[Discussioni] Panerai non è solo.

Antonio Memo amemo a planet.it
Gio 21 Mar 2002 23:02:05 CET


Alle 21:46, giovedì 21 marzo 2002, munehiro ha scritto:
> On Thu, Mar 21, 2002 at 10:37:32AM +0100, Christopher R. Gabriel wrote:
>
> vorrei fare una puntualizzazione a riguardo.
> Questa tizia scrive su un giornale nominalmente nazionale, in una
> sottosezione cittadina/regionale, a quanto mi e' dato capire. Quindi
> e' prevedibile che, essendo impiegata in questo modo, sia una giornalista.
>
> Ora, questa persona attinge da una sola fonte (non attendibile), non
> effettua controlli per verificare la veridicita' delle informazioni
> acquisite, non e' a conoscenza della vostra presenza a livello cittadino
> (sia come flug, sia come softwarelibero, e dire che non siete proprio
> trasparenti), non si degna di scrivere copyleft in google per vedersi
> questa pagina in prima posizione
>

attenzione l'articolo e' sulle fotocopie illegali non sul software libero. A 
questo l'autrice ha legato il termine copyleft interpretandolo in maniera del 
tutto diversa da quello che significa. Quindi non doveva parlare di copyleft 
e basta.

[...]

>
> e dopo che ha scritto cretinate che la casalinga di voghiera prende
> per buone, dopo che qualcuno le ha fatto notare di aver scritto cazzate,
> _allora_ si preoccupa di invitarvi e stendere un articolo corretto...
>
> io, da non diplomatico quale sono, ed esprimendo mia personalissima
> opinione di lettore della lista, penso che questa persona come prima
> cosa dovrebbe imparare a fare il proprio mestiere, altrimenti una bella
> zappa e' ancora la soluzione migliore.

Le incazzature sono salutari. Inoltre penso che giornalisti e medici siano 
delle specie reiette: non peggiori della media nazionale ma dato il ruolo 
piu' a rischio di far danni.
Pero' dovremmo fare attenzione a non procedere come branco. Cioe', senza che 
sia una scusante per i giornalisti, bisogna essere consapevoli che software 
libero, gpl e copyleft sono argomenti specialistici e non conosciuti. 
Tradotto in pratica: saltare al collo di chi ci tira in ballo impropriamente 
e' il nostro mestiere. Aspettarsi che i giornalisti di loro sponte 1) 
imbastiscano articoli sulle cose che ci stanno a cuore 2) lo facciano con 
vera cognizione mi sembra irrealistico...
E anche lamentarsi del livello del loro lavoro dopo un po' e' inutile.... e' 
un fatto palese.

Dunque perche' non "catechizzarli" e organizzare conferenze stampa a loro 
rivolte (o al pubblico non specialistico in generale)? Vedi per es. il 
riscontro che ha avuto quella sul d.d.l. in senato 
http://www.freego.it/summary.php?show=16.

Pensiamoci.

ciao



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