[Discussioni] Analisi licenze dei prodotti vincitori del LinuxWorld award
Marco Ermini
markoer a usa.net
Mar 4 Feb 2003 15:41:03 CET
On 04 Feb 2003 13:28:40 +0100, Federico Di Gregorio <fog a initd.org> wrote:
> Il mar, 2003-02-04 alle 11:11, Marco Ermini ha scritto:
> > Invio in lista una copia della ricerca che ho fatto per Glorioso sulle
> > licenze dei prodotti vincitori del LinuxWorld Awards di gennaio.
>
> Da cui si deduce che l'unica azienda a distribuire un prodotto
> esclusivamente libero (sotto la sola GPL) e`la microsoft, mentre altre
> aziende (suse, ximian, ibm, etc.) che banfano tanto di software libero
> vanno direttamente sul proprietario.
>
> beh, simpatico, no?
>
> /federico
Vorrei aggiungere una ulteriore precisazione a quella molto giusta di
Simo: la RedHat AS e' praticamente tutta software libero (bisognerebbe
indagare per vedere se ci sono singoli pezzettini che hanno un'altra
licenza); quello che paghi e' un prodotto preconfezionato e l'assistenza.
Questo e' estremamente in linea con la filosofia della GNU GPL.
In genere, la RedHat vende molto "packaging" e supporto - per esempio, mi
ricordo una vecchia RH "testata e certificata per Oracle" che poi non era
altro che una RH 6.qualcosa con le patch per l'accesso raw al disco e una
versione "Oracle friendly" delle glibc - comunque nulla che non fosse
possibile fare anche, per esempio, con una Debian (solo che la Debian non
e' testata ed approvata dal signor Oracle, quindi la cosa puo', come dire,
far "banfare" dei capi-progetto di poca fede). Anche la RH AS potresti
"smontarla" e "ricostruirla" con una Debian, e' solo un packaging di
software liberi (e sospetto che i "significative redhat enhancements" non
siano altro che dei test accurati...). Quindi sicuramente vendono un
servizio "business" molto utile e bello, ma non ci mettono molto di piu' di
quello che un bravo sysadmin puo' fare comunque da se' (magari con una
console amministrativa grafica in meno e qualche comando shell in piu').
Per quanto riguarda la IBM, non m irisulta che si sia mai riempita la bocca di
"software libero", piuttosto si riempie la bocca di "Linux". Inoltre, di
progetti Open Source ne sostiene eccome: ti invito a visitare il loro sito
alphaworks.
Detto questo, vorrei fare delle considerazioni, se me le permettete
(beh siamo nella lista "discussioni" no? ;-)
Premetto che condivido abbastanza il tuo "stato d'animo" in linea generale e
non e' che certi prodotti "chiusi" che pero' girano su Linux mi sconvolgano la
vita. Dall'ultimo aggiornamento delle glibc, il realplayer e' andato a farsi
fottere, e non esistono nuove versioni sul sito Real. Grazie quindi alla Real
per questo utilissimo client... adesso me lo ficco! (e io che volevo guardarmi
i backstage dei calendari piccanti... come faccio adesso? ;-)
In generale, pero', vorrei fare uno sforzo di positivita'.
Invito tutti ad avere un approccio non "talebano", se mi perdonate il colorito
termine, piu' "costruttivo" nel criticare l'approccio di certe aziende: non si
puo' pretendere che sposino da un giorno all'altro una causa in toto (tanto
piu' una causa molto "incerta" come il software libero, che non ha certezze
economiche, e tanto piu' nel caso di aziende come IBM che sono molto grandi e
composite, e questo lo sappiamo bene tutti). Il metro di giudizio secondo me
deve essere: quanto il movimento Open Source e simili hanno influenzato queste
aziende? sicuramente IBM, che non e' certo l'ultima arrivata, e' stata *scossa
profondamente*, fino alle radici, e questo deve essere archiviato come un
successo anche dal movimento del software libero (anzi soprattutto da
lui!!!).
Il fatto che vengano proposte delle soluzioni che permettano l'integrazione di
sistemi tramite Linux e' gia' di per se' positivo, perche' comunque questo ti
porta ad adottare soluzioni libere, anche se magari inizialmente su fronti non
direttamente collegati all'intervento in questione (fa una certa differenza,
per esempio, scegliere una SAN che sia compatibile o che *non* sia compatibile
con Linux: significa scegliere tra tecnologie open oppure proprietarie). La
mia esperienza mi porta a credere che innanzitutto e' bene sempre spingere, in
ogni azienda, verso il mondo"open" - in alcuni casi significa fornire
soluzioni che liberino un'azienda da un mainframe, per esempio; magari questo
significa installare Oracle su Linux, che non e' certo free, pero' significa
anche spingere verso piattaforme open in generale.
E poi, non ci vedo tutto questo scandalo, visto che gli Awards degli anni
precedenti hanno la stessa filosofia...
Quello che invece noto con deciso ribrezzo e' l'involuzione della SuSE, che
sta diventando una simil-Caldera...
ciao
---
Marco Ermini - Responsabile IT technologies
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