Organizzazione del lavoro ( was R: [Discussioni] La memoria presentata da Suse all'audizione al Senato)

Silvano Sartore silvano a kweb.it
Ven 12 Lug 2002 12:59:17 CEST


On Thu, Jul 11, 2002 at 06:47:30PM +0200, Roberto Galoppini wrote:
[snip]
> 
> Ermini rispose:
> 
> il
> !modello dell'anarchia dello sviluppo Open Source e' semplicemente
> !insufficiente e/o inapplicabile per molti progetti software (praticamente
> !tutti quelli che hanno dei costraint commerciali, quindi una gran parte del
> !mondo dello sviluppo software). Questo e' sicuramente un bel "pezzetto" che
> !lui non affronta - ma ci sarebbe molto altro da dire.

Tanta sicurezza nell'affermare che un determinato modello di relazioni
sociali non sia applicabile in un processo di produzione andrebbe
supportata da una seria ricerca sociologica sull'organizzazione del
lavoro e da un periodo di osservazione delle realta' che, con un simile
modello, riescono ad ottenere risultati anche nel campo del
software con i cosidetti "constraint commerciali".
Non credo che esista nulla del genere e inoltre non mi sembra che
neanche gli altri modelli di organizzazione abbiano dato sempre
risultati positivi.
Da parte nostra da un paio d'anni proviamo a utilizzare un modello del
genere e il nostro tasso di crescita sembra indicare che il mercato,
fortunatamente, non la pensa cosi', o quantomeno, non ha di questi
pregiudizi.

> 
> L'anarchia come modello di sviluppo è puramente ideale (da idea), ma in
> pratica non esiste nei reali progetti di software libero, come è ideale
> ritenere che il software realizzato da un'azienda sia sotto controllo solo
> perché dietro c'è un'organizzazione: la pretesa che una struttura di
> progetto si traduca in un prodotto finale (?) ben fatto è demagogica, e come
> se non bastasse le persone che vi partecipano cambiano azienda, lavoro e
> modo di lavorare, quindi se allarghiamo l'orizzonte al dopo rilascio di un
> "prodotto" software la prospettiva cambia.

Aggiungerei anche che una dose piu' o meno importante di "anarchia"
nelle relazioni umane all'interno delle aziende e' sempre esistita ed
esistera' sempre. L'organizzazione del lavoro non puo' prescindere
dall'esistenza di un sistema di norme non scritte e non codificate che
regola i rapporti tra i lavoratori e che, a mio avviso, proprio perche'
non codificato, si puo' definire di natura anarchica.
Secondo me non esistono sistemi di relazione "puri", completamente
anarchici o completamente normati.
Preferisco pensare in termini di struttura piramidale o struttura
orizzontale.

-- 

Silvano Sartore
<!> kaleidos.turin.italy

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