[Discussioni]A proposito dell'articolo "Open Source: nuove frontiere del sw e problematiche legali"
manuel a newglobal.it
manuel a newglobal.it
Mer 10 Dic 2003 17:23:23 CET
Bene, fa piacere anche a me che il mondo giuridico si occupi di free
software ed open source.
Condivido le perplessità di andrea; effettivamente ci sono alcune
imprecisioni anche grossolone, dalla confusione del concetto di free
software con software gratuito, dalle imprecisioni relative ad Osi, fino
anche alla proposto della soluzione brevettuale, contrastata fortemente
dal movimento del sw libero e da Assoli, ma non solo.
Ne approfitt, cmq, per segnalarVi un mio intervento, anch'esso pubblicato
online e disponibile all'url
http://www.newglobal.it/xoops2/html/modules/news/article.php?storyid=29
> Gentile Dott. Ghibellini,
>
> ho letto di recente il suo articolo "Open Source: nuove frontiere del
> sw e problematiche legali", apparso sul portale "Consulente Legale
> Informatico" e precisamente a questo indirizzo:
>
> http://www.consulentelegaleinformatico.it/approfondimentidett.asp?id=51
>
> Mi fa personalmente molto piacere vedere che il mondo giuridico
> comincia ad occuparsi della problematica del Software Libero/Open
> Source con un'impostazione attenta alla natura profonda del fenomeno,
> nei suoi aspetti non solo legali ma anche sociali, storici e
> culturali.
>
> Leggendo l'articolo, tuttavia, ho rilevato alcuni passaggi sui quali
> non sono d'accordo e altri che non ho interamente compreso. Sarei
> lieto se volesse leggere i miei commenti in merito e intavolare - non
> solo con me, ma con le due mailing list [0] [1] che trova in copia a
> questa mail e che la prego di voler mantenere in copia nelle sue
> risposte - una discussione sugli argomenti da lei trattati
> nell'articolo in questione.
>
> Propongo qui i miei commenti/dubbi, citando i passaggi del suo
> articolo a cui essi si riferiscono.
>
> ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
>
> "Penso che un effetto collaterale del movimento open source sia
> stato di avere riesumato lo spirito originario di internet, regno di
> libertà e di valorizzazione dell'individuo e della diffusione della
> conoscenza".
>
> Ho sempre qualche dubbio nell'attribuire dei "valori" o un qualche
> tipo di "spirito" ad una tecnologia. Comunque questa e` una minuzia.
>
> Tutto cominciò nel 1984, quando Richard Stallman, con la "Free
> Software Fundation", propose la rivoluzionaria idea di rendere il
> codice per programmi per elaboratori "libero" nel senso che ogni
> utente doveva avere la possibilità di utilizzarlo e modificarlo -
> con la facoltà di veicolare le modificazioni - senza dover
> sopportare alcuna spesa.
>
> Questo e` impreciso, il Software Libero in se` e per se` non prevede
> la gratuita` di tutte le transazioni.
>
> Tale proposta non rimase inascoltata, e nel 1997 un gruppo di persone
> realizzò il manifesto della "Open Source Definition" in cui sono
> analiticamente delineati i capisaldi di un sistema di software
> libero, fra cui sono senz'altro fondamentali la libertà di
> redistribuzione, la fruibilità - senza aggravi - del codice sorgente,
> la possibilità di modifica e creazione di opere derivate (poi
> distribuite con connotati di originalità), la salvaguardia del codice
> sorgente e la perpetuazione delle licenze (in tal modo gli utenti
> finali non devono accettare un nuovo accordo quando ricevono il
> software da soggetto diverso dall' autore).
>
> Comprendo la necessita` di essere sintetici, ma questa "ricostruzione"
> e` gravemente carente - praticamente taglia tutto il lavoro svolto tra
> il 1984 e il 1997 da FSF, dal progetto GNU e dalle altre
> associazioni/singoli. Lavoro su cui poi OSI ha capitalizzato (non e`
> un giudizio di merito ne` una critica particolare ad OSI).
>
> Andrebbe poi precisato che OSI non parla mai di Software Libero per
> una precisa scelta strategica e di immagine. E la delineazione
> analitica dei "capisaldi un sistema di software libero" e` di molto
> antecedente - in pratica comincia proprio nel 1984, con il "Manifesto
> GNU" di Richard Stallman.
>
> Se riteniamo applicabile la legge sul diritto d'autore anche al
> software libero allora, per effetto delle recenti modifiche
> introdotte dalla L. 248/00, dobbiamo ritenere operante il
> correlativo obbligo di apposizione del "bollino blu" attestante il
> pagamento della SIAE.
