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Marco Ermini flug a markoer.org
Ven 11 Gen 2002 00:44:55 CET


"Rispondo" alla "risposta" per gli usi che Carlo vorra' farne. Ovvero, non
posso certo rispondere a Cristina che magari non si immagina nemmeno di stare
su una ML (non tutti leggono il campo Cc:...).

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On Thu, 10 Jan 2002 21:58:06 +0100, "Cristina Pini" <mediamente15 a rai.it>
wrote:

> Ciao Carlo,
> innanzitutto grazie per averci fornito dell'ottimo materiale di elaborazione
> per rilevare il livello di attenzione di coloro che ci seguono. 
> 
> Ti scrivo in prima persona, per chiarire le mie posizioni in merito alle
> "affermazioni fuorvianti" che hai scrupolosamente rilevato e contestato.
> 
> "Un altro movimento anti-global che si affianca ai più pubblicizzati."
> 
> Il movimento anti-global ha come principale nemico le multinazionali e i
> loro "loghi" (vedi "No Logo" di Naomi Klein). Il "logo" Microsoft è uno dei
> più attaccati da questo movimento (come la Coca-Cola d'altronde). E' questa
> la lettura che si deve dare alla frase incriminata, non il contrario...! Il
> nemico non e' la globalizzazione dell'informazione. Il nemico è la
> multinazionale che vuole garantirsene il monopolio.

Mi sa che la nostra Cristina sta facendo un bel calderone (e' la moda
corrente). Prima di tutto, nel libro di Naomi Klein non si parla un gran che'
di Microsoft, perche' non c'entra moltissimo sia con tutta la storia del
movimento anti-global, sia con le tematiche del libro "no logo" (ma forse dato
che il movimento e' iniziato a Seattle, o visto che il sito nologo.org usa
software libero, Cristina si confonde... tuttavia, la Microsoft c'e' in questo
libro esattamente quanto c'entra la Apple e molto meno della Shell, di
Blockbuster, della Pepsi e di MacDonalds).

Il libro della Klein e' una rassegna documentatissima sulla nascita di un
"brand" molto piu' che sulla nascita di un monopolio (sono cose correlate ma
il topic e' veramente il *marchio* molto piu' che il monopolio, l'indagine
della Klein riguarda per capirci molto piu' la Marlboro che non la Microsoft o
l'AT&T), oltre a mostrare le serie contraddizioni dei movimenti anti-global,
che ce l'hanno con la Nike soprattutto perche' licenzia lavoratori USA molto
piu' che per il fatto che sfrutta i bambini del far east o perche' e' una
multinazionale o un "brand".

Oltre tutto, la Klein e' assolutamente non documentata per quanto riguarda
tutte le questioni di proprieta' intellettuale, quindi marchi registrati,
copyright ecc., e su questo fa confusione, per cui "trademark", "patent" e
"copyright" per lei sono esattamente tutti e tre la stessa cosa. Ancora piu'
importante, menziona unicamente di sfuggita tutta la questione delle cause
anti-trust della US Federal Trade Commission: sono cose che non la riguardano
assolutamente.

Il movimento no-global non c'entra assolutamente nulla con il "movimento" di
propaganda delle ragioni del "free software" per gli esatti motivi che ha
detto Carlo. Il fatto che ci sia, incidentalmente, una apparente convergenza
di certe tematiche e' totalmente irrilevante e non si devono confondere
due "movimenti" estremamente diversi, che sono stati messi in relazione
unicamente dai giornalisti (come fa per esempio il solito giornalistuncolo su
http://quotidiano.monrif.net/chan/internet_tecnologia:2784753:/2001/12/05%3A ,
puo' giusto lavorare a "La Nazione").

Il free software e' contro i monopoli nel senso in cui questi si affermano
tramite e portandosi dietro l'impedimento della scelta per l'utente, ed e' un
movimento "politico" e/o "sociale" solo in conseguenza di cio' e pure molto
sui generis. Il "movimento" del "free software" non si e' mai opposto dove e
quando i monopolisti erano Sun o Apple, o non ha mai lottato contro i "brand",
anzi, ne fa un buon uso ed il Pinguino, come lo shadow man di RedHat o il
simbolo di Debian, sono visibili e noti a tutti e sfruttati in quanto"brand",
in fondo, con gli stessi meccanismi con cui la Nike stessa recluta i suoi
clienti: la Nike paga campioni neri degli sport e li mostra come con le Nike
ai piedi come se fossero l'unico modo per uscire dal ghetto, mentre su ogni
sito di propaganda Linux i suoi simboli sono associati all'idea di"smanettone"
"superiore" all'utente medio e che si libera di Windows, e che dell'utente
Windows in qualche modo ha scarsa considerazione- con la stessa identica
psicologia del "branco" che sociologi e psicologi(come la Klein) conoscono
bene.

Una apparente convergenza la possiamo ossevare nel senso che, come dice la
Klein, il movimento no-global e' "[...] un movimento contro la concentrazione
del potere. Contro il potere incontrollato delle grandi compagnie". In questo
senso la lotta contro Microsoft (che pero' e' patrimonio unicamente del
movimento free software), in questo contesto, puo' avere dei temi comuni con
quella dei no-global, ma e' totalmente diversa nei modi e nei mezzi, ed i
protagonisti sono tipi di persone completamente opposti - si pensi a Raymond
che non si vergogna certo a sbandierare su tutti i siti che le azioni di
VaLinux lo hanno reso multimilionario, cosa che certamente non potrebbe fare
nel movimento no-global! Non solo, ma gli "hackers" tendono pure ad
affezionarsi ai "brand", come e' noto hanno una virale passione per la "Jolt
Cola" che e' considerata una "bevanda da hacker".

Un'altra apparente convergenza puo' essere quella entrambi i movimenti sono
tacciati di essere anti-americani, mentre entrambi i movimenti realmente non
lo sono, anzi; solo che si trovano, coincidentalmente, a lottare contro le
piu' grosse concentrazioni di potere in mano a delle multinazionali che sono
purtroppo spesso americane, quindi il "FUD anti-americano" e' una denigrazione
(falsa) che entrambi i movimenti ricevono.


> "... quindi non solo un software libero da licenza ..."
> 
> Quando parlo di software libero da licenza, intendo un software disponibile
> per tutti reperibile ovunque, un software che chiunque può distribuire,
> cambiare, copiare liberamente in una sorta di bene comune costruito con il
> contributo di tutti. Intendevo concetti e non definizioni, e non volevo
> riferirmi palesemente alla GPL (o alla GLGPL) garante proprio della la
> libertà di cui parlo. Perché parlarne in questa sede sarebbe stato ancora
> più forviante che dare dei semplici cenni sul "che cosa è la Gnu Public
> License".
> 
> . ``Free software'' is a matter of liberty, not price. To understand the
> concept, you should think of ``free'' as in ``free speech,'' not as in
> ``free beer.'' (The Free Software Definition)

Tuttavia rimane il fatto che hai detto "software libero da licenza", il che e'
sicuramente sbagliato (a parte il fatto che non esiste la GLGPL, casomai la
LGPL, ma ammettiamo che sia un errore di battitura). Puoi esprimere il
concetto di cui sopra in una frase dando una definizione decisamente meno
fuorviante (e decisamente scorretta) per chi ti legge.


ciao

-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
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