[Discussioni] La memoria presentata da Suse all'audizione al Senato

Francesco Potorti` pot a softwarelibero.it
Mer 10 Lug 2002 10:38:31 CEST


Francesco Potortì
   > L'associazione di cui faccio parte è costituita da persone che ritengono
   > che la libertà del software sia un valore in sé (e questo è un punto di
   > vista ideologico).

Marco Ermini:   
   Mah, forse non e' molto chiaro cosa significa "ideologico". Se le persone
   ritengono una cosa importante solo perche' lo ha detto qualcuno le cui parole
   si accettano acriticamente, se queste parole si propagandano come valide di
   per se' senza ritenere utile argomentarle, allora si parla di "ideologia", che
   e' poi una secolarizzazione di "religione".

Per quanto ne so io, quello che hai descritto è il significato deleterio
di ideologia, quello che è attualmente di moda sui giornali (viviamo in
un'epoca in cui il cinismo fa molto figo).  Si può simmetricamente dare
una definizione positiva.  Io di solito, quando ne sono capace, cerco di
usare il significato neutro di una parola.

Per quanto ne so "ideologico" è il contrario di "pragmatico", cioè non
ha in sé un significato positivo o negativo, ma indica un modello di
pensiero che tende a modellare le proprie azioni principalmente secondo
un'idea astratta, piuttosto che principalmente verso un risultato
concreto.

Dove, di nuovo, a concreto ed astratto non voglio dare alcuna
connotazione positiva o negativa, ma usarli per indicare rispettivamente
una cosa che si tocca e una cosa che si pensa.  Di nuovo, viviamo in
un'epoca in cui il concreto è più figo dell'astratto, per cui spesso
giornalisticamente alle due parole viene automaticamente associata una
connotazione rispettivamente positiva e negativa.
   
   Ma se c'e' un minimo di riflessione personale non credo che si possa parlare
   di "scelte ideologiche". Attenzione ad utilizzare questo termine perche' e'
   fortemente negativo e non rende certo onore a chi se ne fregia. 

Ha assunto una connotazione particolarmente negativa in seguito alle
vicende politiche del novecento, quando le ideologie politiche in
Europa, ma anche in Asia, condussero masse enormi di persone allo
sterminio in guerra o in pace in tempi brevissimi e impressionanti.  Ma
di per sé non è negativa, come non è negativa la locuzione "campo di
concentramento".  Il fatto che in Germania sessant'anni fa i tedeschi
sotto Hitler chiamarono tali i campi di sterminio per non spaventare chi
ci mandavano non significa che il termine sia di per sé necessariamente
negativo.



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