[Discussioni](fwd) Primi effetti delle sberle

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Lun 29 Dic 2003 10:45:06 CET


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Subject: Primi effetti delle sberle
Date: Fri, 26 Dec 2003 13:09:23 +0100

Dal New York Times di oggi:

"In Chasing Movie Pirates, Hollywood Treads Lightly"

E' il titolo di un articolo mooooolto interessante!

Interessera' sopratutto coloro che condividono film,
perche' parla di cambi di strategia da parte della
MPAA di Jack Valenti, che non risparmia critiche
(ovviamente indirette ma inequivocabili) alla RIAA
per il modo in cui ha condotto la battaglia contro il P2P.

"I'm not ruling out anything, but at this moment we
don't have any specific plans to sue anyone," Mr.
Valenti said. "I think we have learned from the music
industry.''

(Non escludo nulla, ma al momento non abbiamo
alcun piano specifico di portare qualcuno in tribunale.
Penso che abbiamo imparato dall'industria discografica)

Queste parole e altro (non di Valenti) che si legge
nell'articolo, tipo:
"The music industry is pursuing a late, desperate,
  rear-guard action against an army of tens of millions
  of downloaders."

(L'industria discografica sta perseguendo una tarda e
disperata azione di retroguardia contro un'armata
di decine di milioni di "scaricatori")

costituiscono, a mio modo di vedere, una niente affatto
sottintesa accusa di fallimento indirizzata alla RIAA.
Valenti non ha certo imparato a fare le stesse cose
che quest'ultima ha deciso di perseguire, come si
evince chiaramente anche dal resto dell' articolo!

Sempre a mio parere, il pur autorevole giornale,
ospitando questo articolo, esagera' un po' nelle
critiche, aperte o tra le riche, alla RIAA, che non
ha affatto perso la sua battaglia: ha solo preso
ultimamente un paio di sberle che ne hanno frenato
lo slancio, ma non e' certo andata K.O.

Ancora una volta non sono sicuro di poter postare
il link dell'articolo senza autorizzazione: io ricevo
giornalmente una news dei titoli del New York
Times mediante registrazione gratuita alla stessa
e i tribunali americani non scherzano. In caso di
dubbio, meglio non rischiare.

Comunque ho ritrovato l'articolo per via "normale"
andando al sito
http://www.nytimes.com
e inserendo nel motore interno le parole iniziali
del titolo dell'articolo.
Percorso che ognuno puo' ripetere. Ne vale la pena.

-- 
Ciao.
Placebo987












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