[Discussioni] Opensource nelle Pubbliche amministrazioni? non conviene!

Simo Sorce simo.sorce a xsec.it
Lun 3 Giu 2002 19:16:04 CEST


On Mon, 2002-06-03 at 18:54, Lindo Nepi wrote:
> colui che parla e' un tale 
> carlo iatorno (resp enterprise marketing d microsoft italia)

Beh d'altra parte si chiede sempre all'oste se e' buono il suo vino no?
:-/

> il quale  alla domanda:
> 
> <<anche nella P.A: e' in agguato l'opensource ,software sviluppato e
> diffuso gratis,che alcuni enti locali vogliono adottare 
> e alcuni parlamentari vorrebbero rendere obbligatorio,e' una minaccia al
> fatturato da pubblica amministrazione di microsoft?>> 

Cominciamo con il fud:

1. la legge parla di software libero non di opensource e in questo caso
c'e' differenza anche perche' il termine opensource ormai non coincide
piu' a sufficienza con il software libero e indentifica piu' un metodo
di produzione che un concetto etico.

2. Gratis?? Io se un comune mi commissiona la realizzazione di un
programma libero, mica glielo faccio a gratis. Mi facci opagare e lo
rilascio sotto GPL se possibile.

> risponde :
> 
> << la licenza opensource non si paga ma la manutenzione ,
> installazione e supporto sono molto cari.cio' che pesa e' il costo 
> totale di mantenimento che per il software proprietario e' molto piu' basso>>

Fud 3: Vero e Falso.
Dipende tutto da quello che si deve fare e come lo si vuole fare.
Il costo di manutenzione puo' essere piu' alto o piu' basso, ma non e'
questo il punto della legge, ridurre i costi (Fud 4), che ha invece
l'obiettivo di garantire i cittadini.
Se anche la manutenzione dovesse costare di piu' sarebbero comunque:
posti di lavoro italiani in piu' e fatturato italiano in piu' e quindi
un beneficio per la nostra economia.

> che ne dite? a me gia' quando il giornalista dice "gli enti locali vogliono
>  adottare" gia' viene voglia di replicare che gia' gli enti locali
> lo adottano da tempo (es:varie reti civiche,tanto per dirne una!) 
> le parole del tipo di MS non le commento per niente

Che e' il solito pezzo comprato dai soliti noti.
Nessun giornalista degno di questo nome va a chiedere all'oste se il
vino e' buono e non chiede neanche ad un cliente se e' vero. Insomma
manca il contraddittorio, l'altra parte.

> sarebbe interessante secondo me rispondere ,in modo garbato a questa 
> affermazione del tipo in questione, no?
> magari scrivendo al giornale in questione...

Se hai tempo fallo, quasta tecnica ha gia' mostrato di essere efficace,
l'unica cosa sii garbato, non accusare, che spesso i giornalilsti
semplicemente non conoscono bene la materia e vanno soilo educati.


Simo.


-- 
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