Organizzazione del lavoro ( was R: [Discussioni] La memoria presentata da Suse all'audizione al Senato)
Roberto Galoppini
galoppini a acmesolutions.it
Gio 11 Lug 2002 18:47:30 CEST
-----Messaggio originale-----
Da: discussioni-admin a softwarelibero.it
[mailto:discussioni-admin a softwarelibero.it]Per conto di Marco Ermini
Inviato: martedì 9 luglio 2002 22.17
A: discussioni a softwarelibero.it
Oggetto: Re: [Discussioni] La memoria presentata da Suse all'audizione
al Senato
On Tue, 09 Jul 2002 13:56:16 +0200, Francesco Potorti`
<pot a softwarelibero.it>
wrote:
<snip>
> Io trovo anche discutibile il fatto che il software libero sia per sua
> natura tecnicamente migliore. Ho letto e ragionato sul saggio di Eric
> Raymond, e benché lo trovi interessantissimo, mi sembra solo un pezzetto
> del quadro complessivo, e il resto non saprei disegnarlo.
Ermini rispose:
!Il saggio di Raymond ha IMHO dei limiti sia dal lati tecnico, sia dal punto
di
!vista della costruzione stessa del suo ragionamento. fetchmail e' il
!prolegomena di Raymond, e quindi egli parte (appunto "ideologicamente") dal
!resupposto che il modello di sviluppo del software libero sia migliore, e
poi
!fa un ragionamento circolare per dimostrare le premesse da cui era partito.
In
!realta' IMHO ignora volutamente il processo di sviluppo di un software che
!abbia una complessita' anche superiore a fetchmail o al massimo al kernel
di
!Linux, evitando quindi di affrontare le tematiche dell'organizzazione del
!lavoro in un grande progetto software: se le affrontasse, troverebbe che il
!modello dell'anarchia dello sviluppo Open Source e' semplicemente
!insufficiente e/o inapplicabile per molti progetti software (praticamente
!tutti quelli che hanno dei costraint commerciali, quindi una gran parte del
!mondo dello sviluppo software). Questo e' sicuramente un bel "pezzetto" che
!lui non affronta - ma ci sarebbe molto altro da dire.
L'anarchia come modello di sviluppo è puramente ideale (da idea), ma in
pratica non esiste nei reali progetti di software libero, come è ideale
ritenere che il software realizzato da un'azienda sia sotto controllo solo
perché dietro c'è un'organizzazione: la pretesa che una struttura di
progetto si traduca in un prodotto finale (?) ben fatto è demagogica, e come
se non bastasse le persone che vi partecipano cambiano azienda, lavoro e
modo di lavorare, quindi se allarghiamo l'orizzonte al dopo rilascio di un
"prodotto" software la prospettiva cambia.
Rob Galop
PS il link http://firstmonday.org/issues/issue7_6/krishnamurthy/ inviato in
lista, se non ricordo male, dimostra quanta poca anarchia esista in natura.
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