R: [Discussioni] Opensource nelle Pubbliche amministrazioni? nonconviene!

Marco Ermini markoer a firenze.linux.it
Lun 17 Giu 2002 05:56:51 CEST


On 05 Jun 2002 17:19:48 +0200, Stefano Maffulli <stef a zoomata.com> wrote:

> On Wed, 2002-06-05 at 16:46, Roberto Galoppini wrote:
> > Da dove nasce la consapevolezza che il controllo sul termine Open Source
> > non esista pių?
> > Io non ho questa percezione, ma forse non conosco qualcosa ..
> 
> Semplicemente la consapevolezza nasce dal fatto che il termine Open
> Source, al di fuori del circolo di esr, John Hall, Tim O'Reilly e
> pochissimi altri, non č strettamente legato alla Open Source Definition.
> Ho sentito troppe persone usare il termine Open Source per definire: la
> ricetta di una bevanda, il testo di una canzone, una partitura musicale,
> una sequenza di dna, un processo di sviluppo del software... 
> Insomma, si usa Open Source per qualsiasi cosa sia di libero accesso,
> fruizione, distribuzione... 

Anche Al Gore scrisse che il suo sito era "open source" perche' tutti ci
potevano scrivere qualcosa. Questo non vuol dire che non esista una
"interpretazione" corretta ed originale.

Ammesso e non concesso che si sia "perso il controllo" su un termine, il
controllo sul termine "free" non ce l'ha certo la FSF, quindi non vedo quale
problema ci sia.

E d'altro canto, siamo sicuri che "avere il controllo" su un termine sia
sempre e necessariamente un bene, e il fatto che sia usato molto (anche
talvolta a sproposito) sia un male? suggerisco di liberarsi dagli stereotipi e
di abbracciare una concezione meno "purista" di come si sviluppano certi
processi - uno studio approfondito della storia umana puo' aiutare


ciao

-- 
Marco Ermini
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Never attribute to malice that which is adequately explained
by stupidity. (a sig from Slashdot postings)



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