[Discussioni] Microsoft e lo shared source.

Adriano Sponzilli adriano.sponzilli a virgilio.it
Lun 14 Ott 2002 01:33:05 CEST


Il dom, 2002-10-13 alle 14:45, Leandro Noferini ha scritto:

> Potremmo battezzare questa campagna "Fatti invitare a pranzo da
> Microsoft". Come socio di Assoli mi faccio troppe illusioni se comincio
> a non mangiare da adesso?

Un mesetto di digiuno può essere utile. Gira voce che in casa M$ offrano
caviale e champagne! ;-)


Un'altra osservazione.
Il cambio di strategia in casa M$ è da un lato interessante, dall'altro
preoccupante.

Interessante perché è la definitiva consacrazione del fatto che
determinati concetti portati avanti dal movimento del s.l. cominciano ad
essere consegnati alla coscienza comune, al punto che persino l'azienda
in assoluto più lontana da noi li riconosce.
L'idea che l'utente abbia diritto a porter controllare quello che fanno
i programmi che usa e che sia quindi un dovere di chi distribuisce un
programma rinunciare a trincerarsi dietro la segreteazza del sorgente,
sembra che stia finalmente passando a tutti i livelli.
Bisognerà poi attendere che M$ scopra tutte le carte e leggere il testo
della licenza di shared source, ma mi sembra di capire che potrebbe
anche essere garantito un diritto analogo alla libertà 1 del software
libero: la possibilità di adattare alle proprie esigenze i programmi che
si usino legittimamente. E' un altro fondamentale diritto dell'utente
che sembra sia trovando riconoscimento.

Quello che M$ si è affrettata a precisare è che lo shared sources non
cambia affatto il suo modello di sviluppo. Non si parla affatto di
passaggio ad una economia di servizi, si o lontanissimi dall'abbandonare
l'economia di licenze e si continua a difendere l'idea del lucro sul
semplice diritto d'autore come sacrosanta. Ovviamente il concetto di
sviluppo cooperativo è distante anni luce.

Dico che per altro verso la questione è preoccupente perché questo
cambio di strategia, probabilmente segna un attacco più pericoloso e
insidioso dei precedenti. Penso che sia finita l'era dei FUD e del
tentativo prima di ridicolizzare, poi di demonizzare il s.l., ora se ne
riconoscono le potenzialità e se ne imita in piccola parte il modello.
Nei prossimi anni, sentiremo rispondere alle nostre rivendicazioni che
il principio del sorgente accessibile è già soddisfatto dalle aziende di
software proprietario, quindi non c'è motivo di continuare ad insistere
su questo tasto. E che ostinarsi a credere al patrimonio intellettuale
comune e allo sviluppo cooperativo e roba da comunistoidi.

Quindi una nuova forma di demonizzazione, ma meno radicale e quindi più
insidiosa della precedente.


A.





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