R: Organizzazione del lavoro ( was R: [Discussioni] La memoria presentata da Suse all'audizione al Senato)

Roberto Galoppini galoppini a acmesolutions.it
Mer 17 Lug 2002 16:51:21 CEST


Silvano,

il tuo intervento mi interessa molto, due domande sul modello che avete
implementato:

- Il compenso è proporzionale alle ore lavorate (effettive) o a quelle
stimate nella valutazione dell'effort per il task?
O avete considerato che un'ora di una persona abbia un valore "standard" in
quanto sottratta al tempo individuale?
- In caso di contention tra due o più responsabili di attività sull'utilizzo
di una determinata "risorsa", è la persona a scegliere o se ne discute in
assemblea, valutando le diverse opportunità?

Se poi hai altri dettagli o cose che ritieni particolari inoltrale.

Rob Galop

-----Messaggio originale-----
Da: discussioni-admin a softwarelibero.it
[mailto:discussioni-admin a softwarelibero.it]Per conto di Silvano Sartore
Inviato: venerdì 12 luglio 2002 14.27
A: discussioni a softwarelibero.it
Oggetto: Re: Organizzazione del lavoro ( was R: [Discussioni] La memoria
presentata da Suse all'audizione al Senato)


On Fri, Jul 12, 2002 at 01:56:12PM +0200, Francesco Potorti` wrote:
> Marco Ermini:
>    > modello dell'anarchia dello sviluppo Open Source e' semplicemente
>    > insufficiente e/o inapplicabile per molti progetti software
(praticamente
> Silvano Sartore:
>    Da parte nostra da un paio d'anni proviamo a utilizzare un modello del
>    genere
>
> Utilizzate un modello tendenzialmente anarchico (tipo bazar) per
> software commerciale?

Abbiamo scelto una struttura aziendale che fosse orizzontale e che
garantisse l'individualita' di ciascuno di noi anche nel rapporto con il
cliente.
Cosi' ci siamo costituiti in cooperativa mista, formata da liberi
professionisti.
Il cliente gestisce il rapporto con il singolo professionista il quale
ovviamente risponde in toto del suo operato.
Ma, allo stesso tempo, il rapporto commerciale, e quindi legale, è con la
societa' la
quale puo' sobbarcarsi responsabilita' che il singolo individuo non
potrebbe sostenere.
Ogni progetto software che viene intrapreso, e' responsabilita' del
socio che lo ha attivato e lo ha progettato (anche solo
commercialmente).
Sara' poi lui, in piena autonomia, a decidere chi e come fara' parte del
progetto, fossero anche altri soci della cooperativa.
In questo senso la societa' ha una struttura anarchica, nessuno puo'
decidere per gli altri.
Ciascuno di noi riceve un compenso proporzionale all'importo delle
ore di lavoro realizzate personalmente che vengono fatturate
al cliente finale.
Il plusvalore viene speso dalla societa' secondo le volonta'
dell'assemblea dei soci che è l'unico organo deliberante.
Ogni testa, un voto.
Infatti non esiste consiglio di amministrazione. :-)

--

Silvano Sartore
<!> kaleidos.turin.italy

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"Work for something because it is good,
   not just because it stands a chance to succeed." -  Vaclav Havel




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