[Discussioni] Microsoft e lo shared source.

Leandro Noferini lnoferin a cybervalley.org
Sab 19 Ott 2002 20:11:41 CEST


Carlo Daffara scriveva:

> > Io credo che invece le contraddizioni non saranno solo tecniche perché
> > ci metto anche la crisi del settore e le contraddizioni nella stretta
> > sul diritto d'autore che sono costretti ad inventarsi (DMCA, EUCD, li si
> > possono giudicare come ci pare ma sono assurdità) che non porteranno
> > troppo bene.
> La crisi del settore e' relativa; si sa gia' che nella fine 2003-inizio
> 2004 ci sara' un'altra ondata di acquisizioni hardware di notevole volume
> (l'hardware e' un mercato ciclico, con durata dai 5 ai 7 anni massimo),
> semplicemente Microsoft ha piu' soldi in banca e puo' resistere piu' a
> lungo.

Uhmmmm, sarà ma a me pare che le nuvole all'orizzonte siano un po' più
lunghe. Nessuno studio, articolo o che altro, solo sensazioni quindi la
mollo qui.

> La parte legislativa non e' il vero problema- a lungo andare le
> infrastrutture legislative sono ignorabili o evitabili se il vantaggio
> economico e' significativo. Il problema e' di strategia a lungo termine; e
> li' Microsoft e' gia' in grosse difficolta'.

Entro nel modo complottista/no-global (che va tanto di moda oltretutto):
la parte legislativa è tutt'altro che un problema, lo abbiamo ben visto
con la legge del bollino in piccolo, con il DMCA in grande, e lo stiamo
vedendo (in folla ;-) ) con l'EUCD. Tutt'altro, la parte legislativa è
un caro alleato.

Un problema è la parte "culturale", come proverò a spiegare più avanti.

> L'idea originale (pensata nel 1998 o giu' di li') era:
(....) 
> quindi:
> - creo una macchina virtuale che mi consenta di mandare pezzi di codice a
> qualunque tipo di hardware
> - creo un meccanismo di autenticazione forte per essere sicuro di cosa
> l'utente guarda e fa
> - scindo le applicazioni in moduli piccoli, e li mando on-demand
> all'utente, facendolo pagare a consumo
> - l'utente non deve poter controllare la macchina, altrimenti puo' saltare
> le protezioni e non pagare
> - i programmatori devono migrare tutto sulla nuova piattaforma, e cessare
> lo sviluppo sulla vecchia

Aggiungerei:

- comincio a far passare con forza l'idea che "copiare software è
  reato", mi creo (mi faccio creare) le condizioni legali per poterlo
  far diventare un illecito "morale" oltre che legale, un po' come le
  cannette cosicché le ormai mitiche casalinghe di Voghera comincino a
  chiedersi "ma non sarà mica software craccato?"

> E Microsoft che fa?
> - crea Passport per avere l'infrastruttura di autenticazione
> - crea .net per il codice migrabile, e ipnotizza il mondo che il CLR e'
> language-neutral per attirare i programmatori
> - crea Palladium per impedire che la contabilizzazione sia evitabile (e
> strizza l'occhio a Hollywood, cosi' loro creano il content con gli encoder
> di Microsoft)

Aggiungerei:

- strizzo l'occhiolino (non vale solo per Microsoft nel caso specificoi
  e non solo per Palladium) anche a chi (casella da riempire a piacere)
  vuole farsi gli affari di chi usa i computer, cioè tutti gli abitanti
  del ricco occidente, per comunicare con altri. Oltretutto, nella mia
  testa, questi che vanno a riempire la suddetta casella hanno molto a
  che fare con chi deve preparare le condizioni legali di cui sopra

> - dice chiaramente ai programmatori che o migrano o cambiano lavoro
> - dice chiaramente che le vecchie platform di Windows non saranno piu'
> supportate (cosi' anche se hai i programmi, il codice e i programmatori
> non avrai il diritto di usarlo lo stesso).
> 
> Il problema e' che il broadband non c'e' e dove c'e' non va velocissimo e
> non e' cosi' affidabile, che la migrazione a .net va troppo piano, e che
> ai CIO non va tanto di buttare nel cestino investimenti per milioni di
> euro solo perche' Microsoft ha deciso che NT non esiste piu'.

Aggiungerei:

- la rete si sta dimostrando sempre meno controllabile. Napster è solo
  il primo degli incubi che hanno sconvolto i piani dei produttori di
  "content". Oltretutto la rete sta dimostrando una notevole capacità
  auto-organizzativa che va molto oltre le aule di tribunale, vedi i
  figli di napster

- nonostante tutte le campagne delle varie BSA e assimilabili, proprio a
  causa della crisi economica (non parlo solo di quella che investe il
  mercato dell'informatica) sta diventando più facile trovare "content"
  in rete usando, ovviamente, mezzi illeciti che negli scaffali dei
  negozi o usando altri media "leciti". Bella la storia del nuovo disco
  di Peter Gabriel, lanciato con non so quale pompa magna anche in
  vendita su Internet, quando (cito notizie di un articolo, mi pare, del
  manifesto):

  - il sito ufficiale è lentissimo, farraginoso e costoso;

  - il disco si trova da prima anche su eDonkey (credo, non l'ho ancora
    provato).

> Allora si apre una finestra di opportunita' per il software libero,
> perche' non ha questo genere di limitazioni, e perche' costa meno.

Aggiungerei:

- il SL sguazza libero come un pesce nella rete (bella immagine, la
  rivenderò) perché è proprio da quella che prende il suo maggior
  apporto

> Inoltre, visto che gli sviluppatori devono comunque migrare altrove, si
> guardano intorno e guardano a java o all'open/libre software in generale.

-- 
Ciao
leandro



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