[Discussioni] distribuzione libera e sviluppo aperto presentata da Suse all'audizione al Senato)
Marco Ermini
markoer a firenze.linux.it
Sab 27 Lug 2002 02:18:19 CEST
On 26 Jul 2002 09:10:24 +0200, Simo Sorce <simo.sorce a xsec.it> wrote:
[...]
> Ma credi veramente che il problema non sussista con software
> proprietario?
> Che forsa commerciale credi di avere con 3 dipendenti? Nulla!
> Con una licenza libera però hai un maggiore ritorno pubblicitario di
> solito (tam tam degli utenti).
Oltre ad avere una maggiore protezione proprio dagli scippi.
Concorco con quanto dice Simo: il pesce piccolo e' comunque piu' vulnerabile.
In questo caso, e' proprio il fatto di avere una licenza libera a darti un
minimo di protezione, o almeno l'idea. Visto che e' chiaro a tutto il mondo
che un certo software lo hai fatto tu, se qualcuno te lo "scippa" lo scippo in
se' diventa piu' evidente per il fatto stesso che il tuo codice era rilasciato
"pubblicamente" (anche se in un "circolo chiuso"). Diventa insomma
auto-evidente quello che e' il *tuo* lavoro.
[...]
> Secondo me stai sbagliando a valutare una cosa fondamentale:
> la licenza non cambia di una virgola ne le tue capacità di marketing ne
> quelle di sviluppare più di un concorrente grosso. Se temi
> "scorrettezze" una licenza non le mitigherà poi molto.
>
> E poi se un utente deve fare personalizzazioni o altro, di preferenza
> secondo te a chi si rivolgerà? A chi a creato il programma oad una
> azienda che lo ha solo adottato? In ogni caso se siete in 3 hai comunque
> poco da preoccuparti non avresti comunque la forza di soddisfare molte
> richieste quindi impedire che altri lo facciano non può che tagliare
> fuori un certo numero di utenti che senza modifiche dovranno rinunciare
> al tuo programma.
Tutto questo e' molto corretto. Sono d'accordo al 100%.
Tuttavia - problema! - non va incontro a quello che vuole fare joh.-ndo.
Magari a volte rischiamo di mettere dei principi astratti davanti alle persone
ed alle loro esigenze ed idee: questo bisogna evitarlo.
joh.-ndo vuole fare un discorso di "produzione e distribuzione etica del
software" (mi scusera' di aver violentato la sue idea con una definizione che
mi sono inventato adesso...). Ha chiesto se la GPL puo' essere adatta, ha
detto che passi sta facendo, ha ammesso di essere all'inizio e di non avere
tutto chiaro.... insomma, saltargli addosso per volergli appiccicare per forza
sempre la stessa etichetta, che magari gli va "stretta", non e' un ottimo
atteggiamento costruttivo IMHVO (non mi riferisco a te Simo). Tanto piu' che
poi concludi:
> A proposito di GPL e clausole aggiuntive:
> la GPL è una licenza che tu puoi adottare e quindi inte oria puoi
> aggiungere tutte le clausole che ti pare ma se la cambi non è più la GPL
> ma diventa la joh.-ndo license, Inoltre la GPL è stata studiata nei
> dettagli da legali ed è molto solida, introddurre clausole a caso non
> può che incasinare il tutto rendendole contraddittorie e quindi invalide
> o peggio.
...questo a sostegno del fatto che la GPL probabilmente non va bene (non e'
sufficiente quindi non e' adatta) per joh.-ndo.
ciao
--
Marco Ermini
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