[Discussioni] La memoria presentata da Suse all'audizione al Senato
Marco Ermini
markoer a firenze.linux.it
Gio 4 Lug 2002 17:46:22 CEST
On Thu, 04 Jul 2002 12:54:15 +0200, andrea.glorioso a binary-only.com wrote:
> me> Anche altre distro forniscono versioni con software
> me> proprietario aggiunto a pagamento e a me pare solo un servizio
> me> in piu'. Quindi queste considerazioni mi paiono, se permetti,
> me> puramente gratuite e strumentali. Che il loro modello di
> me> business si basi sul software libero e' piu' che evidente ed
> me> incontestabile.
>
> Credo dipenda da cosa si intende per "basarsi", e quanto il software
> proprietario sia accessorio rispetto al software libero nell'attivita`
> di un'azienda (non ho idea di quale sia la situazione di SuSE, tu hai
> informazioni in merito?).
Premetto che non sono l'avvocato di SuSE e che loro possono difendersi da
soli, inoltre non e' certo la mia distro preferita anche se l'ho usata
estensivamente in un recente passato. Faro' solo alcune considerazioni
personali e soggettive.
Direi che uno dovrebbe basarsi su cio' che si puo' vedere e su cio' che loro
affermano: non vedo alternative. Distribuiscono Linux, ed io ho usato SuSE per
un sacco di tempo senza dover utilizzare pure programmi commerciali (usavo
StarOffice perche' non c'era OpenOffice...). Dal momento che c'e' OpenOffice
non serve piu' StarOffice, ma se non ci sono alternative?
Chi ha vissuto i primi tempi della diffusione di Linux sa benissimo che la
mancanza di certi tipi di software e' stata a lungo un grosso ostacolo alla
diffusione di Linux. Se non ci sono alternative libere a vmware, che problema
c'e' nel fornire la possibilita' di acquistarlo?
Secondo me in certi tipi di discorsi c'e' molta ipocrisia. Se uno vuole usare
solo software libero non vedo come SuSE te lo impedisca, allo stesso modo se
uno vuole usare software commerciali. A me per esempio sono sempre stati sulle
p***e certi atteggiamenti opposti: per esempio, anche se parlo contro la mia
distro preferita, mi e' sempre rimasto sullo stomaco che la RedHat non abbia
mai distribuito MySQL a vantaggio di PostgreSQL (ricordo che fino a poco tempo
fa PostgreSQL faceva *decisamente* piu' schifo di MySQL) solo per privilegiare
una licenza "completamente" libera (adesso che la cosa e' piu' chiara, per
inciso, RedHat distribuisce anche MySQL): questo si traduceva unicamente nel
fatto che io dovevo scomodarmi a scaricarlo da Internet, ma di sicuro la loro
presa di posizione "idealistica" non si traduce in null'altro che scomodita',
di certo non cambia le mie preferenze tecniche.
L'approccio di SuSE e' sempre stato "fornire tutto": ricordo che era
distribuita in sei CD quando la RedHat era ancora in uno solo (piu' uno di
Powertools, certo certo) ed e' stata la prima a fornire la distro in DVD. A me
piace il fatto che ti diano tutto e che tu possa scegliere e non mi sembra il
caso di ricamarci le solite considerazioni da GNUlebano: se ti vendono una
licenza di vmware o di Applixware ci prenderanno di sicuro una percentuale, ma
non credo siano grossi margini rispetto a quanto reinvestono *a fondo perduto*
in tecnologie open come KDE, kernel, Linux su S/390 e molte altre - cosa che
Caldera non mi risulti faccia cosi' tanto.
Ed in ogni caso, anche se fossero 100 volte peggio di Caldera, non vedo
proprio di cosa scandalizzarsi. Il mercato del free software deve essere
aperto, persino a soggetti molto piu' "ibridi" (od "opportunisti" come dir si
voglia) di Caldera. Finche' non vengono violate licenze, ciascun soggetto ha
diritto a stare nella competizione come piu' gli pare, se gli pare
considerando come valore di base il software libero e come valore aggiunto il
software proprietario o persino viceversa (ricordo una versione di RedHat 6.2
"ottimizzata per Oracle", che poi vuol dire qualche aggiustamento al kernel e
l'accesso raw al filesystem, costare oltre 2000 dollari...): saranno il
pubblico e gli utenti a decidere, e comunque fino ad adesso tutto questo ha
portato soltanto ad una maggiore diffusione ed alla creazione di software
liberi.
Oppure, ci si riempie la bocca di "mercato aperto" per poi ricadere nei soliti
discorsi da GNUlebani?
meditate, gente
--
Marco Ermini
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