secondo me e' meglio, e' molto piu'"spendibile". Vedi anche
> l'articolo su "mediamente" ad
> http://www.mediamente.rai.it/articoli/20020108d.asp , si vede come purtroppo
> gli ignoranti associano subito certe cose con gli "anti-global" o cazzate
> simili. Forse non e' piu' possibile modificare cosi' radicalmente la proposta,
> ma ritengo che dovendo scegliere tra le due definizioni era meglio OSS, anche
> perche' tanto la maggior parte della gente non le distingue, quindi tanto vale
> usare delle etichette piu' in voga sul mercato (risposta: "potevi dirlo prima,
> o farti vedere il 28 Dicembre, idiota!". Lo so, lo so. Comunque, pace).
Tua opinione.
Io credo invece che si dovrebbe evitare di utilizzare il termine Open
Source per diversi motivi, uno è quello spiegato qui:
http://www.fsfeurope.org/documents/whyfs.it.html
Un'altro è che Open Source non è italiano mentre Software Libero si, ed
è molto più comprensibile, inoltre Open Source nei paesi anglosassoni
non solo è più comprensibile (se non altro sono parole note) ma il
significato è molto più conosciuto e diffuso visto che di OSS la si
parla diffusamente fin dai tempi di AL Gore. In italia invece è solo una
buzzword poco usata e poco compresa che si confonde in un minestrone con
Free Software, freeware, shareware, *ware.
> - Il riferimento all'iniziativa dell'UE "eEurope - An Information Society for
> all" che riporta: "during 2001 the European Commission and Member States will
> promote the use of open source software in the public sector and e-government
> best practice through exchange of experiences across the Union (through the
> IST and IDA programmes)" (parla sempre di OSS e non SL, ma comunque questo
> tipo di distinzioni sono troppo raffinate per il "pubblico" - sic).
Si, allora meglio partire con la gamba giusta e usare un termine
(Software Libero) che IMO durerà molto più a lungo di Open Source.
> - non si parla di obblighi di usare un software piuttosto che un altro o di
> vietare quello proprietario (la cosa che potrebbe essere tacciata di anti-MS).
> Si parla di preferire soluzioni OS a quelle proprietarie, nel momento in cui
> sia possibile non fare a meno di software proprietario (ci possono essere
> tanti casi del genere. Non si puo' gambizzare la PA perche' non puo' usare
> certi strumenti IMHO). "There is a need to always procure a solution that
> gives value for money. This may be an OSS solution, or proprietary one, or a
> mixture of both. Decisions should be made on a case by case basis".
> L'importante e' assicurare l'interoperabilita' dei sistemi utilizzando le
> soluzioni migliori sul mercato.
Mi sorge un dubbio, hai riletto il testo?
Nella legge si specifica che si deve preferire il SL quando ci sono
alternative valide, se non c'e un SL si può utilizzare un sw
proprietario, basta che ne venga dettagliata la motivazione, l'eccezione
è prevista, non si tagliano le gambe alla PA
> - Il governo cerchera' di evitare di rimanere "incastrato" con software
> proprietario (come dicevi tu circa il fatto che usando il formato di Word,
> sono costretti ad aggiornare l'HW, Windows ed Office e spendere ogni volta un
> sacco di soldi).
"Il governo cercherà", forse funziona in altri paesi, in Italia bisogna
purtroppo essere determinati e ben precisi, perchè dei "consigli" che
danno le leggi ce se ne frega altamente.
> - Il governo otterra' i diritti completi a pubblicare (immagino come OS) il
> codice sorgente del software che si fa realizzare dalle software house per gli
> utilizzi nella PA, e di tutti gli adattamenti per i software commerciali "off
> the shelf" laddove siano usati per la realizzazione di valore aggiunto.
Non sono d'accordo, preferisco di molto che il (C) sia di chi fa il sw e
che però la PA acceti di affidare incarichi solo se il SW verrà fornito
con una licenza libera, altrimenti questo puzza tanto di esproprio.
> - Il Governo si riserva il diritto di esplorare l'utilizzo di software OS come
> metodo di sfruttamento del software realizzato per le societa' finanziate dal
> Governo e dagli istituiti accademici e di ricerca.
cosa vuol dire questa esattamente?
> - Deve essere effettuato ogni sforzo per assicurarsi di ridurre i costi ed i
> rischi per i sistemi del Governo. Bisogna quindi: 1) acquistare la soluzione
> migliore per i soldi che si spendono; 2) rimuovere ogni dipendenza da
> specifici fornitori di IT; 3) assicurare la migliore flessibilita' nello
> sviluppo, il potenziamento e l'integrazione dei sistemi; 4) assumere i diritti
> del software sviluppato appositamente per il Governo.
la 4 no come prima, sembra un esproprio forzato, per il governo è più
che sufficiente che il sw sia sotto licenza libera.
> - Si parla anche qui di sicurezza dei dati personali. Si dice esplicitamente
> che le soluzioni proprietarie sono spesso meno sicure di quelle OSS. Bisogna
> fare un bilanciamento tra gli skill degli amministratori di sistema ed i
> vantaggi nell'usare certi sistemi piuttosto che altri (un amministratore di
> Windows 2000 non usera' mai bene un sistema Linux che diventa in mano sua
> automaticamente meno sicuro).
Non sono d'accordo, se si ragiona in questo modo non si va da nessuna
parte, se serve lo stato deve fare formazione per ottenere le skill che
gli servono non prendere il meno peggio.
Data una formazione adeguata l'amministratore otterrà le stesse skill su
qualsiasi sistema per cui è stato formato.
La sicurezza è continuo aggiornamento e la conoscenza di un sistema dal
punto di vista dell'amministrazione ordinaria non da praticamente
NESSUNA skill nell'ambito della sicurezza, che generalemente coinvolge
molto di più i processi e la interazione delle macchine nella rete che
la configurazione della singola macchina.(es: non serve a niente che si
utilizzi una macchina con livello di sicurezza B1, ovvero con necessità
di una piccola card che inserito un codice restituisce un token valido
solo per un limitatissimo tempo, di solito, un minuto, se poi il
possessore la lascia nel cassetto dell'ufficio e grida il codice al
collega dall'altro capo del telefono in mezzo ad una piazza.)
Simo.
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Simo Sorce
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