[Discussioni]Licenze Ransom
Alessandro Rubini
rubini a gnu.org
Lun 25 Nov 2002 01:25:04 CET
> Ma l'obiezione che molto spesso ci fanno ("E i soldi dove li trovate?")
> ci coglie col fianco scoperto.
A te :)
Se fossimo scoperti su questo punto staremmo tutti solo perdendo
tempo, ma non lo siamo. Chi e` interessato e` invitato ad iscriversi
alla lista FSB (si vedano i link su www.linux.it/GNU/link.shtml ).
Il punto focale e` che:
IL SOFTWARE E` UN SERVIZIO
(ringrazio Stefano Maffulli per avermi illuminato giovedi` scorso,
rispondendo cosi` brevemente e limpidamente ad un rappresentante di
SCO che criticava il nostro modello).
Personalmente non mi sento scoperto sulla sostenibilita` economica, lo
sa chi mi ha sentito al linux day di bolzano, dove ho sforato il mio
tempo assegnato del 20% ma avrei potuto continuare un paio d'ore o piu`
[siete avvertiti, non invitatemi...]
Una versione precedente dell'intervento e` su
http://www.softwarelibero.it/documentazione/online/rubini13062002/imprese1.html
(anche ps e sorgente mgp da .../documentazione/ ), quello aggiornato
lo mettero` fuori a breve da qualche parte.
[puntatori ad altri interventi in tema sono bene accetti]
> Mi pare sia chiaro che bisogna distinguere due casi:
> 1) scrittura di software nuovo;
> 2) miglioramenti e correzioni di software esistente.
A me non pare chiaro. Sono due servizi diversi, ma sempre
servizi. Qual'e` secondo te la chiara differenza?
> L'optimum sarebbe di arrivare a stilare delle linee guida su come
> conciliare in modo ottimale le necessitá di uno sviluppo commerciale con
> le esigenze del software libero.
Ci sono vari modelli commerciali, e varie proposte di altri da
verificare in pratica (come il software in ostaggio che citavi).
L'argomento e` pesantino e in evoluzione: piu` che linee guida direi
suggerimenti. Mi sembra di capire che ti offri volontario...
In ogni caso la strada perdente e` considerare il software un
prodotto. Se si usano licenze libere non esiste la tassa sulla copia
e quindi non esiste il modello commerciale "alto margine e cliente
legato". Cercare di far combaciare questo modello economico con un
modello di licenza che valorizza i diritti dell'utente non puo`
funzionare.
E sicuramente non ha _alcun_ interesse la sostenibilita` economica del
software proprietario in ambiente GNU/Linux; peccato che la maggior
parte degli interventi delle aziende ai vari eventi siano di questo
tipo.
Non interessa perche` e` la solita solfa: licenze restrittive e
clienti legati: "ovviamente non possiamo supportare tutte le
distribuzioni, chi ha debian deve cambiare lui", "i nostri clienti
vogliono tutto gratis e dobbiamo educarli", "capite, noi non siamo
mica il kernel dobbiamo controllare la nostra proprieta`
intellettuale", ...
Queste ditte sono nella piena legalita`, ma non vanno appoggiate
perche` ci fanno piu` male che bene (chi segue discussioni a fsfeurope
ha visto come in bulgaria viene pesantemente attaccato "linux" proprio
in base a situazioni di questo tipo).
/alessandro
--
Alessandro Rubini, free software specialist.
Device drivers, embedded systems, courses.
http://ar.linux.it/
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