[Discussioni] Microsoft e lo shared source.
Leandro Noferini
lnoferin a cybervalley.org
Mar 15 Ott 2002 17:21:37 CEST
Simo Sorce scriveva:
> > Interessante perché è la definitiva consacrazione del fatto che
> > determinati concetti portati avanti dal movimento del s.l. cominciano ad
> > essere consegnati alla coscienza comune, al punto che persino l'azienda
> > in assoluto più lontana da noi li riconosce.
>
> No, non li riconosce per nulla, li conosce ma li osteggia fin nel più
> profondo.
Non direi visto che l'articolo riporta questo:
Si tratta di un nuovo modello di licenza d'uso dei programmi
che permette ai clienti Microsoft l'accesso al codice sorgente pur
mantenendo la proprietà intellettuale nelle nostre mani.
Qui si parla di "clienti" in modo vago quindi anche tutti coloro che si
comprano un portatile con dentro Windows preinstallato.
Sono d'accordo (preventivamente, va così di moda) con la tua obiezione:
dobbiamo vedere come questo si realizzerà ma per ora questo è stato
affermato.
> > L'idea che l'utente abbia diritto a porter controllare quello che fanno
> > i programmi che usa e che sia quindi un dovere di chi distribuisce un
> > programma rinunciare a trincerarsi dietro la segreteazza del sorgente,
> > sembra che stia finalmente passando a tutti i livelli.
> > Bisognerà poi attendere che M$ scopra tutte le carte e leggere il testo
> > della licenza di shared source, ma mi sembra di capire che potrebbe
> > anche essere garantito un diritto analogo alla libertà 1 del software
> > libero: la possibilità di adattare alle proprie esigenze i programmi che
> > si usino legittimamente. E' un altro fondamentale diritto dell'utente
> > che sembra sia trovando riconoscimento.
>
> No, per nulla, però il fatto che ci sei cascato anche tu è indicativo,
> vuol dire che il loro marketing fumoso funziona purtroppo.
Beh, anch'io ho interpretato la cosa nel modo che contesti. Però....
> All'utente (inteso come utente finale), il codice non verrà mai
> rivelato, e shared source è semplicemente un nome nuovo per ciò che
> hanno sempre fatto: ottenere a gratis codice e patch da studenti
> universitari e partner tecnologici. Non c'è bisogno di aspettare molto
> per capire cosa è shared source, basta una ricerca su google e si trova
> questo documento:
> http://www.microsoft.com/licensing/sharedsource/default.asp
Darò un'occhiata sicuramente al testo che citi.
> non è una licenza ma ti dice già una cosa: l'accesso non è per chiunque,
> ma solo per governi, università, e selezionati oem/system integrator,
> ovvero grossi partner, e conoscendo il modo con cui questo viene fatto
> non vuol dire che, per esempio all'università, qualunque studente possa
> vedere cosa c'è dentro, ma solo quelli selezionati in un certo modo.
Beh allora l'articolo del Manifesto è pieno di fuffa davvero.
> In ogni caso, da vari interventi visti nel tempo ricordo che hanno
> sempre detto che era possibile contribuire del codice si, ma con questa
> modalità: mandi la patch a loro (e loro soltanto) e se gli piace la
> mettono nel sw, in ogni caso tu non puoi implementare soluzioni
> modificate se non nell'ambiente di test, mai e poi mai in produzione.
Beh, se permetti però non è poco: avere a disposizione i sorgenti....
> Ah fra l'altro parte della licenza include il fatto che non si può mai
> rivelare nulla di quello che si scopre sia esso baco, backdoor, o
> qualsiasi altra cosa.
Questo è il vero nocciolo del problema secondo me.
> OT: Già che ci sono vorrei chiedere se qualcuno è disposto a darmi una
> mano per produrre un documento-risposta a quelle faq e se per caso
> qualcuno ne conosce una versione italiana.
Leggerò e ti dirò.
--
Ciao
leandro
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