[Discussioni](fwd) [copyDOWN] Il Sole24Ore: "impossibile controllare P2P e copia casalinga"
George Orwell
nobody a mixmaster.it
Gio 25 Dic 2003 00:48:03 CET
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Subject: [copyDOWN] Il Sole24Ore: "impossibile controllare P2P e copia casalinga"
Date: Fri, 19 Dec 2003 23:15:13 +0100 (CET)
--> http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=328538&chId=14&artType=News&back=0 <--
La pirateria musicale dilaga. Gli ultimi dati forniti dal rapporto
Censis 2003 dimostrano che il fenomeno è in crescita costante ma anche
che la caccia ai riproduttori clandestini di cd si è fatta più intensa.
Se nel 2001 erano stati sequestrati nel nostro Paese 1.239.276 prodotti
ricreati illegalmente nel 2001 i dischetti contraffatti sono stati ben
2.151.803 con un aumento del 73,6%.
La guerra è aperta, dunque, e i dati suonano da monito a chi decidesse
di mettersi nel ramo della riproduzione musicale illegale. Le denunce
sono state 1.354 nell'anno scorso con 1.496 arresti, a confronto con le
546 denunce e dei 510 arresti del 2001. A giudicare da questi dati la
questione non è affatto risolta, nonostante gli infiniti studi, le
analisi e i convegni delle case produttrici e delle associazioni di
tutela degli autori come l'italiana Siae. I motivi della diffusione di
prodotti contraffatti sono molti ed evidenti: troppo semplice copiare un
cd, troppo costosi i prodotti in vendita nei negozi, impossibile creare
dischi protetti, insomma le case piccole e grandi che mettono in
commercio musica sembrano disarmate rispetto alla possibilità della
pirateria. L'unica difesa appare dunque l'azione repressiva nei
confronti di chi anima il mercato illegale.
L'altra risposta data dalle grandi case di distribuzione sono le
imponenti campagne pubblicitarie per il lancio dei nuovi prodotti,
cercando di creare una maggiore seduttività per il prodotto originale,
inimitabile, se non altro, per la confezione e i materiali cartacei
offerti. D'altro canto questo non fa che aumentare i costi di
produzione. Impossibile da controllare, invece, la pirateria casalinga,
estremamente diffusa, che costituisce il vero e proprio canale di
riproduzione musicale illegale, nonché il più comune, ma talmente
capillare da non poter essere in alcun modo controllato o represso.
Finiti i tempi oramai lontani in cui il vinile era l'unico supporto
possibile per la musica, primato già molti anni fa contrastato dalla
nascita dei registratori a cassette, oggi i veri nemici del diritto
d'autore sono i milioni di file musicali scaricabili via internet con
programmi di fedele riproduzione come il P2P (peer to peer). Anche in
questo caso molte sono le teorie e i ragionamenti intorno al da farsi,
ma la realtà della rete è troppo mutevole e diffusa per poter essere
controllata.
In occasione dei rilevamenti fatti dal Censis l'Associazione dei
Fonografici italiani fa inoltre notare l'anomalia che pone la produzione
nostrana, per l'ottanta per cento nelle mani di piccole e medie case di
produzione, costretta a un passaggio di mano per la distribuzione dei
prodotti, affidati per l'80% dei grandi distributori nazionali e
internazionali, detentori del monopolio del mercato.
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