[Discussioni] MicroFott e l'open Source
Leandro Noferini
lnoferin a cybervalley.org
Gio 16 Gen 2003 16:26:39 CET
Marco Trotta scriveva:
> Visto che tanto Adriano, quanto Matilde, su liste diverse e a distanza di
> 11 minuti hanno rilanciato lo stesso dibattito provo a dare una risposta in
> crossposting :-)
E che risposta!
;-)
> In questi giorni stavo scrivendo un articolo di due pagine per il prossimo
> numero di Carta che uscirà il giorno prima della visita di monsignor Bill
> Gates al senato del Belpase (31/01).
>
> Appena verrà pubblicato lo spedisco a tutt*, tanto (occorre ribadirlo?) è
> sotto copyleft. L'unica cosa che mi sembra giusto fare è non dimenticarsi
> che leggerselo sulla rivista significa finanziare un progetto di
> informazione indipendente :-)
Leggeroe!
[Comunità e Shared Source]
> ricordo che la storia di Microsoft è intessuta di intuizioni cooptate da
> altre aziende e poi imposte con la forza del monopolio fino ad assorbire
> anche l'impresa da cui aveva copiato l'idee.
> Il punto è che qui ci troviamo di fronte ad una modalità organizzativa che
> va oltre la semplice tecnologia applicata che fa innovazione tecnologica
> (qualcosa che ha rivoluzionato l'intero assetto di IBM, tanto per
> intenderci). Ed infatti non è detto che ci riesca se la strategia è solo un
> accorta manovra commerciale e di facciata.
Confesso di non aver seguito più di tanto la questione ma da quel che
capii ai tempi la strategia era solo una manovra di facciata in quanto i
clienti che avrebbero potuto accedere al programma SS sono solo grandi
ditte e non singoli programmatori: non mi pare una modalità per creare
chissà quale comunità.
Inoltre sempre da ricordi abbastanza confusi, anche i sorgenti di NT
erano a disposizione di enti di ricerca "indipendenti" come università:
lo stesso non mi pare che si sia creata la tanto agognata comunità
(anche se forse la cosa è precedente a questa ricerca così affannosa).
> La novità sui governi, invece è un salto di qualità. Per due motivi: il
> primo è perché il mercato privato ristagna e Windows XP non vende quanto
> dovrebbe.
E l'e-government è l'unico boccone rimasto. Storia vecchia, quando le
cose cominciano ad andare male si torna sempre verso il caro buon
vecchio stato che come cliente riesce a salvare tante brutte situazioni.
La classe imprenditoriale italiana conosce bene questo sistema.
> il secondo è sequenziale: il business trainante anche per il mercato
> privato sarà il processo di ammodernamento delle strutture
> burocratiche amministrative degli stati che c'è dietro una magica
> parolina "e-government" e che significherà per monsignor Gates
> l'opportunità di mantenere le posizioni di mercato grazie ai soldi
> pubblici delle enormi commesse previste. Peccato che gli stati nazione
> hanno budget sempre più risicati (è il neoliberismo, baby) e in più le
> nuove urgenze di sicurezza per l'occidente armato poste dall'11
> settembre, rendono questo un settore molto delicato. Già Cina e
> Germania avevano deciso di passare all'open source per questo stesso
> motivo (Windows è accusato di favorire lo spionaggio made in USA con
> alcune backdoor) e molti stati stavano facendo la stessa cosa. E
> allora Microsoft che fa? Dice a stati e istituzioni: bene, il codice
> ve lo rendo pubblico, ma solo a voi e non per poterlo modificare (ne
> da conto Attivissimo il 7/01 citando una visita, guarda caso, di Gates
> all'India -
> http://www.apogeonline.com/webzine/2003/01/07/01/200301070101).
Come ben sappiamo tutto ciò non c'entra niente con l'open source né
tanto meno con il software libero. In ogni caso diventa necessario poter
dare un'occhiata a questi accordi: immagino che non saranno pubblici né
pubblicabili ma questo è solo un problema.
> D'altra parte noi tutti stiamo aspettando le conclusioni della commissione
[....]
> primi. Certo: felici nello scenario di assoluta delegittimazione di
> governi e parlamenti rispetto alla situazione odierna dove gran parte
> dell'attuale classe politica sembra incapace di qualsiasi progetto di
> largo respiro e assolutamente impermeabile ai nuovi bisogni sociali
> nati tra le società globalizzate che cercano forme inedite di
> partecipazione politica e di autorganizzazione economica. Affidereste
> al governo Berlusconi simili valutazioni sul software da comprare ed
> usare nell'interesse di tutt*?
Non vorrei colpirti con una nuova notizia sconcertante ;-) ma abbiamo
già affidato al governo Berlusconi tale compito nonché molti altri più
ardui.... ;-) Anch'io non riesco sempre bene a capacitarmene!
> D'altra parte a Bill Gates, in questo scenario, è rimasto solo un compito.
> Mettersi d'accordo con chi deciderà. E con questo avete anche la risposta
> al legittimo dubbio (o sospetto) con quale vi siete domandati: che cavolo
> verrà a fare Bill Gates i Italia il 31/01?
Da quel poco che ho letto la questione dei governi è un attimino più
vasta dei nostri ristretti confini: per pensare proprio male forse si
tratta di una visita all'alleato più pronto tanto per saggiare la
reazione all'annuncio?
--
Ciao
leandro
Ed è importante non faccia cose a cui non credo
per non confondermi e per non dover tornare indietro
(Tiro Mancino - È necessario)
-------------- parte successiva --------------
Un allegato non testuale è stato rimosso....
Nome: non disponibile
Tipo: application/pgp-signature
Dimensione: 189 bytes
Descrizione: non disponibile
URL: <http://lists.softwarelibero.it/pipermail/discussioni/attachments/20030116/d0fbcc33/attachment.sig>
More information about the discussioni
mailing list