[Discussioni] distribuzione libera e sviluppo aperto presentata da Suse all'audizione al Senato)

Simone Piccardi piccardi a firenze.linux.it
Gio 25 Lug 2002 19:51:27 CEST


On Thu, 2002-07-25 at 19:19, joh.-ndo wrote:
> nn ho capito l'esempio. nel senso, se faccio una GPL do il codice
> automaticamente, mi pare, cosi' come il diritto di modifica e vendita
> del prodotto sia nn modificato che modificato...
Beh, solo a chi lo vendi. Non sei certo vincolato a dare l'accesso a
chiunque. Certo se un concorrente lo compra lo devi dare anche a lui.

> 
> nelle mie previsioni gia' ci sono dei forum, liste e faq di
> consultazione, aggiornamento, sviluppo eccetera, e nn pensavo di farle
> chiuse...
Beh, l'idea con la GPL e` che sono questi i servizi che si pagano (che
in genere ad una ditta servono molto piu` del CD che gli puoi lasciare).
Non ti dico che funzioni sempre e comunque, ma se ci pensi bene ha suo
senso.

> Per tornare ai miei post, il dubbio che mi pongo e': ma DA CHI verra'
> comprato il software, da me o dai miei concorrenti? Se io ho la foza
> commerciale di un criceto e nella mia regione ci sono 10 ditte con la
> forza commerciale di un toro, non rischio, mettendo fuori il soft GPL,
> che loro conquistino il mercato e io un bel fico secco? Chi mai potrebbe
> comprare da me, scusa, se non sono in grado per carenze di personale o
> mancanza di fondi o di commerciali, quando sono presenti altre ditte che
> ste cose le hanno e oltretutto migliorano il mio prodotto?
> 
Ovviamente si. Dovrebbero distribuire un software che comunque porte il
tuo nome, ma potrebbero senz'altro farlo. Le ragioni per comprare da te
ovviamente ci sono, se sei l'autore ovviamente sei quello che conosce
meglio il software e quindi puo`dargli la migliore assistenza. Ed
inoltre non e` cosi` facile cambiare modello di lavoro (lavorare con il
software libero e` molto diverso). 

> Non sarebbe + sensato rimanere per un po l'unico a venderlo, in modo da
> evitare di finire nella mrd e trasformare in GPL quando la paternita' (e
> nn il diritto intellettuale) e dunque il sito d'origine e i servizi
> d'origine sono diciamo molto frequentati? aspettare dunque un momento in
> cuio posso fare concorrenza anche io agli altri, e non solo subirla? 
Dipende da quanto e` alto il rischio di appropriazione. Quella che
proponi e` una condotta che se ricordo bene e` gia` stata usata da
Aladdin per ghostscript, le versioni vecchie andavano in GPL (adesso
credo che sviluppata indipendentemente una versione GNU). 

Tieni conto pero` che cosi` facendo non potresti usufruire di eventuali
migliormenti che una altra ditta *non* tua concorrente (perche' magari
opera in un'altra regione) potrebbe apportare. 

Personalmente, ma e` una impressione assolutamente personale, non vedo
come tanto facile il cambiamento di mentalita` che ci vuole per passare
da un modello proprietario ad uno basato sul software libero. 

La ditta tua concorrente dovrebbe buttare il suo prodotto attuale (che
presumo abbia, se e` sul mercato) per passare al tuo, investire per
sviluppare un prodotto che comunque dovrebbe sottostare alla stessa
licenza (e quindi poter essere riutilizzato anch'esso da altri), e su
questo avrebbe ovviamente le stesse remore che hai tu ... beh, come tu
stesso dimostri non e` una cosa cosi` facile.

Ciao
-- 
As.| Simone Piccardi - JabberID: simone a jabber.linux.it 
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