[Discussioni] E per non fare solo critiche ...

Carlo Strozzi carlos a scriptaworks.com
Gio 9 Maggio 2002 11:03:16 CEST


On Thu, May 09, 2002 at 09:03:55AM +0200, Alessandro Rubini wrote:
> 
> Contesto: Carlo suggerisce che il programma per controllare le firme
> digitali sia distribuito gratuitamente precompilato per win,mac,lin
> (invece che solo win).
> 
(...)
> Se cerchi di rompere un monopolio il tuo approccio e` corretto: far
> vedere a chi pensa che esista un solo OS che non non e` solo uno e`
> sicuramente il primo passo.
> 
> Se vuoi che gli utenti non siano succubi del fornitore e debbano poter
> usufruire di un servizio _nato_come_gratuito_ (in questo caso) come e
> dove vogliono, allora hai toppato.

Personalmente credo che la prima regola di un servizio pubblico debba
essere la non discriminazione.

Sebbene io auspichi che sempre più software venga rilasciato con
licenze libere, realisticamente penso che ci sarà ancora per molto
tempo, e forse per sempre, anche software proprietario, ed in
misura probabilmente maggiore di quello libero, perchè e là che
avviene (o dovrebbe avvenire) la competizione per aggiudicarsi
quote di mercato e profitti. Mi rifaccio anche al tema toccato da Andrea
Monti nel testo che ha circolato anche su diritto a .

Laddove una azienda non voglia rilasciare i sorgenti dei propri
programmi deve poterlo fare, ma in un contesto che garantisca la
libera concorrenza, senza che si possano creare blocchi di monopolio
esclusivo. Questi sono principi di democrazia economica, secondo me
incontrovertibili e perfettamente compresibili per le aziende. Ci sono
ormai diversi esempi di aziende che hanno sostenuto il sw libero nella
loro fase iniziale, ma che poi hanno dovuto piegarsi verso modelli più
vicini al business tradizionale, con evidenti ipocrisie.

La situazione attuale è inaccettabile non tanto perchè non vengono
forniti i sorgenti, quanto perchè non c'è la cognizione della questione
di principio, ovvero che bisogna creare spazi di concorrenza in un
settore di importanza fondamentale che è attualmente monopolizzato. Se
io do i sorgenti all'utente Mac "medio", questi probabilmente non saprà
che farsene, e se vuole usare quel servizio la sua prima reazione sarà
quella di spostarsi su un PC (se ne ha uno) ed usare quello.

Ovvero, se ci fosse più concorrenza sarebbe il produttore del sistema
discriminato a protestare per scelte unilaterali, mentre invece al
momento non c'è nessuna voce oltra la nostra.

Sappiamo bene come il puntare sul rilascio dei sorgenti non basta.
I termini di copyright o (speriamo di no) di brevetto del sw proprietario
sono spesso fatti apposta per alzare ulteriormente le barriere attuali,
ma non sto certo a spiegarle a te queste cose :-)

Chiedere che il legislatore spinga in direzione del sw libero è
auspicabile, ma non credo che questo verrà mai fatto a discapito di
quello proprietario, sia perchè molte aziende non sarebbero d'accordo,
e sia perchè bisogna dimostrare che la strada del sw libero sia
realistica in *tutti* gli ambiti. Il problema più urgente, imo, è che
vi sia una presa di coscienza che occorre "democratizzare" questo
settore strategico, non solo perchè le alternative a windows ci sono,
*ma perchè anche se non ve ne fossero bisogna creare condizioni tali
da renderle possibili*. E queste condizioni devono essere condivise
anche dalle aziende, non solo dalle organizzazioni per i diritti civili.
Perchè il settore dell'informatizzazione di massa è attualmente lasciato
a sè stesso, in balia del feudatario più forte.

Poi possiamo discutere di sw libero o di altri modelli volti ad ottenere
più pluralismo, ma senza alcune premesse di principio è tutto più difficile.

A riprova di quanto sto dicendo, leggendo le vicende del processo
antitrust contro M$ (ammesso che siano correttamente riportate),
emerge un palese disorientamento del legislatore, che sembra non avere
in testa linee-guida chiare e si va ad impantanare in situazioni
ridicole, che non possono che agevolare M$:
http://punto-informatico.it/p.asp?i=40063

Anche la questione spesso posta da M$ riguardo all'ipotetico danno
che gli utenti riceverebbero da una eventuale diversificazione di
piattaforme, sarebbe facilmente opponibile in un contesto sostenuto da
chiari principi, volti ad impedire tattiche "predatorie" nei confronti
dell'interoperabilità.

Non commento le altre tue obiezioni (crittografia, ecc.), con le quali
sono d'accordo, a parte questa:

> Sono d'accordo che il monopolio e` un problema, ma se ti fermi li` sei
> fregato. Ottenuto quello non puoi piu` metterti a dire "eh no, non basta,
> adesso serve qualcosa di piu`".

Se il mercato non fosse bloccato avremmo molti più alleati, ma per
averli bisogna parlare anche la loro lingua. Quindi ribadisco quanto ho
già detto più sopra, ovvero che sarebbe più realistico puntare ad un
modello che preveda anche il sw proprietario, e non che lo escluda come
"un male". Sempre imo. Sono disposto ad espandere il concetto, magari
off-list, per non annoiare nessuno.

ciao,
carlo
-- 
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