[Discussioni] Sull'articolo di Andrea Monti ed altri demoni

Francesco Potorti` pot a softwarelibero.it
Ven 17 Maggio 2002 09:27:01 CEST


   > Questo vincolo è evidentemente molto più forte di quello della
   > preferenza di programmi liberi, perché è un obbligo.  E tuttavia
   > riguarda solo i programmi che trattano dati personali, che suppongo
   > proprio siano una piccola minoranza del valore totale dei programmi
   > usati dalla P.A.
   > 
   > Per cui direi che chi attacca la legge basando tutto il suo attacco su
   > questo particolare punto, di piccola rilevanza economica, lo fa con
   > secondi fini.
   
   Beh, però se mi rispondi così, un minimo, ma proprio minimo di ragione
   la dai a lui. 

Mica solo un minimo.  Ce ne ha sì, di ragioni.  Per avere speranza di
portare avanti delle idee bisogna conoscere le ragioni degli altri, non
far finta che abbiano sempre torto.  Poi portare le proprie ragioni e
far vedere che sono più forti (non le uniche, ma le migliori).
   
   Questo perchè si è "attaccato" al lato server:
   """""" Inoltre io sto parlando di dove vengono memorizzati i dati, non
   dei client che li consultano. """"""""" (P. Tassone).
   in questo caso, se come dici tu obbligatoriamente senza alternative si
   dovesse utilizzare software a sorgente aperto potrebbe essere
   impossibile trattare dati personali. 

Bé, su questa impossibilità dubito fortemente.  Stai tranquillo che se
la P.A. fa un grosso appalto per la gestione dei dati sensibili ci
saranno fior di ditte a farsi avanti.  Ma non è solo questo il punto.

Già ora, (io conosco per certo il caso del Ministero della Giustizia) le
amministrazioni pubbliche che ordinano del software su commissione
vogliono il sorgente, con tutti i diritti sopra.  È prassi comune,
probabilmente non universale, ma diffusa, non c'è niente di strano.
Questa legge dice che questa prassi diventa un obbligo, e che i
cittadini hanno il diritto di vedere questi sorgenti.  Non è certo una
rivoluzione rispetto allo stato attuale.



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