[Discussioni] Licenze libere proprietarie

Simo Sorce simo.sorce a tiscalinet.it
Dom 17 Mar 2002 11:14:37 CET


On Sun, 2002-03-17 at 09:17, Gianluca Turconi wrote:
> Ciao,
> 
> Ho postato questo messaggio  con un soggetto che pare così contraddittorio, 
> perché mi interessava conoscere le reazione dei membri della lista di 
> fronte al proliferare di questa tipologia di licenze.
> 
> Mi spiego meglio.
> 
> Per Licenze libere proprietarie intendo quelle licenze che pur provenendo 
> da aziende o gruppi di aziende (Es. Sun, HP, IBM, AOL/Netscape, ...) per 
> definizione "commerciali", pretendono di porsi al fianco delle licenze 
> tradizionalmente presenti nell'abito free software/open source.
> 
> Mi piacerebbe conoscere:
> 
> a) Quale reazione provate "a pelle" al solo annuncio di una nuova licenza 
> "libera" da parte di una grande azienda, indipendentemente dal contenuto
> 

Generalmente sono combattuto tra il pensare che sia frutto
dell'inesperienza nel settore e della volonta' di non essere poi cosi'
libere.
Di licenze libere ce ne sono molte gia' affermate, sia copyleft che non
copyleft, quindi generalmente nuove licenze sono inutili e dannose
perche' provocano confusione e perdita di tempo in chi deve ogni volta
analizzarle e valutarle da capo.

> e
> 
> b) cosa, invece,  vi aspettate oggettivamente e realisticamente di trovare 
> al suo interno, nel bene e nel male.

Mah, non mi aspetto niente in particolare, e' sempre il caso di
leggerle, molte grosse aziende utilizzano licenze libere 'classiche' e
licenze ad hoc, e genralmente il risultato dipende tanto dal commitment
del management quanto dalla comprensione che hanno i loro uffici legali
di tutti i risvolti della situazione (e spesso nelle aziende molto
grosse non c'e' una comunicazione adeguata tra i due per progetti che
non siano di primaria importanza, per esempio parte del management di
IBM "non sapeva" che il proprio ufficio legale aveva dato supporto alla
posizione pro-brevetti Europea e si era mostrata interessata e aperta a
sentire le ragioni di chi contrasta i brevetti!)


> A mio parere, è un modo per capire dove finisce l'opportunismo industriale 
> verso il software libero e dove inizia, se esiste, il pregiudizio della 
> Comunità nei confronti delle iniziative più commerciali.

Mah l'opportunismo e' evidente e' inutile negarlo o pensare che quando
lo si riconosce chiaramente ci sia un pregiudizio. Non si puo' credere
neanche lontanamente che il management di grosse e piccole aziende
abbracci una filosofia che sia cosi' rivoluzionaria senza neanche
saperne nulla (o quasi) senza che ne si intravveda un vantaggio diretto
di qualche tipo. Per alcuni puo' essere svincolarsi da
concorrenti/partner scomodi per altri una via nuova per altri ancora una
necessita' data dalla pressione dei clienti. Solo pochi ci si sono
buttati con convizione ""filosofica"".

> Che ne dite, ne discutiamo?

Direi di si! :)


Saluti,
Simo

-- 
Simo Sorce
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