>
> Oppure dobbiamo modificare quella legge, dato che l'apposizione del
> "bollino blu" e` una pratica speciosa e discriminatoria (discrimina
> quelle pratiche sociali che si discostano, rimanendo comunque
> all'interno dell'impianto generale della normativa sul diritto
> d'autore, da cio` che il legislatore pensa sia la totalita` della
> produzione culturale).
>
> Nel caso del software libero - tale in quanto l'utente ha il diritto
> di effettuare il numero di copie che preferisce - non ha molta
> logica distinguere tra "originale" e "riproduzione".
>
> Non ha senso nemmeno per il software proprietario. Si tratta
> puramente e semplicemente di definizioni che rispondono ad esigenze
> economiche e politiche specifiche.
>
> Alla base dell'open source vi è la convinzione che la possibilità di
> lavorare liberamente su software (ed in particolare sul suo codice
> sorgente) abbia come effetto principale il miglioramento del
> programma medesimo poiché dalla cooperazione possono scaturire
> accorgimenti per la risoluzione di problemi, per l'eliminazione di
> errori e per l'adattamento a piattaforme hardware differenti.
>
> E alla base del Software Libero c'e` *anche* la convinzione che la
> diffusione di conoscenza sia un bene per la societa` nel suo insieme,
> a prescindere dalla qualita` tecnica risultante del "prodotto"
> (tant'e` che Stallman ha sempre sostenuto che tra un programma
> proprietario e un programma libero lui avrebbe sempre scelto un
> programma libero, anche se quest'ultimo fosse stato peggiore del
> primo).
>
> Anche per questa ragione, il legislatore dovrebbe promuovere
> l'utilizzo di Software Libero (il che non significa obbligare tutti
> all'utilizzo di Software Libero).
>
> Così argomentando non pare errato sostenere che questo diritto
> d'autore precostituito e calato dall' alto sulla realtà dell'open
> source vada all'open source irrimediabilmente stretto: infatti
> emerge la tendenza a ridurre tutte le creazioni umane esistenti a
> mera proprietà così limitando non solo la creatività umana ma
> altresì inaridendo la libertà di espressione.
>
> E` bello leggere un giurista che dice queste cose.
>
> In conclusione l'istituto normativo che meglio si adatterebbe a
> contemperare la necessità di un supporto di regole alle
> caratteristiche del prodotto open source è probabilmente lo schema
> brevettuale.
>
> Mi sfugge la logica che porta a questa conclusione. Se il problema e`
> quello di avere accesso al codice sorgente mi pare piu` adatto
> l'istituto del copyright, una delle cui "ratio" e` proprio quello che,
> essendo l'opera visibile a tutti, occorre in qualche modo tutelarla.
> Con il brevetto - mi corregga chi ne sa di piu` - e` possibile
> "nascondere" in toto l'opera brevettata.
>
> Personalmente credo che il copyright, con tutti i suoi difetti, sia
> l'istituto "meno peggiore" tra i tanti esistenti per tutelare il
> software (e anche altre forme di conoscenza).
>
> Il problema - e dispiace vedere in un articolo tutto sommato
> interessante, soprattutto considerando l'ambiente da cui proviene, una
> classica forma di "non-discussione delle fondamenta" che spesso noto
> negli ambienti giuridici - e` tutto politico: il copyright oggi sta
> diventando sempre piu` una forma di sfruttamento economico nelle mani
> dei grossi interessi aziendali e sempre meno la formalizzazione di un
> patto tra individuo e societa`, patto in cui i vantaggi sarebbero
> dovuti essere bidirezionali.
>
> La mia opinione e` che se non partiamo da questo punto, qualsiasi
> discussione su quale sia il "miglior modo" per tutelare il software
> (nonche` altre opere dell'ingegno) sia inevitabilmente destinata a
> soccombere agli interessi economici degli attori in gioco.
>
> ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
>
> La ringrazio in anticipo per i commenti che vorra` contribuire alle
> mie osservazioni.
>
> Cordiali saluti,
>
> andrea
> --
> Cose semplici e banali per riconciliarmi con andrea glorioso
> gli anni sprecati e dentro ci sei tu
> Grazie a tutti per davvero ma siamo alla fine www.annozero.org
> E ho perso l'inizio ma ho un senso in piu` sama a perchetopi.org
>
> [0] discussioni a softwarelibero.it
>
> http://lists.softwarelibero.it/mailman/listinfo/discussioni
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Manuel M. Buccarella
(giurista informatico)
Vicepresidente "NewGlobal.it"
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